Con il film di Fonda Pola a Fertilia - Bruno Fonda - foto

foto Didascalie: Renato Rocco con la sua motobarca a Fertilia Il parroco di Fertilia, don Francesco Dapiran, tra la signora Lucia Flego ved. Sbisà e la figlia della Sbisà E' stata una escursione pacifica, breve ed emozionante. Da Genova a Porto Torres, quindi in treno verso Alghero attraverso un paesaggio aspro, sassoso, bello, tanto simile a quello istriano. Da Alghero, storica e spagnoleggiante, per arrivare a Fertilia ci si mette poco. il rifugio dei nostri amici esuli sorge raccolto fra pinete di fronte al mare. L'accoglienza è stata pronta, sincera, cordiale, da parte di tutti. L'incontro inaspettato coll'amico, vecchio compagno di classe 'Renato Rocco mi ha gradevolmente sorpreso e commosso. Non contavo d'incontrare Renato a Fertilia. Avevo sentito delle sue avventure vissute e del suo sbarco in Sardegna; ma dove? A dir il vero lo immaginavo, con invidia, isolato, felice e libero in un qualche isolotto della costa sarda, in un capanno, col suo violino, la barca e la capra per ricordare Pola. Un Robinson Crusoe de marca polesana. Lo rivedo invece anche lui fra la nostra gente e ancora sommerso fra le macerie dei doveri quotidiani che svolge col solito zelo benché pensionato; amante del mare, trascorre intere giornate con 'la sua motobarca a pescare. Don Giovanni Dapiran è stato il valido collaboratore organizzando il raduno, anche se in premura, per la proiezione del film «Pola 1981, immagini di sempre». Il locale per la proiezione è stato offerto dalla signora Lucia Flego ved. Sbisà proprietaria del bar ristorante del luogo e a cui rivolgo ancora tanti ringraziamenti. La sala è stata a malapena sufficiente per accogliere tutti gli intervenuti: polesani, osserini, zaratini, fiumani, dignanesi, rovignesi tutti ad applaudire emozionati nel rivedere la vecia nostra Pola. 45 minuti di raccoglimento in silenzio davanti alle immagini care che molti di loro non hanno più rivisto da 35 anni perché lontani e distaccati. Tutti sono ormai sistemati in questa terra che li ha accolti offrendo loro, oltre al lavoro, tanto mare, boschi, terra dura da lavorare. Un ambiente tanto simile, nel suo splendore, alla terra istriana, mai comunque dimenticata. Bruno Fonda

Dal numero 2263

del 30/10/1982

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