L'Istria e le sue rocce - foto - di MARINELLA IVE

Didascalia: Rocce della punta dell'Istria: a) depositi olocenici recenti (meno di un milione di anni fa); b) calcari del cretaceo superiore (circa 80 milioni di anni fa); c) calcari e dolomie del cretaceo inferiore (circa 130 milioni di anni fa) Le rocce dell'Istria, salvo che per alcuni tratti del territorio in cui si trovano depositi alluvionali recenti prodotti dal trasporto e dalla deposizione lungo le valli di materiali detritici ad opera di fiumi e torrenti, si sono originate in ambiente marino e si sono poi sollevate nel corso di quel grandioso fenomeno di corrugamento della crosta terrestre che ha portato alla formazione della catena alpina. Infatti per lunghe ere geologiche le rocce che ora costituiscono il territorio istriano si sono formate ed accumulate sul fondo di un grande mare che si estendeva dall'America all'Asia, chiamato Tetide, formatosi quando i continenti, inizialmente fusi, iniziarono a separarsi. Questo antico oceano tra 170 e 100 milioni di anni fa separava il continente Europeo-Asiatico da quello Africano. In un lungo periodo compreso tra 100 e 50 milioni di anni fa, queste due masse continentali si sono riavvicinate fino ad entrare in collisione producendo deformazioni e corrugamenti della crosta terrestre che hanno originato le attuali catene montuose dell'area mediterranea (Alpi, Appennini, Dinaridi ecc.) e la grandiosa catena Himalayana. In questo periodo anche l'Istria ha iniziato a solllevarsi e ad emergere e nelle successive ere geologiche si è andata delineando la sua attuale fisionomia. rilievi originari, per azione degli agenti atmosferici, sono stati erosi ed i detriti così originati sono stati trasportati dai corsi d'acqua ed hanno colmato gli avvallamenti; la natura calcarea delle rocce ha causato il verificarsi di fenomeni carsici; per alterazione delle stesse rocce hanno avuto origine i terreni che le ricoprono e che per la loro differente natura permettono la suddivisione del territorio istriano in tre principali zone. Ad est si può distinguere un altipiano calcareo esteso dalla zona di Trieste alla punta di Fianona (Istria bianca) la cui altura di maggior rilievo è il Monte Maggiore e che ha struttura simile al Carso triestino. In taluni punti si trovano calcari marnosi e dolomie. In tutta la regione si trovano calcari spesso bituminosi con tracce di vegetali e giacimenti lignitici che indicano un periodo di ambiente lagunare intercalato a periodi tipicamente marini. E' poi riconoscibile una regione mediana che presenta terreni arenacei o marnosi ed appare particolarmente fertile (Istria gialla) cui appartengono Capodistria, Isola, Pirano, Albona, la valle dell'Arsa e la pianura un tempo occupata dal lago di Cepic ora prosciugato. Il tipo di marna più caratteristico è il tassello, si trovano anche arenarie e calcari compatti ricchi di fossili; questi ultimi, essendo più resistenti degli altri tipi di rocce all'erosione, costituiscono i rilievi principali o le cime delle colline. La terza regione è un altipiano calcareo abbondantemente ricoperto di un terreno tipicamente rosso che ha la forma di un grande triangolo esteso da Salvare a Promontore e all'insenatura di Fianona (Istria rossa). Le rocce di questo altipiano sono le stesse che costituiscono l'Istria grigia, ma la sua natura pianeggiante ha provocato la formazione di un mantello di terreno rosso derivato dall'alterazione dei calcari marini e ricco di alluminio che si accumula in particolar modo sul fondo delle doline. Nel Carso di Buie si trovano calcari e marmi, nel Carso di Parenzo oltre ai calcari ci sono dolomie a grana cristallina. Nel Carso di Rovigno e di Pala vi sono cave di marmo, calcari e depositi in essi contenuti di sabbia finissima, cristallina, di quarzo e mica (Punta Merlera e Medolino) detta saldarne. Nel Carso di Albona che è compreso tra le valli dell'Arsa e di Fianona è molto sviluppato un deposito di lignite del medesemo periodo dei calcari bituminosi dell'Istria grigia. Tutte le rocce citate, salvo le più recenti dovute a trasporto di detriti da parte dei corsi d'acqua, si sono formate in ambiente marino o lagunare, come è possibile provare esaminando i fossili in esse abbondantemente contenuti. L'esame dei fossili permette inoltre di risalire al periodo di formazione della roccia e di stabilire fino a quando l'Istria è rimasta sommersa.

Dal numero 2187

del 25/04/1981

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