LACRIME D' ESILIO - foto

IOLE VALASSI VANIGLIO - foto Nella notte di giovedì 21 gennaio scorso, a Cagliari, si è spenta serenamente, all'età di 82 anni, Sole Volassi Vaniglie. Nata a Polo il 18 agosto 1905, aveva sposato Francesco Vaniglie; dopo essere vissuti per molti anni a Paia, nel 1936 si erano trasferiti ad Arsia, dove il marito aveva trovato un impiego presso quella società carbonifera e dove le era nato Gianfranco, l'unico figlio. Nel 1947 aveva lasciata Polo con tutta la famiglia, dopo essere stata, per qualche tempo, ospite della sorella; partiti con il «Toscana», da Venezia erano proseguiti per Cagliarti, dove avevano trovato sistemazione. In quella città le erano morti, nello spazio di soli sei mesi, nel 1971, il marito e l'adorato figlio che, allora, aveva soltanto 33 anni. Da quel momento è vissuta nel ricordo dei suoi cari scomparsi, amorevolmente assistita dalla sua cara amica Carmen Napoleone che le è stata compagna insostituibile in questi ultimi anni ed alla quale va il ringraziamento commosso della nuora Franca Vaniglie con il figlio Francesco e del nipote Claudio Fontanive con la moglie Lucy Pitteri. Ai funerali, svoltisi il successivo giorno 22. hanno preso parte tutta la piccola comunità degli esuli residenti a Cagliari e tutte quelle persone che le erano rimaste vicine da quando era rimasta sola. CC. F.1. Cara zia Jole, ora anche tu ci hai lasciati; ai tuoi funerali eravamo un gruppetto sparuto: quattro parenti ed una ventina di conoscenti ed amici, quasi tutti profughi. A noi succede sempre così: ormai siamo rimasti in pochi, troppo pochi! Ma questo, a te, non ha potuto che far piacere: avevi, sempre, desiderato un funerale con poco gente, solo amici e parenti. E ciò, non per misantropia m« per non disturbare. E' stato uno dei pensieri dominanti di tutta la tua vita: non disturbare il prossimo! Per te era come commettere un reato. E, così, ti sei organizzata, da sola, anche la morte; la tua morte, prima e dopo il trapasso. L'hai organizzata nei minimi particolari: la tua amica Carmen (che Dio la benedica), che si è sostituita tanto amorevolmente ai parenti lontani, ha trovato tutto predisposto da te; si è mossa seguendo quanto tu, con la tua invidiabile lucidità, avevi già preparato da tempo. Quando l'ho saputo, ne sono rimasto impressionato anche se sapevo, perché ne avevamo parlato tante volte assieme, che tu la morte la stavi aspettando. e, forse, anche la desideravi, da quel 1971, quando, nel giro di soli sei mesi, perdesti prima il marito e poi il diletto figlio Gianfranco. In quel tremendo ottobre la tua famiglia si dissolse: rimanesti soltanto tu, sola! E per di più lontana dai pochi parenti rimasti. Quando ti telefonavo (e lo facevo quasi tutte le settimane), quello che mi dicevi, specialmente negli ultimi tempi, era sempre improntato al tuo vivo desiderio di andartene; sentivo che non avevi più voglia di vivere e che, per te, la morte sarebbe arrivata come una liberazione, perché avevi fretta, tanta fretta, di ricongiungerti ai tuoi. Quando, nel 1978, venisti, per l'ultima volta, dalle nostre parti. tua sorella e tua nipote ti offrirono (anche se poi ti avrebbero preceduto nel lungo viaggio) di andare a vivere con loro; ma tu rifiutasti perché non volevi la sciare a Cagliari i tuoi morti soli. Gli ultimi giorni di permanenza nel Veneto li passasti a casa mia ed io ti accompagnai a Bologna a prendere l'aereo per il rientro. Ti seguii, attraverso una vetrata dell'aerostazione, mentre ti recavi all'imbarco; ai piedi della scaletta ti voltasti e mi salutasti agitando la mano; fu l'ultima volta che ci vedemmo! Veramente io ti ho vista anche ieri mattina: sembravi serena e, finalmente, appagata. Ma tu non hai visto me: tu eri già dall'altra parte. Addio, zia Jole. [Tuo nipote Claudio] CESARE TONETTI - foto Un altro grate ludo ha funestato la Comunità Fianonese e gettato nella disperazione una famiglia. Il 20 gennaio scorso si è spento a Treviso Cesare Tonetti, nato a Fianona d'Istria marzo 1926. Ragazzo ancora, irti. zia la sua attività sul mare come i suoi predecessori, come la maggior parte dei suoi paesani Viene l'esodo; si ferma per un breve periodo a Trieste poi si trasferisce a Treviso. Nel 1960 intraprende, in loco, un'attività commerciale che lo occuperà fi no a tre anni or sono. Nel 1953 sposa qui Natalina Poteri e con lei forma una coppia che si amalgama in un binomio di vita perfetta coronata dalla letizia dei figli. Di profonde virtù cristiane e di spiccati sentimenti civili e patriottici seppe superare le avversità con animo forte e fede indomita, specie nei primi difficili anni dell'esodo. Di nobili sentimenti era dedito alla famiglia e al lavoro; mantenne sempre vivo e intatto il ricordo per la sua terra natia. Per oltre vent'anni fu consigliere dalla Famiglia Fianonese, ricercato e ottimo collaboratore. Fu seppellito il 21 gennaio nel cimitero di San Lazzaro di Treviso. Una vera folla di parenti, amici, estimalori e alunni di scuole, ha seguito il funerale. Tutti erano commossi, molti pingevano: se. gno del grande affetto e stima per questimmo semplice, buono e affabile che ha lasciato un ricordo indelebile. La Comunità di Fianona d'Istria, nel rivolgere un reverente e grato pensiero alla memoria dell'Estinto, porge le espressioni di commossa solidarietà alla moglie Natalina, ai figli dr. Eunigio, geom. Stefano, dr. Maria Lorena, Andrea, alta sorella Antonio ed ai parenti tutti. Cesare addio, ti ricorderemo con la fede che tramuta il pianto in luminosa speranza. [Mario Gerbini] ATTILIO VOSILLA E' deceduto nel Wisconsin (Usa) il 23 gennaio scorso Affilio Vosilla, degli Spiana, nato e Fianona d'Istria il 15 ottobre 1929. Per le drammatiche vicende che sconvolsero le nostre terre, fu costretto all'esodo. Si trasferì in America unitamente al la propria famiglia e qui intraprese corsi qualificati, divenendo cook e dopo qualche anno head-cook. Negli ultimi anni gestì in proprio un esercizio di ristoro, ritrovo di molti istriani. Lo scomparso fu di intensa fede religiosa, di apprezzate qualità morali e professionali, amante della famiglia. I tanti amici e gli estimatori lo considerarono sempre uomo saggio, generoso e ricco di spirito aperto all'amicizia. Lascia un vuoto specialmente nella Comunità dei fianonesi a New york. Ai funerali ha partecipato una larga folla di pa renti e amici per dimostrare l'affetto, la stima e l'amicizia ver. so il caro defunto. La Famiglia Fianonese della quale io scomparso era socio fedele, lo ricorda con affettuoso rimpianto e porge alla moglie Iolanda, ai figli Linda, Attilio, Antonio, ai fratelli Lina, Gino ed ai parenti tutti le niù sentite condoglianze. [Mario Gerbini] GIOVANNI CANCIANI 20 gennaio scorso, in Nocera Inferiore, è venuto a mancare l'esule Giovanni Canciani di anni 78, lontano dalla sua Dignano d'Istria dov'era nato, e dalla quale era partito nel 1936 non più rivedendola. Trasferitosi nel 1936 in Africa orientale italiana per un lavoro, per un posto al sole, vi rimase fino al 1946. Ri. chiamato alle armi, partecipò alla presa di Berbera; nel 1941 fu fatto prigioniero, rimanendovi sotto il sole del Kenia fino al 1946. Rientrato a Pola nello stesso anno, riviste la sua cara mamma Tonino, le sorelle Gioconda, Regina, Francesca ed il fratello Andrea, scelse la sola via, quella dell'esodo con il piroscafo «Toscana» con destinazione Centro raccolta profughi di Salarne. Sistematosi successivamente in Nocera Inferiore, ospitale e fraterna, si creò la famiglia, spo sando la sua affettuosa Angelina. La moglie, il figlio Antonio, la nuora Annamaria e la nipotina Agnese, lo ricordano ai bumbari, ai parenti e agli amici che lo hanno conosciuto. F.N. ANNA MARIA ;PRANDI E' deceduta a Trento Anna Maria Prandi, nata a Polo il 12 ottobre 1941, dottoressa in medicina; lascia il marito (medico) e due figli; i funerali si sono svolti a Padova dove è stata sepolta. Era figlia del dr. Luigi Prandi, direttore del Collegio F. Filzi di Gorizia, e di Luigia Manzin. Ai parenti tutti e alle sorelle Luciana e Giuliana le no stre condoglianze.

Dal numero 2526

del 06/02/1988

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