FERMA VOLONTA DI DECLEVA DI FARE IL GIORNALISTA Riattivata Radio Pola in forma ridotta

Adegliacco, 17 luglio 1947 Pompeo carissimo, rispondo un po' tardi alla tua del 24 giugno, e pur sapendo che questa lettera non ti trovera a casa, dato che, stando a quanto mi hai scritto, tutto questo mese tu starai pedalando attraverso !'Italia centrale. In verita non ho nessuna novita da raccontarti; dall'ultima volta che ti ho scritto none successo nulla di speciale, di particolarmente notevole. Fra he poche gioie che ho avuto, a la tua dilettosissima lettera. L'ho letta da alta voce alla Nives (spero che non ti dispiaccia) e ti abbiamo tanto ammirato e voluto bene. Ciò che tu dici dei miei articoli mi conforta molto, anche se sono costretto a riconoscere che il tuo affetto ti induce a sopravvalutare le mie qualita di giornalista. Ho voluto giorni fa rileggere qualche mio articolo, e qualcuno di questi mi ha ridato veramente la fiducia in me stesso. Ma tutta questa mia e tua ammirazione rimangono circoscritte a noi due: il mondo giornalistico mi ignora ostinatamente, anche se per forza maggiore. Infatti giorni fa Gissi mi ha scritto che si era presentato alla «Gazzetta del Popolo» poco dopo la sua partenza da Pola quasi due mesi fa, per presentare la mia domanda di assunzione a Giorgio Sansa, unitamente ad alcuni miei articoli. Ma Sansa non c'era, come non c'era dopo una settimana. E risulta che si trova a Parigi come inviato speciale in occasione della Conferenza sul piano Marshall e seguenti. lo ho scritto giorni fa a Vidris dicendogli le mie intenzioni e la mia situazione e pregandolo di indicarmi il momento migliore per un mio diretto intervento personale, dato che in ogni caso io mi rechero a Torino (come pure andrò a Milano e a Roma, se a Torino non dovessi riuscire). Vedrò che cosa mi rispondera Vidris. Intanto, come vedi, sono passati due mesi di attesa quasi snervante. Nel frattempo, mi pare di avertelo gia scritto, ho presentato domanda di assunzione al «Messaggero Veneto. di Udine, su consiglio di Sfiligoi anche in questo caso il direttore a sempre assente e quindi non si combina nulla. Ma il «Messaggero Veneto' non mi interessa, come non mi piacerebbe affatto restare a Udine. Omero Melzi (tu lo ricorderai forse; era stenografo all'Arena di Pola) mi ha parlato di una prossima edizione della sera del «Giornale di Trieste. e di un progetto per un quotidiano democristiano invece della «Voce libera.. Ma sono opportunity che mi intestardisco a non tentare di cogliere finch& non avre un netto rifiuto alla «Gazzetta del Popolo». Quanto mi scrivi della tua conoscenza di Giorgio e Ferruccio Sansa (il quale ultimo si trova trisettimanalmente a Udine all'Ufficio Legale del G.M.A., (Govern Militare Alleato n.d.r.) e che non sono ancora andato a visitare) mi invoglierebbe a pregarti di intervenire in mio favore, se non mi trattenesse il pudore di farmi precedere da troppe raccomandazioni e sollecitazioni. E perciò lasciamo perdere. Del resto Giorgio Sansa non credo possa tutto alla «Gazzetta del Po-polo., e anche se fosse convinto che io sono il migliore giornalista del mondo, credo non potrebbe spuntarla contro il Consiglio di Amministrazione se questo ritiene che non sia il caso di assumere altro personale. Non so se ti ho scritto che verso il 27 del mese scorso sono andato a Trieste per Ire giorni. Ho incontrato fra gli altri Golle, il quale mi ha detto che aveva scritto per suoi motivi particolari a Vidris, accennando poi, a titolo di amichevole informazione, al caso mio. E fra l'altro che in ere stato in Grecia, conoscitore della situazione greca e della lingua, e che qualora la «Gazzetta del Popolo. avesse intenzione di mandare un inviato speciale in Grecia...! Immagina che Vidris abbia interpretato questo non richiesto intervento di Golle come suggerito da me, e che ne abbia parlato a qualcuno del giornale. Disastroso. Dopo l'esperimento di Miglia, un altro candidato prospetterebbe niente di meno di farsi mandare come inviato speciale in Grecia! Vidris gli ha risposto in via confidenziale che al giornale sono rimasti esterrefatti per la prova di Miglia e che sono oltremodo restii dal ripetere esperimenti del genere e che «questi giornalisti novellini devono farsi le ossa in provincia.! ( la cosa a tale che mi costringe ad abusare di punti esclamativi). Se penso che sono dieci anni che mi sto «facendo le ossa. in provincia, e che ad aspettare qualcosa dai giornali di provincia c'e da «farsi le ossa. costretti a dormire sulle pan-chine dei giardini pubblici, c'e da rimanere sconfortati. Ma non mi arrenderò se prima non mi avranno convinto che alla sGazzetta del Popolo. proprio non hanno assoluto bisogno , necessita, voglia, intenzione, proposito, utilità di assumere un altro redattore. Io comunque ho scritto a Vidris che non rinuncerò in nessun modo alla mia aspirazione di diventare giornalista e che sono comunque disposto a comindare magari scopando gli uffici, ma in un giornale; il resto dipende da me. E vedi, caro Pompeo, che non riesco a cambiare discorso. La cosa a cocente e non posso non riparlarne continuamente. Ma tanto per allontanarmi almeno un po' da questo tema, ti informo che Radio Pola al principio di questo mese ha ripreso le trasmissioni. Non comunque la nostra vecchia e gloriosa Radio Pola, ma un'altra ancora più piccina e modesta. E' una trasmittente che gia funzionava per le truppe americane a Gorizia, a raggio limitatissimo, e che a Pola si limita a dare musica e notiziario locale in collegamento con Radio Trieste, più il notiziario locale. Annunciatrici sono la De Pauli per l'italiano e la Maria Mantovani per il croato. Leggo poi oggi che Sasson lascia la di rezione dell'A.I.S. (Allied Information Service n.d.r.) di Pola e che viene sostituito dal cap. Lazarich. II che mi costringe a chiedermi se la De Pauli (fidanzata e promessa sposa di Sasson) rimarra ancora a Pola a fare l'annunciatrice. Sto pensando se a tl caso di fare una scappatina a Pola a vedere se non fosse il caso di parlare ancora una volta davanti a un microfono e, soprattutto , di guadagnare quattro soldi (ieri ho ritirato tl terzo mese di sussidio, e claw che disposizioni per altri pagamenti non ci Sono, sono libero di andarmene dove mi pare). Non ho presentato domanda per una supplenza. Quindi non soffrirò le tue pene. Perche non l'ho facto? Perche non voglio avere scappatoie e perchè non voglio insegnare. Se tutto dovesse andare male, penso che ci sono le possibilità: I) di trovare un impiego qualunque, II) di emigrare in Argentina, III) di procurarmi un carrettino e vendere quei libri che tu sai. Mi dimenicavo di dirti la cosa più importante, e cioè che mia sorella si a sposata con quel signor Manzoni, nostro inquilino, che tu hai avuto occasione di incontrare a casa mia. Egli si trova a Roma; ha un impiego alla Croce Rossa. Era venuto a Venezia, quindi a Trieste a caccia dei suoi mobili, e si e spinto sino a Pola. Mia sorella l'ha portato due giorni dopo davanti al prete; domenica, ore 5, e dopo sono andati a Trieste, da dove lo sposo ha fatto ritorno a Roma e la sposa a Pola a continuare a vendere pane ai titini. Mia mamma è molto contenta, mia sorella anche; lo sposo è più felice di tutti, e tutto va bene. Credo che sia l'ultimo matrimonio di italiani a Pola. Particolare di cronaca: mio fratello Gigi, secondo testimonio, non si e svegliato in tempo, ed a stato sostituito li per li con una buona donna, pia e mattiniera, che è stata più che felice di fare da testimonio, dato che si lamentava di non aver potuto assistere alle nozze di sua figlia, sposata in esilio. E con ciò avrei finito. Mi resta da dire che sono lieto e veramente confortato di apprendere che vivete in serenità. Io il mare non ce I'ho, ma rimedio con un fresco e veloce torrentello che scorre vicino al paese. A Paolino hanno fatto impercettibilmente capolino i due primi dentini. E' un bambino formidabile, fuori classe (che cosa meravigliosa l'orgoglio paterno!). Abbiamo anche un figlioletto di adozione, II piccolo Duchi, un cuccioletto bianco e nero che la Nives sognava da tan-to tempo. Mangia pane e latte e piscia dappertutto, ma a molto carino. Nives ha in vista camera con comodo di cucina alla periferia di Udine, ma la cosa non è ancora sicura. Sarebbe comunque un gran sollievo, perche cuciniamo dalla padrona di casa con gli inconvenienti relativi; ma in compenso viviamo finalmente da soli, con grande soddisfazione di Nives e mia. Tubiamo, poi litighiamo, poi facciamo la pace e ricominciamo a tubare, tutte cose che puoi immaginare benissimo (tranne forse il litigare, che fra noi succede con una certa frequenza). Ho portato con me da Trieste la bicicletta di mia sorella, cosi posso girare su e già con più comodo e senza spesa. Tra una settimana spero di avere la dentatura al completo, e allora cominceranno i miei viaggi. A Trieste ho fatto visita a Marino Vernier, attualmente segretario dell'ufficio assistenza esuli. Ho visto i suoi due gemelli (maschio e femmina) e sono molto somiglianti al padre. Miglia per fortuna non l'ho visto, ma so thee impiegato alle Assicurazioni Generali, che dice corna dell'Italia, e che ha mandato la moglie a Grado. Ho appreso con un certo maligno piacere che Giacomazzi, non so per quali ragioni, non è più al Comitato Esodo, ed a stato sostituito con Balde. Ho tirato un sospiro quando ho saputo che hai avuto il premio Corbino. Non dubitare: c'e qualcuno che ancora lo attende, ad esempio Sfilligoi. Non so che dire della faccenda Massimo Manzin e Nino de Totto. Con quest'ultimo ho avuto scontri memorabili quando era segretario del Guf (Gruppo universitario fascista n.d.r.): non me ne è rimasta affatto una buona impressione. Lui ha cominciato ad odiarmi per primo, e già da lontano, quando avevo fatto una recensione non del tutto benevola (ma neanche una stroncatura; insomma un freddo esame) del suo primo volume di poesie, cosa successa circa net 1939. Certamente non domandare un posto a quel giornale. Nives teme sempre che io possa entrare in un mondo eventualmente pericoloso per la nostra pace familiare. (Ti prego, risolvi un dubbio che mi tormenta: esiste «familiare. e «famigliare.? E c'e differenza? E quando si adopera l'uno e quando l'altro?) E basta per oggi. Spero che intanto tu non abbia dovuto prendere il treno per condurre a termine il tuo «raid. e che tu torni, stanco, ma soddisfatto e in ottime condizioni di salute. La tua Pupi a ben fortunata di poter fare i castelli di sabbia in riva al mare. il mio Pipele sempre un po' palliduccio. Nives ha ricevuto la lettera di Nerma e le risponderò quanto prima. Intanto vi salutiamo con tanto affetto e con la vivissima Speranza di rivederci almeno I'anno venture. Contentatevi per il momento di vedere due istantanee del nostro ineffabile Paolino. Caramente Franco

Dal numero 2697

del 13/07/1991

pagina 3