Fulvio Farba sempre con noi - Guglielmo Belli - foto

foto E'scomparso anzi tempo un altro dei piú assidui collaboratori del I' Arena. Nulla lasciava presagire una fine tanto repentina. In questo stesso numera registriamo nell'apposita rubrica una offerta da lui fatta pochi giorni prima d'essere stroncato da un mal di cuore che pareva ormai ammansito. Per non dire poi delle sue missive recapitateci fino al giorno prima del fatale epilogo. Dire di lui sarebbe pleonastico per la somma di conoscenza offerta a tutti i lettori con la continua presenza sulle nostre pagine. Non si risparmiava nell'esprimere con schiettezza le sue convinzioni, senza ambiguità e senza incertezze. Perciò possiamo dire che resterà ancora con noi per lungo tempo. avendo a disposizione una cartella colma di suoi scritti. Scriveva col ritmo adeguato ad un quotidiano. e quindi spesso i suoi articoli risultavano per noi sorpassati dagli eventi. Ma anche si dedicava molto alle rievocazioni storiche. Perciò potremo attingere per molto tempo ai suoi scritti per averlo presente come se il dialogo non si fosse mai interrotto. Per quanto riguarda le note biografiche ci rifacciamo a quella che Fulvio stesso scrisse per il volumetto «Dietro le firme» nel 1988, secondo lo schema del raccontarsi proposto dall'Arena ai propri collaboratori. Cosí allora Fulvio scrisse di sé: «Nato a Pola nel 1927, proprio drio I' Arena, nella casa che faceva angolo con via Stancovich, diplomato in ragioneria presso l'Istituto Tecnico Leonardo da Vinci di Pola nella sessione di esami del gennaio l947, mi trasferii nello stesso anno a Gorizia. dove prestai la mia opera presso il Comitato Provinciale dell'Associazione Nazionale Venezia Giulia e Dalmazia sino alla fine del 1951. In quell'anno andai a Milano. impiegandomi presso un istituto bancario, che lasciai nel 1963 per assumere a Lissone, la carica di direttore della Società Palazzo del Mobile e della consociata Centro del Mobile, società per l'esportazione. Sposato subito dopo l'esodo, ho due figli, uno laureato in scienze politiche e I' altra segretaria di azienda. Vivo attualmente a Monza ed alla fine del I987 sono andato in pensione.» Ore 22 del 20 gennaio: Carletto Giosio da Taranto mi telefona. come succede spesso, ché ci teniamo in contatto, e mi annuncia la dipartita di Fulvio, avvenuta in mattinata, per infarto. Incredulità, poi costernazione. e dispiacere, e dolore. acutissimi. Un polesano. un esule. un italiano di prima grandezza. falciato dalla Grande Livellatrice. Proprio ieri, nel redarre il mio annuale lavoro statistico su «L'Arena di Pota», ho scherzato sul suo operato. Ci mancherà moltissimo: come amico. come membro del Direttivo del Libero Comune di Pola in Esilio, come ineguagliabile articolista di episodi storici, commentatore di avvenimenti politici, come combattente di prima linea, in strenua difesa dell'italianità della nostra terra, come persona onesta e perbene. L'ho sentito al telefono, nel recente periodo festivo: aveva voluto comunicarmi il decesso di Clara Rossi Cupaiolo, sua parente e mia amica carissima, che non aveva avuto la forza di sopravvivere al consorte. Ed ora l'ha raggiunta, in un mondo che la nostra Fede vuole migliore. Sono vicino alla famiglia, con tutto il mio affetto Guglielmo Belli

Dal numero 2869

del 04/02/1995

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