E un racconto di ricordi africani dedicate ai miei fraterni amici polesani Alfredo (AU) Cosmer, Nino Loi, Eugenio (Geni) Tognon. Partiti insieme per l'AO dopo il Corso Allievi Ufficiali di Complemento a Spoleto. Insieme abbiamo partecipato con onore alle operazioni della sfortunata guerra in terra abissina. Insieme nella lunghissima squallida prigionia. Ed insieme, finalmente, ritornati nella nostra Pola in agonia. Ahimè! non più insieme, siamo ripartiti verso diverse citta d'Italia. Del nostro quartetto, il racconto che segue non sarà, letto su questa terra da Alfredo ne da Nino, già residenti da non molti anni stabilmente nei Giardini Celesti. Eugenio. invece, lo leggera passeggiando lungo la riva del bel mare di Genova. Oh, si! Bel mare, epperò non cosi bello come la è stato (un milione di anni fa) il nostro di: Saccorgiana, Valcane, Sisplaz, Bianco. Stoia e di altri innumerevoli incantevoli luoghi che la pace falsa bugiarda ladra violenta e prepotente (insomma: partigiana) ci ha rapinati.
Dope che i miei gallonati superiori mi sbattono al btg (battaglione) coloniale di stanza 14 nel pressi di Gondar (AOI), il mio colonnello comandante (che e un pallone gonfiato) mi chiama una mattina e mi spara 'sto discorsetto: Tenente! domani. con un plotone di ascari e relativi muli carichi di viveri, munizioni e annesso e connesso altro materiale da campo, fai una marcetta fino al Tacazzé e costa, ti fermi per 30 giorni a difendere dai ribelli abissini i soldati del nostro "genio" che stanno buttando su il ponte per i camionisti diretti a Gondar; ho deciso di spedirti laggiù perché sei il pia giovane ufficiale, e perchè:, devi farti le ossa.. Naturalmente io non ho nessuna voglia di fermi le ossa al Tacazzé contro gli sciftà. (ribelli); ma so che qua comanda lui ed io devo solo ricordare che l'obbedienza verso i superiori deve essere pronta, cieca. assoluta. (e cretina, aggiungo b); perció bercio con l'entusiasmo di chi viene trascinato alla ghigliottina: Signorsisignorcolonnello! vado a farmi le ossa al Tacazze!. (e tra me: tumarevacca te, il tuo Tacazzé e relativi ribelli abissini).
Per darmi ancora più coraggio, il pallone gonfiato va avanti nel discorso con i verbi al tempo infinito come usano gli indigeni e sbraita: Tenente! vigilare, pattugliare. sparare se essere necessario e non ad ogni muovere di foglia; e ogni giorno: stendere regolare rapporto scritto che io leggere quando la rientrare alla base, e che io ti augurare nano e salvo... io non avere altro discorso da fare, ergo-dunque potere andare!». lo scatto sui puntelli con il salute d'ordinanza, e: oSignorsi! io volere sapere a che era faccio trombini per il Tacazzi,?». Sorride compiaciuto il gallonato: oBene cosi tenente! mettersi in marcia al canto del gallo!... (sbraita fuori della tends) Mohamed! dove essere la maledetto sciumbasci? portare caffe tout moltosubito subito! E mentre io parto con un dietrofront, che quasi mi ribalto, entra lo sciumbasci Mohamed con il caffé per il pallone gonfiato (sciumbasci = circa maresciallo di fanteria). E questo qua, Mohamed a un tipo proprio in gamba, quanto a questo, con il petto seminato di nastrini colorati che sono tune le campagne di guerra che lui ha fatlo da quando e nato.
La mattina del giorno dopo, Bahta mio sulücbasci (sergente) mi scrolla la brandina su cui faccio i sogni più fetenti da quando svirgolo dalla pancia di mia mamma Maria e mi gracchia: Tenente! il gallo non cancan. io chiamare, la svegliare perché noi mollare ancore!». Adesso sembra che dovrei farvi discorso della marcia di trasferimento da Gondar al Tacazzé, ma di notevole carissimi amici di sventura istriana non c'è che questo: a Gondar in altipiano si sum proprio benino con l' aria fresca che pare di spassarsela come a Cortina, e invece al Tacazzé nel bassopiano fa un caldo cosi schifoso che neppure a Massaua con i suoi 55 gradi all'ombra. Cos'è dunque 'sto Tacazzé? chiedete voi ignoranti di geografia; ed io vi dico che e un affluente del Nib azzurro che poi si sposa a Khartum nel Sudan col Nilo bianco formando il Nilo vero e proprio dei Faraoni che va fino a Suez a buttarsi nel Mediterraneo.
Comunque, dove sono arrivato io con i miei ascari a un posto in cui le acque del Tacazze sono un bel po' vorticose ed è incassato fra due rive a strapiombo e fine di boscaglia ed caldo afoso e infernale. Un ponte provvisorio di ferro buttato su dai soldati del Genio Militate lo attraversa e sopra vi transitano da mattina a sera camion carichi di materiale bellico con annesse e connesse province e una bella quantità di truppe che fanno la spola tra Gondar e l'Asmara ed altre amen località dell'alto e bassopiano fino alla Somalia più che tanto lontana. II controllo del ponte è affidato ad un appuntato dei carabinieri il quale comanda è zaptie» (carabinieri indigeni eritrei )molti seri e severissimi con tutti e ciascuno che fermano e gli controllano i documenti. II mio compito, invece. e di fare la guardia al ponte e difenderlo dagli attacchi dei ribelli che dall' alto sparacchiano a tutte le ore del giorno.
Lassù in alto, a 200 metri sopra ponte in questione, si trova il fortino» e qui vado ad accasarmi con i miei guerrieri. E' una costruzione di sassi squadrati con un pertugio che fa do portae della feritoie che servono ad infilare gli stangoni Mauser e sparares ugli sciftè che se ne stanno comodi più in alto a fare su di noi il tiro al bersaglio. interno del fortino a di una comodità da salotto stile '800, che non e poco quanto a questo: un tronco spianato per tavolo, sassi per carèghe ed in un cantone "tares et penates» focolare domestico su cui si bolle il te (l'unica cosa buona che io trovo in Abissinia). Naturalmente mi sento molto depresso nel vedermi la per 30 giorni, ma cosi depresso che quasi mi metro a frignare, quando i miei umidi e mesti occhi, nell'oscurità scrutano q.c. (qualche cosa) che mi tiene su il morale in una maniera sorprendente, da sentirmi tutto ringalluzzito:14. sulla lamiera di zinco che fa do parete, dietro il focolare spicca una scritta a carboncino, bella grande che canta sonoramente: Fascisti! ricordate che il Duce ha ordinato: Credere. Obbedire, Combattere! Ed io più che tanto felice di ciò mi metto con rinnovata energia alle operazioni difensive offensive contro gli sciftà..Il Bahtà mentre attende i miei ordini saltella sui birilli come un capra per l'eccitazione e bercia contro gli ascari di "stare boni che tole tole il tininti dare ordini per sentinelle e turni di guardia». Beh. mi vergogno a dirlo. ma io proprio non so dove e come disporre le truppe, pere faccio un muso come se so tutto di strategia alla Von Klausewitz. e intanto guar-do fuori e penso: ma dove li sbatto? Tutti nel fortino al fresco o fuori sui sassi al caldo sole dell'Africa? 0 meglio ancora sulla viva del fiume e cosi si lavano, visto che non fanno un bagno dal tempo di Menelik? A questo punto penso thee meglio lasciare 'sto compito al Bahtà che e pratico di queste vecchie cose con tutte le medaglie che ha incollato sul petto.
Ma guarda! si arrampica su per le rocce verso di noi l'Appuntato in visita di cortesia. Lo saluto con: .La pace sia con la appuntato! io sono nuovo del luogo e quindi mi fat un favore hello e grosso se mi dai un consiglio... dove scaraventare questi disgraziati a fare la guardia. e questo e quello, contro i ribelli. grazie appuntato!.. E lui e proprio carino in quanto a questo: mi tira fuori alraperto e mi fa proposizione come disporre la guarnigione: "La sopra un ascaro... N sotto due... la in alto cinque... là dietro tre... la in fianco due e anche la e la ed io ripe-to ad alta voce: "la... là... Mall.. lab... tanto che il gendarme mi fa: "Scusi tenente. non siamo mica qua e qui per cantare canzonette, sa? Guardi che quei bastardi non scherzano mica. veh? (si arrabbia contro i bastardi e urla verso i monti coperti di boscaglia)... maledetti bastardi negri assassini che sparate alle spalle a tradimento, figli di puttana!.. A codesta esplosione di furore del gendarme io non so c.c. (che cosa) dire e aspetto con calma se i bastardi assassini zompano dal basso, ma nessuno e alcuno si vede zompare. tanto che io penso che sono tutti morti e che il mio colonnello e pallone gonfiato mi manda qua per niente. in quanto qua e qui non c'e più nessun ribelle cui sparare.
Dico infine: "Mi sembra che qua non ci sono più assassini: la nei boschi... force sono stato eliminati tutti dal tenente che e stato qui prima di me a fare le acque al Tacazzé.. Quin-di passo ad altro discorso più futile: chiedo: "Basta con gli assassini. facciamo un discorso più allegro... come si trascorrono qua le serate? Si balla? Si gioca a briscola o si va al cinema o meglio ancora in casino?». Adesso sembra proprio che al signor appuntato gli viene un colpo ed certo del parere che sono più che motto a causa del caldo che mi squaglia la capoccia. Si accascia sulla Frau di sassi, farfuglia: "Insomma tenente! non vede che qua e qui non c'e lo giro gli occhi e faccio Pinta di guardare se c'e un bar oppure il casino, e sconsolato: "Hai proprio ragione, non c'e un bet tubo qua... ma almeno si pub fare qualche bagnetto su quella spiaggetta laggiù del Tacazze?.. Beh, sono jellato! "Tenente! quella a una spiaggia pericolosa, privata: proprietari sono i coccodrilli i quali Si prendono ogni giorno la tintarella; pere se lei sta un po' su, in alto suite rocce pub dedicarsi alla pesca con la lenza che dopo le mando con uno zaptie».
Ora come ora mi ritiro nel mio albergo, mando i miei la e la e anche e là, mi spalanco sulla branda col muso risotto al Nord dove c'e una terra chiamata Istria e mi viene da singhiozzare per la nostalgia perché chissa quando e se la rivedrò quella terra e quella dna e quel paese e gli tdtri villaggi e la mia gente... Porca la vacca! cerchiamo di dormire e domani, ribelli permettendo. mi calo giù alla spiaggia a beccare qualche pesce da buttare sulla graticola. In effetti. il giomo dopo, mattina presto, Bahta mi abbaia nelle orecchie: "Tininti! schifta stare buoni. non spa-rare, e novita N.N. nessuna!» Dunque la situazione e tranquilla; mi armo della canna da pesca. di un pistolone, di uno stangone Mauser e un tascapane gonfio di bombeamano che se mi scoppiano tutte insieme volo sparpagliato per tutta l'Abissinia, che non e poco quanto a questo. Saltello gill e 000hhh! meraviglia! I panciuti lucertoloni. la tutti distesi ad abbronzarsi, dormicchiare, sbadigliare annoiati come se fossero ad una conferenza paramedica dove il conferenziere non sa neppure lui ciò che sta farneticando. Ora come ora mi viene un'idea motto intelligence: invece di pescare, di dedicarmi all'osservazione scientifica del comportamento di questi mostri antidiluviani. Mi diver-tire di pill. penso, e raccolgo un po' di ciottoli per il tiro segno, e ammetto e mi congratulo con me stesso medesimo che ho un'ottima mira perche quasi tutti i sassi colpiscono il nasone di quelle bestie. Naturalmente con quella corazza che hanno addosso essi non si scompongono per niente, e passa del tempo prima che succeda qualcosa d' interessante, doe: un coccodrillone grosso come una torpediniera era un fischio e con quattro colpi di coda avverte la tribù e l'ora del bagnetto, e tutti insieme con un gran baccano di code e zampe si tuffano, scherzando con l'acqua, ed i più giovani fanno a gara a chi resta più sotto. Ma come sono carini.
Per godermi meglio la recita mi calo sulla spiaggia, mi accoscio e poi penso che se "studio» ancora un poco quelle lucertolone mi verra il voltastomaco per la noia e questo e quello, e cosi decido di entrare anch' io in azione con qualche passatempo più eccitante. A poche bracciate d'acqua galleggiano due esemplari mangiauomini che sono i più grossi (6-7 metri. ad occhio e croce). Ad un tratto mi traguardano e decisi come non mai filano verso di me. certamente con l' idea che io li aspetto per farmi mangiare. Ma qua si sbagliano di grosso. in quanto non ho nessuna voglia di essere mend per coccodrilli; epperò penso di accontentarli, almeno un poco nel loro appetito che deve essere eccezionale. Dal tascapane levo una bomba, strappo la 1inguetta di sicurezza e con calibrata precisione la scaglio a meta distanza fra i due vecchiacci, e adesso voglio vedere come va a finire la scherzetto. Succede quanto io non avevo previsto: i due rettili e cretini, uno di qua e I'altro di la. sbirciano quella roba che casca fra lord due; pensano che e una "torta Margherita» e svirgolano sopra per papparsela. E' quello di sinistra che vince la gara di "crawl» perché piomba sulla leccornia e ahm! In inghiotte come se fosse una pillola contro stitichezza e che però non lo e in quanto dopo un paio di secondi si sente un fortecupo bumm, come il tamburo sfondato ed il coccodrillone fa un salto in alto e piomba di pancia sull'acqua, si rivolta, batte coda e zampe in una maniera frenetica, da un lungo fremito e poi scivola trasportato dalla corrente giùper il Tacazze fino al Cairo che e un bel po' distante da qui; sono soddisfatto di aver punito chi voleva quanto far colazione con le mie gambe e questo e quello, e giuro che domani darò lo stesso trattamento a tutti gli altri lucertoloni e cosi la spiaggia privata sarà Iibera per noi che siamo tanto desiderosi di fare un semicupio. Rientrato al fortino scribacchio il rapporto della giornata per il mio colonnello e pallone gonfiato: Oggi 13/6 un coccodrillo affamato stava per staccare con un morso le gambe (sic!) dell' ascari Yusbf Mariam, ma io con pronta e decisa azione scagliai una bomba sulla testa (sic!) del suddetto (non dell'ascari ma del coccodrillo) il quale scomparve sanguinante giù per le rapide del Tacazze.
II giorno dopo non posso calarmi alla spiaggia per la "liquidazione totale» del rettili in quanto si fanno vivi i ribelli lassù con una nutrita sparatoria che fora la lamiera del fortino ferendo leggermente alcuni ascari. Verso sera gli scifta finiscono di sparare anche perche faccio entrare in azione la FIAT che è una mitragliatrice che vale come precisione una bella merda: se miri a destra, le pillole schizzano a sinistra o in alto sui monti o giù al Tacazze, ed e proprio una gran bella fortuna che non svirgolano anche all'indietro e cosi mi lasciano secco morto completamente e pronto per la medaglia "post mortem» che mi sbattera il pallone gonfiato. molto felice di aver indovinato quando alla mia partenza mi aveva detto: Ti mando al Tacazze per farti le ossa.
Per un po' di giorni niente ribelli ne sparatorie; cosi scendo alla spiaggia per bombardare le lucertole che penso hanno un po' di nostalgia dei midi giochetti alla dinamite. Eccoli la, sempre stravaccati al sole. Attenti coccoli che arriva il giustiziere, e si salvi chi può!Gia pregusto il macello che sto per scatenare tra poco. quando laggiù al ponte sento e vedo I'appuntato che mi fa un sacco di gesti e viene di corsa a darmi una gran bella novita che quando finisce di spararmela mi affloscio come un paio di calze bucate puzzolenti e la voglia di buttarmi in bocca ai miei amid coccodrilli. E la novita e questa, mi fa il gendarme: "Tenente! II Duce ha dichiarato la guerra a tutto il mondo e questo qua (mi tende un bigliettino) e l'ordine del suo colonnello di raggiungere subito il battaglione in partenza per il fronte a Cheren nel bassopiano».
Al fortino mi attende un'altra sorpresina: Bahta con gli ascari ballonzolano sui birilli una danza frenetica in girotondo e cantano una "fantasia>, dal tono assai bellicoso e che comincia cosi: Ahò! ahò! negarit amharigne uociafe ascianfarai... (Suona il tamburo degli Amhara, il fucile ti chiama, li faremo a pezzi...).-
Urlo: "Cosa essere 'sto casino?, Bahia tutto elettrizzato mi gracchia: "Tininti! scoppiata guerra e noi fare "fantasia" prima di pugnare (sic!) tole tole presto presto!". "Ponca miseria! come sapere la che stare guerra se appena adesso io sapere che c'e guerra da appuntato?.. Ride il cretino, e: "Noi sapere col tam-tam di abissini nella boscaglia!. Sconsolato do gli ordini per smantellare e caricare sui muletti tutto materiale. Siamo pronti per salpare le ancore. Mi giro qua e la nel fortino per vedere se ho dimenticato qualcosa, e cosi l'ultima sbirciata inquadra