MONS. RADOSSI A CAMPOSAMPIERO Per le celebrazioni del cinquantenario del Collegio Antoniano dove egli studiò, insegnò e fu rettore - foto

Didascalia: Un tipico atteggiamento oratorio dl Mons. Radossi. Domenica 29 dicembre un avvenimento non segnato sul calendario ha richiamato a Camposampiero parecchi profughi istriani. Per le celebrazioni del cinquantennio del Collegio Antoniano «Missioni Estere» dei Frati Minori Conventuali era intervenuto l'ultimo Vescovo dell'Istria italiana, Mons. Raffaele Radossi, ora Arcivescovo di Spoleto, e i fedeli che tante volte lo videro sfidare i continui pericoli nel 'periodo precedente l'esodo, hanno voluto ancora una volta rendergli omaggio. Ma perchè Mons. Radossi i è venuto a Camposampiero e parche tanta ansia per la sua venuta? Molti non sanno forse che l'attuale Arcivescovo di Spoleto fu a Camposampiero giovanissimo nel 1903, prima ancora che esistesse il Collegio, poi, nel 1907, vi studiava teologia, nel 1913 vi ritorno come professore ed inline nel 1915 e per tutto il periodo della prima guerra mondiale come Rettore. Da quell'epoca, quando i primi studenti erano costretti ad usare l'acqua di un fosso per lavarsi, ad oggi, che moderne attrezzature cofortano gli allievi, tante cose liete e tristi sono trascorse. L'attuale Padre Guardiano, il M.R.P.M. Domenico Bertotto, fu uno dei vecchi allievi di Mons. Radossi, anche il Procuratore Generale del'Ordine, M.R.P.M. dott. Gaetano Stano, espressamente venuto da Roma, lo ebbe come insegnante. Non poteva quindi I mancare alla celebrazione di un avvenimento che tanto caro torna alla Sua mente. Alle ore 8 ha celebrato una i Messa piana, rivolgendosi brevemente, al Vangelo, ai pro-senti. Alle ore 10,30 ha fornito l'assistenza pontificale alla Messa solenne e al Vangelo si è nuovamente rivolto ai fedeli e, richiamandosi a brani evangelici, ha messo in risalto la funzione del sacerdote, le gioie e i pericoli cui può andare incontro nel suo ministero, rammentando, con alate parole fatti a Lui personalmente accaduti nel corso della Sua lunga missione e in particolare nell'I-, stria invasa dai titini, nel quale periodo molti sacerdoti di quelle fiorenti contrade incontrarono violenta morte. Al termine della Messa, per particolare concessione del S. Padre, ha impartito l'apostolica benedizione a tutti i presenti. Nel pomeriggio alle 16 han' no avuto luogo le cerimonie commemorative e ancora una volta S. E. Mons. Radossi si è rivolto ai presenti, in forma piana, confidenziale ed a volte briosa, come suo uso. Ha rifatto la storia dei primi difficili anni di vita dell'istituzione e via via altri episodi del suo apostolato. Al termine, ancora una volta gli esuli istriani presenti si sono raccolti attorno al loro Pastore che li ha paternamente benedetti.

Dal numero 1103

del 14/01/1958

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