QUARANT'ANNI DOPO A TRIESTE Dall'entusiasmo allo sconforto - foto - Vinicio Lenzoni

- foto Le quattro foto sono state riprese a Trieste in piazza Unita d'Italia esattamente a 40 anni di distanza tra loro, Nelle prime due scattate Il 4 novem bre 1954 si vede l'immensa folla inneggiare al Presidente della Repubblica Luigi Einaudi. in occasione della seconda redenzione di Trieste all'Italia. Nelle altre due foto. scattate il 4 novembre 1994, analoga manifestazione. ma per il quarantennale dell'annessione della citta, con l'intervento del Capo dello Stato Oscar Luigi Scalfaro. Manifestazione quest' ultima offuscata per la diserzione del cittadini dalla piazza, non per la presenza del Presidente della Repubblica, bensì in segno di protesta al del Governi altematisi nei trascorsi 40 anni. Governi che sono stati sempre prodighi di promesse. ma che non hanno saputo o valuta, per ragioni di Stato. risolvere i vitali e gravosi problemi di Trieste. citta segregata a ridosso di un iniquo confine, priva del suo retroterra naturale ed avviata perciò ad un irreversibile tramonto. Alla diserzione dei Triestini si sono associati gli Istriani. Fiumani e Dalmati. che nella Provincia rappresentano un terzo della popolazione. in segno di protesta per il cinquantennale assoluto silenzio governativo mantenuto su quell'infame .pulizia etnica che ha provocato tanti lutti nel la nostra Regione alla fine dell'ultimo conflitto mondiale quando migliaia di italiani. rei solamente di es-sere tali, furono dal regolare esercito slavo-comunista del Maresciallo Tito precipitati nelle numerose Foibe carsiche dopo essere stati orrendamente seviziati e mutilati nelle carni. E evidente quindi il perché del conseguente esodo dei 350mila Giuliani e Dalmati che per conservare la propria identità. liberta e civiltà hanno abbandonato allo straniero usurpatore le proprie terre. i propri beni, le proprie case e gli antenati defunti. intraprendendo la dolorosa ed incerta via dell'esilio, portando talvolta soltanto una sola valigia colma di ricordi della loro Patria perduta e per la quale a viva voce oggi rivendicano e reclamano ancora dal Governo gli inalienabili diritti calpestati per mezzo secolo. Un canto anche memori dell'espressione. recentemente pronunciata. alla TV dal Capo dello Stato: i diritti del cittadini sono sacri ed inviolabili! Fino ad oggi gli Esuli hanno dimostrato alto senso di civismo. di democrazia ed anche di pazienza. Ora spetta al Governo operare in linea con la «massima.,presidenziale. Vinicio Lenzoni

Dal numero 2872

del 25/02/1995

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