È scomparso nel 1937 a 44 anni il pittore polese
Nel cinquantenario della scomparsa riteniamo doveroso ricordare con commozione un nostro benemerito concittadino: l'artista pittore prof. Leo Zanier. Nato a Pola il 19 dicembre 1893. dopo aver trascorso l'infanzia ed i primi studi nella città natale, si trasferi a Capodistria per frequentare quel. l'Istituto Magistrale, ottenendo con ottimo profitto il diploma di insegnante. Alla fine della prima guerra mondiale, dopo aver tribolato. come tanti altri istriani. e peregrinato in varie località dell'Austria si ritrovò a Pola. Nel 1919 frequentò il corso di materie letterarie, di igiene scolastica e di storia dell'arte istituito dal Ministero dell'Istruzione ad Abbazia. Indi frequentò un corso speciale per insegnanti a Milano. Questo corso era riservato ad un solo insegnante per provincia e Leo Zanier fu prescelto quale rappresentante dell'Istria. Oui parecchi insigni artisti, avendo apprezzato alcuni suoi lavori, lo consigliarono di freottentare regolarmente un'Accademia di belle arti. Non rimase sordo a questi autorevoli consigli e fidando nei suoi mezzi artistici si iscrisse con entusiasmo all'Accademia di belle arti di Venezia. Alfine si laureò brillantemente e fu abilitato all'insegnamento nelle scuole medie. A Pola insegnò per qualche anno alle Magistrali e all'Istituto di avviamento industriale diretto dall'Ing. prof. Del Fabbro. Nel 1933 il Ministero dell'Educazione Nazionale. in riconoscimento del suo valore e dei suoi meriti professionali, Io assegnò per chiamata all'Istituto Guido Corsi di Trieste. Nel contempo gli fu riconosciuto in pieno tutto il servizio prestato in precedenza. A Trieste continuò con passione il suo lavoro di insegnante integrandolo con quello di artista. Questo era il suo credo: scuola e studio, studio e scuola.
Leo Zanier dipinse innumerevoli opere. di col circa una metà ad olio e l'altra ad acquerello, senza contare i molteplici pregevoli disegni e I vari lavori giovanili. Ci è caro ricordare il suo curriculum artistico dagli inizi sino alla mostra postuma di Trieste del 1938. Partecipa con alcuni lavori alla mostra dell'ultimo anno alle Magistrali di Capodistria. Nel 1922 mostra di é quadri presso Valacchi a Pola. Altra mostra da Valacchi nel giugno 1923. Mostra di Natale al Consorzio dei commercianti di Pola nel 1923. Permanente nella libreria Schmid nel gennaio. aprile e dicembre del 1925. Mostra di Natale al Circolo artistico di Pola nel 1926. Partecipa alla Quinta esposizione d'arte delle Venezia a Padova nel 1927. alla il Biennale friulana di Udine nel 1928, alla Mostra istriana d'arte a Pola nel 1929. Mostra personale con 40 lavori nella Bottega d'Arte di Pola nel 1931. Infine mostra postuma alla Galleria d'arte di Trieste nel 1938.
Ai primi di novembre del 1937 Leo Zanier contrae una forma influenzale alla quale non dà importanza. Attaccato com'è all'insegnamento e all'arte, continua il suo lavoro. Ma purtroppo la fatica aggrava il male che si complica in polmonite, Il giorno 13 è costretto a letto. Il primo dicembre Leo Zanier. quand'era ormai dichiarato fuori pericolo, muore improvvisamente stroncato da un embolo. Ora Leo Zanier riposa nel cimitero della sua
Polo accanto ai suoi cari. Per meglio onorare ed esaltare l'opera di questo nostro insigne artista a 50 anni dalla sua prematura scomparsa, ricordiamo quanto di lui ha scritto sul Piccolo di Trieste dell'aprile 1938 la competente ed autorevole penna di Silvio Benco: «Vedendo, dopo la sua morte, le opere lasciate da Leo Zanier, sentimmo nella nostra commozione tutto il triste destino di quest'anima d'artista... Questo gruppo d'opere lo aveva egli alfine raccolto, di fra le tante severamente distrutte dalla sua insoddisfazione: si preparava ad esporle questa primavera: sono quelle vedute da noi, le stesse che ora la famiglia raduna in questa mostra col sentimento di compiere un sacro dovere. Ed é in verità un sacro dovere: poiché lo Zanier molto aveva fatto, e la sua mostra è l'affermazione d'una vita d'artista non vissuta invano. Negli acquerelli e nelle pitture ad olio ch'egli dipinse in così grande numero. egli può considerarsi uno dei più vivi. più spigliati e più coloriti vedutisti giuliani: le sue impressioni di città venete e istriane e anche di Trieste. sono pagine felicissime per agilità e finezza di notazione e di valutazione aerea, per il gusto d'un colore che ne rende anche lo spirito... Questa mostra, che lo Zanier tanto desiderava. che oli avrebbe anche dato. per il contatto con il pubblico. un più sicuro orientamento su la via da seguire fiduciosamente, ebbe purtroppo il destino di essere una mostra postuma. Ma il nostro riconoscimento dell'ingegno vivo non è minore perché avvenga nella mesta riverenza che ispira la morte.
Chiudiamo questo commosso omaggio al nostro caro artista polese con quanto un giorno scrisse di sé: Ritornato nella nostra terra d'Istria, la rividi con altri occhi: Capodistria. Pirano, tutta la costa, hanno tracce indelebili di venezianità. Da queste traggo i miei soggetti e gli scorci preferiti... Prima di comporre i miei quadri ho la febbre dell'entusiasmo, ma non sono ancora finiti che già mi sento trasportato ad altri soggetti. Perciò un continuo tormento, un continuo travaglio d'autocritica
Giorgio Pussini