Poesia L'angolo di Otelo - foto
testo n°7
SETU FOSSI
Se, Castrum Polae, tu fossi solo musica
e le tue pietre note dentro il rigo
di brani da suonare in lontananza,
modulerei il poema dell’arena
o l’interludio in sol verso levante
delle tue porte nell’antica cinta;
e un canto a parte all’Arco dei Sergi
con assolo di cetra o di violino;
a piazza Foro una sinfonia
di tempi e ritmi tutti intercalati:
dal largo maestoso per l’Augusto
al rondò per il municipio accanto...
Ma poi inserirei nel pentagramma
un coro gregoriano a San Francesco
a bocca chiusa;...
e una barcarola alle Madonne,
quella del Pian e quella del Canneto;
senza dimenticare
un notturno in diesis a San Tommaso...
Concluderei
con una sinfonia per il tuo mare:
mosso, andante, allegro ma non troppo...
E finirei a chitarra le canzoni
dedicate ai muli spersi ai quattro venti
con accordi di rimpianto in fondo al cuore.
Se tu fossi orchestrata in tanti suoni
quante sono le tue pietre millenarie,
sfuggiresti alle mani dei predoni
che hanno variegato la tua storia
in superficie…
testo n. 10
FOGLIADIROVERE
Foglia di rovere
che al suolo d’Istria adombri
la terra rossa e l’erba
e variegheggi a guisa di lichene
la roccia bianca
che qua e là vi affiora,
se scenderai in declivio verso il mare
staccata con la bora dal tuo ramo,
fermati un poco al tralcio della vite
che ha perso le sue foglie con l’inverno
per consolarla e dirle che l’ulivo
sta barbagliando ancora con il sole
a dispetto di tutte le stagioni.
Dal numero 3291
del 30/11/2007
pagina 13