POLA E L' ISTRIA ATTRAVERSO LA CRONACA Tragico otto settembre a cura di Marcello Bogneri - foto

Didascalie: il Duomo a Capodistria in un'antica cartolina Via del Municipio a Visignano agli inizi del secolo Lanterna a Pirano in una cartolina dl fine Ottocento 1943 12 gennaio Il nuovo Direttorio del F.G. Grion è così composto: presidente Romano Cerlenizza; vice presidenti Ernesto Durin e Silvio Colombo; segretario Francesco Stocco; consiglieri Domenico Fabretto, Uccio Vio; vicesegretario Carlo Lininger; cassiere Antonio Dobrini. 15 gennaio Da oggi è vietata la vendita di tutti i dolci. 15 gennaio Viene esperimentata nelle acque di Pola la gru «Rapallo» per il recupero di navi o relitti affondati e per il sollevamento di galleggianti. 5 febbraio E' entrata in vigore la disciplina sulle bevande alcooliche: divieto di vendita al pubblico di acquavite e liquori. 16 marzo Un documentario turistico sull'Istria ha allestito l'Istituto Nazionale LUCE affidandone la regia a Arturo Gemmiti. «Boschi sul mare» è una coordinata visione cinematografica delle tonalità più pittoresche delle coste istriane da Rovigno a Parenzo. Un paesaggio di pace solitaria ed idilliaca. Passano in questa visione cinematografica le isole di San Giovanni, San Andrea, Santa Caterina e Rovigno oltre il pittoresco canal di Leme, vivaio di ostriche fra i più ricchi. 19 marzo Inizia la distribuzione di sabbia ai fabbricati civili come misura antincendio. 20 marzo Tutto il vestiario per neonati soggetto alla vendita col punteggio. 21 marzo E' iniziata la requisizione dei manufatti di rame di uso domestico. 2 giugno Il prezzo della pasta ridotto di 50 centesimi il Kg. 4 giugno Al Ciscutti va in scena «Il Trovatore», interpretato superbamente dal soprano Margherita Carosio. 12 giugno Il capo del governo destina 70 mila lire per l'asilo d'infanzia di Barbana d'Istria. 30 giugno Muore a Trieste Vittorio Zucca. 7 luglio Censimento della lana: è fatto obbligo di denuncia dei materassi e guanciali esistenti in alberghi, locande, alloggi. 20 luglio Il prefetto dell'Istria dispone l'acceleramento della costruzione di rifugi antiaerei. 26 luglio Il generale Alberto Ferrero comandante del XXIII Corpo d'Armata assume la tutela dell'ordine pubblico in tutti i territori di sua pertinenza ordinando: «Consegna delle armi e munizioni Riunioni e assembramenti vietati Dalle ore 22 alle 5 è proibito circolare in gruppo superiore a 3 persone Norme per la circolazione degli automezzi Gli spettacoli, le manifestazioni sportive e i trattenimenti sono sospesi Gli esercizi pubblici chiusi alle ore 22 Disposizioni per il contegno della popolazione in caso di allarme aereo». 29 luglio Rodolfo Manzin redattore più anziano del Corriere Istriano assume la direzione del quotidiano di Pola. 30 luglio Il generale Ferrero ordina: «Il lavoro non deve subire interruzioni o rallentamenti -Gli istigatori di disordini passibili d'immediata fucilazione Ogni disordine nell'interno e fuori degli stabilimenti sarà represso con le armi -Non possono essere poste condizioni che siano in contrasto con le esigenze del momento». 5 agosto Il comandante del XXIII Corpo d'Armata avverte: Le comunicazioni telefoniche interurbane possono essere, per delega del Comando del XXIII Corpo d'Armata, autorizzate dalla R. Questura. Gli interessati dovranno farne richiesta indicando le loro generalità, la persona con la quale intendono avere la conversazione e l'oggetto della stessa. L'autorizzazione scritta data dalla Questura va soggetta al visto di conferma del Comando del Presidio Militare. Le autorizzazioni a carattere permanente, già ottenute da enti, ditte, stabilimenti ecc., non sono più valide. Potranno però essere prorogate dal locale Presidio Militare, che riceverà le relative istanze presentate dagli interessati tramite le Questure. 1 settembre L'avvocato on. Antonio De Berti viene nominato commissario prefettizio del Comune di Pola. Con Regio Decreto è stato disposto il collocamento a riposo del prefetto dell'Istria dott. Vincenzo Berti. I settembre Durante la notte del 31 agosto oltre millecinquecento membri dell'O.F. (Fronte di Liberazione jugoslavo) partecipano all'abbattimento di oltre mille pali telefonici in Istria. 4 settembre La R. Prefettura, Comitato P.A.A. informa che il ricovero antiaereo nell'ex forte San Michele, rimarrà, d'ora innanzi, a disposizione dell'Ospedale «Santorio Santorio» che abbisogna di un ricovero per 800 persone circa, tra degenti e personale sanitario. La popolazione civile, che finora usufruiva di questo ricovero, dovrà pertanto recarsi nel ricovero sotto il Monte San Michele, che ha un accesso da via Campomarzio e l'altro nella via Monti, ricovero capace di oltre 2100 persone. 9 settembre Il generale Alberto Ferrero ordina: «Il coprifuoco viene esteso a tutto il territorio di giurisdizione del Corpo d'Armata, compresi i centri abitati di Trieste e di Pola con inizio alle ore 22 e termine alle ore 5.30. L'esercizio della caccia viene sospeso in tutto il territorio del Corpo d'Armata. L'Arma dei Carabinieri Reali, gli agenti di P.S. e tutti i reparti, drappelli, pattuglie delle Forze Armate, sono incaricati della osservanza della presente ordinanza». In conseguenza di detta ordinanza, la R. Questura comunica che gli esercizi pubblici e i cinematografi dovranno chiudere alle ore 21. A Parenzo, i soldati del battaglione costiero comandati dal col. Angelo Baraja, e i carabinieri abbandonano le caserme. Un comitato di saluce pubblica elegge un triumvirato, formato dall'avvocato Amoroso, dall'ing. de Finis e dal dott. Dessanti. Si forma pure un gruppo armato di «Sicurezza Pubblica», che tenta di impedire i saccheggi e ammassa le armi dei soldati fuggiaschi provenienti dalla Croazia nella caserma dei carabinieri. In un primo tempo si pensa di opporsi all'entrata in città delle bande slave; poi prevale il parere contrario e il gruppo si scioglie. A Grisignana si costituisce il battaglione partigiano «Grisignana» con un totale di 180 uomini, in gran parte italiani. A Valle d'Istria la popolazione costringe il comando del presidio militare e della caserma dei carabinieri a cedere le armi. Nello stesso giorno — uscendo dalla clandestinità — si insedia il comitato popolare di liberazione che sostituisce il sindaco e le altre autorità. A Pola, alle ore 15.30 del 9 settembre, all'altezza della piazza Carli, il capitano dei carabinieri Filippo Casini al comando di una formazione armata di carabinieri e di giovani allievi delle Scuole C.R.E.M., dà l'ordine di sparare sulla folla che manifestava con il grido «Fuori i tedeschi da Pola» provocando la morte di Giuseppe Zachtila, Carlo Zuppini, Giuseppe Cicognani e numerosi feriti. Nella notte dall'8 al 9 settembre partono per l'isola di Malta le navi scuola Vespucci, Colombo e Palinuro, il cacciatorpediniere Sagittario, le corvette Urania e Baionetta, la torpediniera Insidioso, i sommergibili Serpente, Pisani e Mameli, la cisterna Verbano, dragamine, due MAS, rimorchiatori e la m/n Eridania. 10 settembre Presso il commissario prefettizio prof. Corelli vengono convocati ad Albona il colonnello Bonisconti, il commissario di P. S. Canto, il maresciallo dei carabinieri Accardi, e, non si sa in quale veste, anche qualche rappresentante dello spodestato regime, per esaminare la nuova situazione creatasi in seguito ad avvenimenti suscettibili di determinare un collasso politico, militare, amministrativo. Il col. Bonisconti assicura i presenti di essere in grado di mantenere l'ordine pubblico e di impedire ogni eventuale illegalità; ha tuttora ai suoi ordini 1200 uomini, due autoblinde e sufficienti scorte di armi e munizioni. La cittadinanza, secondo il colonnello, può stare tranquilla; ma il prof. Corelli, che presiede la riunione, non sembra troppo convinto. Giuseppe Lucchi, nella sua «Tragedia di Pisino», così racconta: Il 10 settembre si ebbero i primi segni di una vasta disfatta; nella piazza di Pisino sostava una colonna di corriere cariche di valige ed alcuni ufficiali superiori; venivano da Pola, avevano tentato la fuga per Trieste ma colà avevano trovato la strada sbarrata dai tedeschi; cercavano perciò qualche altra via che li portasse a Palmanova dove erano diretti. Il pensiero che questi ufficiali avevano abbandonato le loro truppe disgustava tutti. In mattinata erano giunti degli autocarri provenienti dalla Croazia: i soldati narravano con orrore agli ufficiali e alla gente, che incuriosita vi si assiepava attorno, gli accaniti combatti

Dal numero 2019

del 31/01/1978

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