LA GRANDE GUERRA GIORNO PER GIORNO In malora, disperati - foto

...Novembre 1917: il Seminario a Gorizia dopo la battaglia (Fliegerfotograf Feldw. d. Reserve Fr. Pachleitner. Kapfenberg Fotostudio Theny, Kapfenberg) Queste foto seno state donate nel febbraio 1976 dal borgomastro di Klagenfurt al sindaco di Gorizia: furono scattate dalla KISA, Fliegerkompanie 50, durante la riconquista di Gorizia dopo Caporetto. Di quella Compagnia di Fotomeister aveva fatto parte il padre di Leopold Guggenberger, attuale borgomastro della capitale della Carinzia; era Caduto subito dopo nella pianura veneta; l'omaggio fu fatto nel ritrovato spirito di fraternità e di pace fra italiani e austriaci lungo la frontiera goriziano, esattore delle imposte dell'imperial. regio governo austro-ungarico, vede sconvolta ai 5110 vita metodica e tranquilla di funzionario statale dallo scoppio della Grande guerra. Il figlio ventiduenne viene chiamato alle armi e mandar, al fronte dell'Est dove viene ferito e poi fatto prigioniero dai Russi. L'altro figlio Mario diciet. tenne va pure alle armi e infine passa in marina a Pala, poi a Budapest. Il papà-funzionario avvia allora una fitta corrispondenza di cui tieni: nota in una serie di quaderni in cui riscrive lettere che invia a parenti e amici dispersi dalla guerra; dopo 1'8 agosto 1916 va profugo a Capodistria, dove si patisce tanta fame. 118-ma puntata La lettera del 28 giugno 1917 Emilia Canetti a Innsbruck, di cui abbiamo pubblicato la volta scorsa la prima parte, è fra le più lunghe dell'epistolario. Dopo le notizie famigliari, quelle sul lavoro: «I miei colleghi hanno fatto domanda per il risarcimento dei danni al mobilio lasciato a Gorizia ed hanno ricever, ciascuno 1.000 Cor. in acconto. lo pure presenterò in uno di questi giorni la supplica. Potrebbe anche Lei domandare un tanto in via di grazia (Gnadenwege) alla Sudbahn. Forse riceverà. La vita che fa da loro la Tante Olga, è quella da noi di mia moglie. Incomincia alla mattina alle ore 41/2 e termina alla sera alle 101/z. E' tutta stanca ed è secca come un baccalà; non so dove trova tanta forza. La Pierina continua a lavorare; ha molto da fare ma poco guadagna perché le guarnizioni e il filo sono molto cari. lo continuo il mio servizio dalle 8 di mattina alle 4 di sera; è molto noioso operare in tempo di guerra, quando manca tutto. Alla sera vado al fresco in Belvedere vicino la casa Perco. ll Damiano va due volte alla settimana con la scuola ai bagni in Valleoltra e quando viene a casa ha assai fame. Assai contenti siamo nel sentire che la nonna si trova bene con la famiglia Sillig e che il clima le conferisce. Chissà se ha anche là un Chimperle. Godiamo pure sapere che ricevete notizie dello zio Peppi e che probabilmente verrà a trovarvi quest'estate. Il Mario si trova assai contento dov'è; adesso si trova un po' più lontano perché in riposo. Dal Tunin non abbiamo ancora notizie. ll dr. Perco è tutto il giorno in giro; si procura molti soldi e va quasi ogni giorno al bagno. Oual è quella signora maritata Legovich di cui ha fatto cenno? Noi non la conosciamo. Dal parroco abbiamo inteso che lo scorso mese di maggio è stato pregato il rosario nella chiesa dell'Immacolata a Gorizia. La nonna pizzula è morta a Gorizia. Carissima signora. siamo in malora e disperati, se Dio non ci libera in breve da questo travaglio e se la va avanti così. Non so come potremmo cavarcela il prossimo inverno: va ogni giorno peggio e si diventa più magri. Ma verrà il momento che non si potrà andare più avanti. Mi fa dici la mia povera moglie che è tanto buona, che ha sempre lavorato e lavora molto ancora oggi. Del -resto coraggio e speranza: forse Iddio ci aiuterà e non ci abbandonerà. Il 29 alla santola Alessandra a Graz, dopo i preliminari sulla saluce, unica cosa importante .in questi tempi d'atrocità e sulla fame, le notizie: «Il Mario è da più di due anni in marina, ma ancora non può ottenere un permesso per venirci a trovare. Mi dispiace per la sorte toccata alla signora Degani, come pure per la fine dei rimasugli della sua casa che per vendetta sono stati incendiati. Del Tunin nulla sappiamo e siamo disperati. lo facilmente verrò a Graz verso la metà di settembre per iscrivere al Ginnasio il nostro Damiano.. Il 30 a Marija Maruàié a Meste presso Lubiana: .Scusate se ho ritardato a rispondere, ma devo più volte aiutare la Ursi nel mettersi in fila ed aspettare qualcosa da mangiare; il secco ha fatto danni tremendi. Se continua così dovremo andare in baracca a Leibnitz. In più giorni non si riceve neppure il latte. Pensavamo di mandarvi qualche piccolezza; ma non si trova roba. Non credo ci sarà salsa di pomodoro perché le fabbriche, come l'anno scorso, non lavorano. Quello fresco si può vederlo, ma è molto caro. Del Tunin nulla sappiamo. Il Mario no poi venir in permesso. Sicché siamo molto addolorati.

Dal numero 2280

del 26/02/1983

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