A ESTE E A ROVIGO Ottobrata veneta - Carlo Paleologo - foto

foto Didascalie: TullioValery guida verbale In corriera I coniugi Dunatov al mulino sul Po Sbona il Zarauscek col buon cibo Carlo Paleologo, l'occhio fotografico L'autore del servizio Carlo Paleologo e Sbona Serafini (da Sydney) e Silvana Sbona durante il lieto convivio della comitiva veneta El paron del ristorante Pasqualetto sovraintendente al buon andamento del pranzo In primo piano tra i partecipanti Tich, Gregorat, Zencovich II Comitato di Venezia dell'Anvgd ha organizzato per il 21 ottobre una gita sociale con meta Este, Occhiobello e Rovigo. La giornata dal punto di vista metereologico, non e stata delle fortunate; comunque quel po' di pioggia che abbiamo avuto non ha per nulla disturbato. Una cinquantina i partecipanti. In autostrada verso Este. II presidente Vallery porge il benvenuto ed illustra il programma della gita. Ad Este e prevista la visita al Museo Nazionale Atestino che raccoglie reperti archeologici paleo-veneti, in particolare dell'eta del bronzo e del ferro, trovati, anche molto recentemente, in zona. II Museo e sistemato in un grandioso palazzo costruito dalla famiglia veneziana Mocenigo ed e stato, pochi anni fa, tutto risistemato. Sono esposti, in ordinate vetrine, oggetti in gran parte di origine funeraria, spille, bronzetti, statuine votive, armi, collane. II tutto accompagnato da chiare didascalie con riferimenti all'epoca ed al luogo del ritrovamento. Questo museo e molto interessante — net suo campo e forse uno dei maggiori d'Italia — ma lo e ancora più per noi perché mette in evidenza oggetti che ritroviamo nei musei dell’Istria, region con la quale gli abitanti dell'antica Este avevano rapporti commerciali. Tutte queste vetrine sono sistemate in ariose sale del palazzo con bellissimi soffitti decorati all'uso antico. II palazzo stesso e un gioiello. Questo museo e collocate entro l'area del Castello medioevale costruito nel 1056 con un'ampia cinta fortificata, rifatto poi dai Carraresi nel 1339. Ora l'interno della cinta, oltre al Palazzo Mocenigo, racchiude un vasto giardino con una grandiosa fontana. Dal Castello di Este, città posta a sud dei Colli Euganei, si pub ammirare, naturalmente con il bel tempo, un magnifico panorama. Si visita poi il Duomo, intitolato a Santa Tecla, costruito net 1690 da un allievo del Longhena, Antonio Gaspari, veneziano. E a pianta ellittica con una grandiosa cupola. Lo stile e barocco. L'opera d'arte di maggior rilievo e una pa-la d'al tare di Giovan Battista Tiepolo raffigurante Santa Tecla che prega per la liberazione di Este dalla peste del 1630. La citta di Este godette di grande prosperità sotto il dominio del-la Serenissima Repubblica di Venezia al la quale si era spontaneamente data nel 1405 ed a ancor oggi celebre per le sue manifatture di ceramiche. La caduta di Venezia nel 1797 travolse anche tutti i suoi domini di terraferma che passarono ai francesi prima, agli austriaci poi. A mezzogiorno siamo attesi in un ristorante tipico: mulino sul Po.; alcuni zatteroni di cemento galleggiano sul fiume e sopra sono stati ricavati i locali del ristorante, le cucine, le dispense ecc. Abbiamo avuto una sale tutta per noi. Su un enorme banco troneggiava la scritta: «Prendi ciò che vuoi e mangia ciò che puoi.. Si trattava di una sterminata fila di grandi piatti colmi di tutto ciò che si poteva desiderare in fatto di antipasti. L'allegria regna sovrana, l'incontro di persone che già si conoscono ma che si vedono di raro, viene facilitato dalla disposizione delle tavole. Vengono serviti il risotto di pesce e delle conchigliette al pomodoro. E poi cinque varieta di pesce, fritto o alla griglia. Ma c'era anche la carne con le patatine! E vino bianco, frizzante, fresco. E dolcetti vari. II proprietario infine si e fatto vivo per aggregarsi alla nostra allegria e per raccontarci barzellette, non proprio tutte da salotto. Infine il caffe e stato accompagnato dal consueto sgroppino. E il momento in cui tutti, alcuni un po' allegri, si mettono ad intonare i canti della nostalgia a cominciare dalla «Mula de Parenzo.. Si prosegue per Rovigo dove e previsto un incontro con gli esuli cola residenti fra i quali il dott. Paparella, i coniugi Kirkmayer, De Pascalis. Si riformano i crocchi, si rinnovano le amicizie, si rivedono persone perdute di vista. Molti, guidati da Paparella, visitano la splendida »Rotonda., paradisiaco tempio seicentesco dedicato alla Madonna del Soccorso. Un'oretta più tardi si riparte. Un elogio a coloro che hanno organizzato la gita, in particolare a Raimondo Sbona, infaticabile vice-presidente, i quali hanno progettato l'itinerario, scelto le soste, trovato il ristorante. A ricordo di questa «Ottobrata. io avevo allestito un opuscoletto che e stato distribuito a tutti i partecipanti: in una ventina di pagine si delinea quello che e il programma della gita, il museo, il castello, il duomo. Poi si parla del ristorante. In. fine la trascrizione di alcune pagine del romanzo di Riccardo Bacchelli «II Mulino del Po., in relazione al nome del ristorante. Carlo Paleologo Hanno partecipato, i coniugi Agonia, Barone, Baroni, Belussi, Brussi, d'Agostini, Doblanovich, Dunatov, Funds, Grandis, Knezevich, Lazzarich, Morin, e Sbona con la cugina Giuseppina (Ueda) Sbona Serafini proveniente dall'Australia; le signore Bonifacio con un arnica, Carnal!, Cutaia, Delpiano, Gregorat, Maggiorato, Radovnicovich, Scarabello e Zencovich; i signori Arvali, Bonat, Girotto, Paleologo, Pasqualetto, Pitacco, Tich, Vallery e Zerauschek

Dal numero 2761

del 14/11/1992

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