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Didascalie:
La facciata con l'ingresso principale del Duomo a Lussinpiccolo
L'altare maggiore del Duomo di Lussinpiccolo com'era nel periodo della mia giovinezza
Qui mi si vede a nove mesi in luglio del 1928 nel cortile di casa mia in via del Duomo, 18 a Lussinpiccolo
Sono ancora io a sette anni e mezzo nella foto ricordo della prima comunione
La prima chiesa eretta nel 1454 a Lussinpiccolo non fu il Duomo, bensì la chiesa dedicata a S. Martino nel porto di S. Martino sul Quarnerolo, dove attualmente si nova il cimitero. Con le offerte dei fedeli venne costruito il Duomo, dedicato alla Natività della Beata Vergine ed al Patrono S. Martino nel 1696; il campanile e del 1797. Sull'altare maggiore si conservano le Reliquie di San Romolo. opera di Alvise, ignoto autore veneziano. Sull'altare del Crocefisso una bella scultura di Bartolomeo Ferrari (1786-1844). Quindi l'altare di San Rocco e San Antonio di Padova con il panorama della città del secolo XVII. La via Cm-cie e un bel lavoro dei Fran di Venezia, di autore sconosciuto.
L'organo del Duomo fu il primo maestro del famoso cantore Giuseppe Kaschmann, il quale nacque a Lussino nel 1850. e divenne il pia famoso baritono dell'epoca. Canto nei grandi teatri d'Europa; fuorilegge per gli austriaci nel 1876, perché disertore in Italia. La figlia del baritono nel settembre del 1927, venuta quando era 89enne da Roma a Lussino, consegnò le partiture di musica di suo padre all'ex segretario (in pensione) municipale. Mario Martinoli (mio no) dicendogli: <<Se le ossa di mio padre non possono qui riposare, vi resti almeno un ricordo..
Al lato del piazzale del Duomo c'era la Parrocchia; parroco Don Ottavio Haracich e due cappellani, Don Americo Ceci e Don Tullio Giadrossi. Dalla porta principale iniziavano le processioni, quelle del Venerdi Santo, come pure del Corpue Domini.. Sposalizi celebrati con all' uscita degli sposi, i testimoni che gettavano confetti; noi allora ragazzi si cercava di raccoglierne il pia possibile.
lo sono stato battezzato, ho ricevuto la prima Comunione dalle mani del nostro carissimo, allora parroco, Don Ottavio Haracich. e cresimato dall'Arcivescovo di Zara, Mons. Pietro Doimo Munzani (pure l'arcivescovo passO dei brutti momenti sotto la dittatura titina). Per diversi anni sono stato chierichetto; suonavo le cam-pane e durance le Feste Religiose facevo il campanon (batibaci). Partecipavo pure al coro della chiesa, diretto dal cappellano Don Ceci con I'organista Sincich; durante la messa solenne si cantavano i motivi di Perosi a diverse voci.
Durante il periodo di guerra, noi giovani studenti, a turni nottumi, si faceva la guardia pronti a suonare le campane per avvisare la popolazione del passaggio o del-la venuta degli aerei da bombardamento. Questo era un allarme diciamolo pure falso. dato che da noi a Lussino non esistevano rifugi; Ia maggior parte delle case erano di due o tre piani, e cosi I ' unica cosa che si poteva fare era di scendere dalla camera da letto al piano terra o in cantina. Noi studenti alla domenica ayevamo la nostra messa alle nove; al pomeriggio, i vesperi, il rosario e la benedizione eucaristica. L' ultima volta che sono entrato nel Duomo fu nel 1987, e precisamente nel mese di giugno; sono entrato con tanto entusiasmo; pen, sentendo pregare il Santo Rosario in croato, mi sono sentispaesato, come fossi stato uno straniero nel mio Duomo sempre tanto amato, dato che come scritto tante volte, la lingua slava non la conosco.
Quante volte nella vita, e cosi triste la realtà
Alfeo Martinoli