CONCLUSA UNA CARRIERA ECCELLENTE IN DIPLOMAZIA Sergio Valacchi con tante lodi - Vinicio Lenzoni - foto

foto In occasione di un fortuito recente incontro a Trieste con l'Amico, con la A maiuscola, Sergio Valacchi ho appreso la notizia del suo collocamento in quiescenza dal Ministero degli Esteri dove svolse per 37 anni la sua brillante carriera diplomatica, raggiungendo il grado di Ambasciatore, massimo titolo della scala gerarchica del suo Dicastero. «Polesan patoco« nato drio la Rena 65 anni or sono, nella stessa casa in cui anch'io ho avuto i natali; di conseguenza l'amicizia nostra e delle rispettive famiglie risale alla lontana data degli anni 1920. Frequentò le Elementari alla Scuola «Francesco Petrarca« di Siana, poi l'Istituto Magistrate conseguendo l'abilitazione nel 1946. L'esodo da Pola lo porta a Belluno assieme la famiglia, dove il fratello Nino più anziano si trasferì per riprendere l' attività commerciale in calzature, cuoi e pellami intrapresa a Pola in via Arena al rientro dalla prigionia trascorsa nel Campo di Concentramento di Deblin Irena in Polonia. A Belluno Sergio ottenne il posto di insegnante e contemporaneamente si preparò superando l'esame di matura presso il Liceo di Vittorio Veneto; si iscrisse quindi alla Facolta di Giurisprudenza di Padova laureandosi nel 1955. Partecipò e vinse il concorso indetto dal Ministero degli Esteri nel 1956. Le sedi all'estere ove opera nel corso degli anni sono le seguenti: Vice Console a Nancy, Console a Maracaibo, Consigliere d'Ambasciata a Rio de Janeiro ed a Bruxelles, Ambasciatore nella Repubblica di Guinea ed in quella di Guines Bissau, poi Console Generale a Colonia, quindi Ispettore del Ministero degli Affari Esteri a Roma ed alla fine Console Generale a Monaco di Baviera egli concludeva la sua carriera alla fine dell'ottobre scorso. Fu integerrimo funzionario dello Stato, sempre al servizio dei cittadini italiani in terra straniera che in lui avevano trovato un amico. Al momento del salute per fine mandato gli si sono strette attorno tutte le organizzazioni italiane e le autorità tedesche di Monaco, indistintamente dal colore politico che avevano, per manifestargli la loro simpatia ed il loro sincere ringraziamento per l'intensa attività svolta a favore degli emigranti e degli interessi italiani in generale. A comprova della sua operosità diplomatica gli e stata conferita l'onorificenza di Grande Ufficia\\le al Merito della Repubblica Italiana nonché di altre non meno prestigiose assegnategli dai Governi Venezuelano, Brasiliano, Belga e Lussemburghese. Non potendo ovviamente trascrivere gli articoli integrali che periodici, opuscoli e notiziari delle organizzazioni del lavoratori italiani hanno scritto in occasione del suo prossimo rientro in Italia, riferito solamente alcuni passi più che sufficienti a testimonianza della massima considerazione che godeva il nostro concittadino Sergio Valacchi. Da: CONTATTO periodico della Mission Cattolica Italiana Il 28 ottobre prossimo il Console Generale di Monaco Dr. Sergio Valacchi, non senza nostalgia, lascia il campo dell'emigrazione per rientrare definitivamente in Italia. II Ministro Valacchi, che oserei definire il Console dell'Emigrazione, ha dedicato tutte le sue migliori energie, come portavoce e difensore dei diritti del nostri cittadini all'estero fin dal 1 settembre 1956. Un attestato pubblico alla sua opera in favore della collettività italiana gli a stato dam dalle autorità regionali nazionali tedesche nelle persona del presidente del Senate Bavarese, del Ministro dell'Interno e del presidente della Comunità Europea, con tante altre personalità dell'industria, del commercio e della cultura. Nella sala di attesa dell'ufficio del Console, chi entra, se si guarda attorno, legge una piccola lapide che ricorda che l'immobile - Villa, con giardino adiacente, dal 27 ottobre 1992 proprietà della nazione italiana e ciò per interessamento del Console Generale Dott. Sergio Valacchi. Il motivo più profondo tuttavia che ci tiene a sottolineare del suo lavoro a Monaco, è stato lo sforzo di dare dignità e funzionalità all'intero servizio consolare: Il cittadino italiano deve sentire che l'Italia gli è vicina e lo sostiene. Da: il NUOVO OLTRE CONFINE a Periodico di fatti - commenti Diplomatico ci piaceva il suo modo di fare ed il suo fare sanguigno. Anche nella diversità di opinioni, nessuno può accusarlo di non avere lavorato nell'interesse della comunità. riuscito a creare un consolato motto al di sopra dello standard medio dei consolati italiani. Approfittiamo per rinnovargli i complimenti per quell'operazione da maestro che gli ha permesso di acquistare ('immobile del Consolato. Va motto fiero di questa operazione ed con piacere che ne prendiamo atto. Da RINASCITA” Flash Ora lo sappiamo ufficialmente: il Console Sergio Valacchi in procinto di andarsene da Monaco. II suo impatto diretto con la base dell'associazionismo monacense lo aveva avuto proprio da noi nel quadro di una semplice castagnata i tra emigrati in un ambiente tutt'altro che mondano ed elegante. Accettando l'invito, aveva premesso: Vengo a portarvi solo un breve saluto. Arrivato puntualissimo, era rimasto per oltre tre ore. Ci era piaciuto questo nuovo Console. Ci dispiace che se ne vada. Gli auguriamo di cuore di godersi in pace, a lungo e in salute il sole e il mare dell'Adriatico. A tutte queste citazioni di giubilo mi associo e formulo, unitamente alla Famiglia Polesana di Trieste che si reputa orgogliosa di avere Valacchi tra gli associati, i migliori auguri di un lungo e meritato riposo, magari alternato, con abbondanti pescate, sua passione, nel nostro bel mare azzurro. Vinicio Lenzoni

Dal numero 2827

del 19/03/1994

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