POESIA A QUATTRO MANI Gli "interni„ dei Comite - Sidney Pirona - foto

foto Presentazione al Circolo della Stampa di «Al di là», silloge poetica vincitrice del VI premio letterario Montecatini «Il Setaccio». Graziano Comitee Mariuccia Coretti, Maria Punzo che ha illustrato il testo e il prof. Sergio Molesi che ha parlato del valore della pubblicazione Dopo il congresso di Palermo della Federazione Italiana Donne Arti Professioni Affari, il nuovo comitato di presidenza ha designato alla stampa e alle pubblicazioni la prof. Mariuccia Comite Coretti che, nel precedente triennio, era stata alla presidenza della commissione nazionale lettere. Nel suo nuovo incarico la prof. Cernite Coretti ha giù provveduto a redarre ed a far uscire in veste tipografica completi, mente rinnovata il «Notiziario Fidapa» una tipolitografia di Trieste Il nuovo «Notiziario» riporta in copertina un disegno di Maria Punzo Conosco Graziano Cernite Mariuccia Coretti da tanto poco tempo, con i nostri incontri sempre casualmente così brevi e poco significativi, che la loro figurazione personale, umana, psicologica é soltanto epidermica e non può in alcun modo mutare un'analisi, un giudizio sulla loro produzione poetica. Premessa questa necessaria, perché parlare dell'appassionata introspezione di una coppia che scrive in simbiosi può far sorgere il sospetto che quanto di loro vien detto possa essere derivato, in sede critica, da una personale frequentazione e quindi di conoscena degli autori piuttosto che da una lettura attenta del loro lavoro. Non è questo il caso. La loro produzione, nelle sillogi singolarmente firmate, denota maturazione e forza espressiva non comuni, preannunciata da una notevole personalità di scrittura dai versi lunghi come lamentazioni, per lo più irose, talvolta ripiegate su desideri inappagati, talaltra invece su sicurezze affettive quasi sempre venate, incrinate dal mondo circostante che non li soddisfa. Però questo essere marito e moglie ed entrambi poeti — condizione certamente rara ed esaltante — li porta a volte a scrivere in unione — non in collaborazione —come nel caso di «Appunti Coniugali« (Ed. Cursi Pisa) dove si assiste ad uno scontro-incontro psicologico di sessi, esigenze, personalità diversi, ma amalgamati, nella coscienza del ritrovamento, in una scrittura poetica omogenea seppur separata, come un paesaggio reale e la sua riflessione nell'acqua. In questo ultimo libro appena edito «Interno con retrospettiva Performance poetica» (Ed. Edinord • 1980), appaiono ancora una volta uniti i loro due nomi quali autori, ma questa volta c'è, rispetto al già citato precedente lavoro «a quattro mani», un cambia. mento di registro che mi ha par titolarmente colpito. Non perché si sia modificato il loro stile —mi si passi l'impropria ed abu. sala parola — quasi prosastico; non per la presenza, seppure qui più confinata in isole separate, di metonimie aggressive e pre. guanti; non per l'apparente ba. nalità degli accadimenti — esclusa qualche eccezione — che, ne, gli altri lavori, rivelava il com. piacimento degli autori di sottolinearli per un oscuro desiderio di distruzione-odio e un anelito di resurrezione, ma per la sen. sazione che ho avuto di un ri. piegamento sottile verso un'in. limita divenuta necessita esiste. ziale; per lo sforzo nascosto —ma non tanto da non percepir. lo — di uscire dalla crisi della società esterna ed i suoi falli. menti; per ricercare un rifugio attraverso l'emblematica nuova casa e i ricordi personali. Un rifugio nel quale posare la stan. chezza trascorsa, non inteso pe. rò come cedimento ma come sprone, come ripensamento, come rimeditazione della vita e della propria opera — come dice l'architetto Ignazio Gardella —«non in quanto passato ma in quanto presente». Ho sentito allora la svolta di una maturità che mi ha colto di sorpresa perché, a differenza degli altri lavori, qui aleggia un'insolitamente accentuata presenza romanzi. ca. Presenza percettibile solo nella interezza dell'opera, in quanto mai dichiarata, mai scoperta, anzi talvolta rinnegata dolcemente dal coro femminile: «Allora romanticamente temevamo di perderci...» o prepotentemente dalla voce maschile: «Ascoltatori —in guardia — non dovete cadere j nel tranello dolciastro del tutto-miele-scontato...» E c'è pure una nuova soffusa tenerezza che, attraverso la mediazione del ricordo, conduce a porti più sicuri dai quali poter salpare con la certezza del ritorno: «Oggi ripiego, amore (ma non è un ripiegarsi) / convinto della scelta (Pago d'aver cercato). / E blocco il portafortuna con mastice ottoInteressante ancora la novità tecnica di questa «Performance poetica» che sfiora con leggerezza gli schemi di una sceneggiatura teatrale traendo vantaggio dall'esposizione armonica, senza soluzione di continuità, delle pur diverse angolature di visuale del loro mondo interiore, in contrapposizione agli stacchi ben definiti dei precedenti «Appunti Coniugali». Novità di impaginazione dunque che convince ed affascina, mantenendo tuttavia gli autori, con incredibile continuità, la loro idea del verso discorsivo, ma pregno di una musicalità nascosta — frutto difficile di pratica artistica meditata — ed in coerente rapporto con la tradizione letteraria, senza cioé rompere i ponti per asserragliarsi nell'officina della pura sperimentazione. Un libro scarno all'apparenza, ma denso di umori maturati nella sofferenza e placati in una fiducia autunnale. Versi senza la rabbia degli anni più verdi, pur tuttavia ricchi di una tensione interiore controllata da un entroterra culturale e da un desiderio di approdo: Lei: «Ora è qui la casa che avvolgo al destino». Lui: «Casa é tepore fiamma coperta e refrigerio». Esempio piuttosto raro, e perciò più fascinoso, di coesistenza e dicotomia poetica di un amore che Graziano Comite e Mariuccia Coretti hanno saputo fondere in un'armonia prospettica da meditarsi gustando tutti quei succhi di cui è impregnata e che i lettori non più giovani potranno certamente assaporare fino in fondo con maggiore intensità. Sidney Pirona

Dal numero 2179

del 28/02/1981

pagina 4