Pola e l'Istria attraverso la cronaca CON ITALIA NEL 1918 a cura di Marcello Bogneri - foto

1918 19 gennaio Arriva a Canfanaro un trasporto di profughi rovignesi e vallesi reduci dalla Moravia. 3 febbraio Il «Gazzettino di Pola» aumenta di due centesimi. 9 febbraio Si costituisce a Pola la Federazione dei Metallurgici. 11 febbraio Aumenta il prezzo della carne. 14 febbraio L'i. r. Comando supremo d'armata, d'accordo con il Ministero degli Interni, ha concesso il ritorno di una parte dei fuggiaschi nella zona del territorio della fortezza di Pola. 21 febbraio Le uova a cent. 90 il pezzo (con tessera). 28 febbraio La cava di Monte Paradiso è stata completata e posta in stato conveniente ad uso rifugio in caso di attacchi aerei. 13 marzo Nel magazzino di via del Fondaco verrà effettuata la distribuzione di fieno per coloro che sono in possesso della tessera. 5 aprile Stamane l'Imperatore è arrivato a Pi-sino assieme al presidente dei ministri. Da Pi-sino ha proseguito in automobile per Montona, Pirano, Umago, Cittanova, Parenzo, Canfanaro e Rovigno. 15 aprile L'oscuramento delle finestre inizia alle ore 21. 1o maggio Per le donne del «Monturmagazin»: le operaie che eseguono lavori in casa sono invitate a ritirare i viveri loro spettanti e in pari tempo di portare il denaro ed i cartocci per ritirare la spesa. 7 luglio Il prezzo del gae a 70 centesimi il metro cubo. 17 luglio Una squadriglia di S.I.A. 9 B, comandata da D'Annunzio, bombarda Pola. 18 luglio Nella notte e nella mattinata di ieri, aeronavi della Regia Marina italiana e poderose squadriglie di velivoli da bombardamento dell'Esercito e della Marina hanno colpito con efficacia le opere militari della Piazza Marittima di Pola con 8 mila kg. di bombe. 20 luglio Ulteriore aumento della carne. 21 luglio La direzione del tram ha sospeso il movimento sulla linea Stazione-Parco Maria Valeria. La causa va ascritta a mancanza di personale (10 addetti ammalati). 26 luglio La commissione di approvvigionamento di Pola apre la vendita dei maiali di allevamento alla stanzia comunale di Valmade. 30 luglio L'oscuramento inizia alle ore 21.30. 8 agosto Dirigibili italiani dell'Esercito e della Marina bombardano Pola. 24 agosto L'Agenzia Stefani comunica: L'attività della marina italiana e britannica in Adriatico si mantiene incessante e ad esse si è aggiunta l'aviazione della marina americana. Le opere militari di Pola e in particolare gli impianti di aviazione e la base dei sommergibili sono stati bombardati da numerosi apparecchi, alcuni dei quali americani. 26 agosto Il tribunale di Rovigno viene trasferito a Pola. 1o settembre La scorsa notte dirigibili dell'Esercito e della Regia Marina hanno bombardato impianti militari di Pola. 15 settembre Ieri velivoli da bombardamento e da ricognizione e dirigibili dell'Esercito e della Marina colpirono le opere militari di Pola. 20 settembre Ieri una squadriglia italiana colpì con oltre una tonnellata di bombe l'Arsenale di Pola, i cantieri di Scoglio Olivi ottenendo risultati efficaci. 23 settembre Ieri un aeroplano italiano lanciò 300 kg. di bombe sull'Arsenale di Pola. 28 ottobre Viene issato ad Albona il tricolore d'Italia. 28 ottobré Una trentina di uomini, di fede intemerata, si sono riuniti nello studio del notaio Domenico Stanich per nominare una commissione cuiaffidare la tutela politica ed economica della città con il nuovo governo. 30 ottobre Nella notte idal 29 al 30 ottobre, a cura del comitato italo-jugoslavo costituitosi a Pola per tutelare gli interessi della città in linea economica e politica si è fatto un sopralluogo al Cimitero di Marina per accertare il posto dove era stato sepolto Nazario Sauro. 30 ottobre Ad Albona d'Istria, alla notizia della rivoluzione scoppiata a Pola, la sera del 30 ottobre si suonano le campane che annunziano la libertà. Durante la notte scompaiono tutte le insegne austriache. 31 ottobre L'i. r. Ministero della Guerra, sezione marina, comunica: «Per incarico sovrano dispone: A tutta la bassa forza non appartenente alla nazionalità jugoslava può essere concesso, dietro richiesta, il rimpatrio, con simultaneo congedo permanente. La flotta, gli istituti e le altre proprietà della Marina vengono consegnate progressivamente al Consiglio nazionale jugoslavo in Zagabria, a mezzo del Comitato locale di Pola. Da parte delle i. r. autorità e dai comandi che assumono la proprietà è da riservarsi espressamente, in via protocollare, la validità di proprietà degli Stati non jugoslavi, rispettivamente delle nazioni, allo scopo di un posteriore riscatto». 1o novembre Alle ore 6.30 'del mattino avviene l'affondamento della «Viribue Unitis» nel porto di Pola per opera di Paolucci e Rossetti. 2 novembre Arriva a Pola un trasporto di prigionieri italiani provenienti da diversi campi di prigionia austro-ungariCi; tutti erano stati concentrati a Fiume. Sono stati imbarcati sul piroscafo «Novi» per essere trasportati a Venezia. Alla riva era presente Sem Benelli, che con la magnifica eloquenza ha saputo trascinare al più vivo entusiasmo patriottico quei miseri che, finalmente, cominciano a dimenticare gli enormi patimenti subiti in prigionia. 3 novembre A Pola, il comandante della marina jugoslava Koch autorizza il dott. Mario Krmpotic, il capitano di fregata Milinkovic e il signor B. M. Vratovic di trattare. con i parlamentari italiani le questioni riferentesi alla flotta ed allo stato di guerra. 3 novembre Parenzo viene occupata alle ore 18 dal cacciatorpediniere «Abba» al comando del capitano di vascello Portaluppi, che assume poi la carica ed il titolo di comandante militare marittimo di Parenzo. Vengono subito distribuiti viveri e indumenti alla popolazione, che accoglie con grande entusiasmo i marinai italiani liberatori. 4 novembre Alle ore 13.15 il cacciatorpediniere Orsini, comandato dal capitano di fregata Domenico Cavagnari, comandante della V squadriglia cacciatorpediniere, entra nel porto di Lussinpiccolo, sbarca un drappello di marinai e prende possesso dell'isola, facendo alzare la bandiera italiana sul forte Lussin, ancora occupato da quasi tutta la ex guarnigione austro-ungarica divenuta da quattro giorni jugoslava. L'Orsini fa alzare la bandiera italiana sugli edifici pubblici, sul campanile ed in tutti gli altri comuni e sottocomuni del distretto, fa chiudere la stazione r. t. del forte, prende possesso di tre piroscafi e dello vacht dell'arciduca Carlo Stefano e, con le esigue forze disponibili, provvede al mantenimento dell'ordine pubblico, nonché al disarmo della guarnigione dell'isola. 4 novembre L'occupazione ,di Rovigno viene effettuata alle ore 15.30 dal cacciatorpediniere «Ardito» (comandante Guido Del Greco) che vi sbarca una compagnia del 225 reggimento di fanteria. Viene costituito un comando militare marittimo alla dipendenza diretta del comando di Parenzo. 5 novembre Alle 10 arrivano a Capodistria due torpediniere con un contingente di bersaglieri e carabinieri ed operano rapidamente lo sbarco al comando del capitano Dentice. La popolazione accoglie i soldati con entusiasmo; il sindaco avv. Nicolò Belli e alcuni consiglieri comunali vanno loro incontro. La città è adorna di tricolori. In un discorso, al Municipio, il capitano Dentice ricorda gli eroi che Capodistria diede a questa guerra: Nazario Sauro, Ernesto Gramaticopulo, Pio Riego Gambini. 5 novembre Pola è coperta di bandiere, inghirlandata di fiori e di festoni. Alle ore 16.30 la squadra navale italiana entra trionfalmetne nel porto di Pola, non più nemico. Sull'albero della corazzata «Saint Bon» sventola l'insegna dell'ammiraglio Umberto Cagni; un nugolo di MAE e siluranti precedono la nave ammiraglia. Intanto da Fasana e Rovigno marciano su Pola i soldati e i marinai. Gruppi di cittadini sono andati loro incontro e tornano affannati in città annunziando con gli occhi umidi di pianto: Arrivano! Arrivano! E arrivano finalmente i fanti d'Italia, sudati e polverosi; arrivano i marinai del glorioso «Reggimento San Marco», arrivano gli eroi del Piave, del Grappa e di Vittorio Veneto. 5 novembre Umago viene occupata e presidiata da un piccolo reparto di marinai, inviatovi da Parenzo. 6 novembre Nei giorni 5 e é viene inviato un ufficiale di bordo con reparto armato ad innalzare la bandiera da guerra e prendere possesso definitivo dei Comuni di Lussingrande e Neresine. 6 novembre Viene occupata la polveriera di Vallelunga (Pola). Il popolo era oltremodo preoccupato per il fatto che la polveriera era in mano ad un soviet slavo, il quale teneva la città sotto l'incubo di far saltare l'enorme quantità di esplosivi contenuta nei depositi. Contemporaneamente viene occupata la grande stazione r. t., il castello di Pola, i forti Musil e Maria Luisa. Nel frattempo giunge in porto la divisione navale costituita dalle regie navi «Pisa», «San Marco», «San Giorgio», agli ordini dell'ammiraglio Paladini. L'arrivo delle navi, nonché la presa di possesso delle località più importante della Piazzi, atto questo dimostrante la scarsa considerazione, da parte degli italiani, delle proteste jugoslave, ha prodotto indubbiamente grande impressione nella cittadinanza e nelle truppe slave presidianti Pola. E' palese sul volto dei soldati jugoslavi un senso di dispetto e di preoccupazione. I cittadini cominciano ad ostentare coccarde tricolori e di frequente si ode il grido di «Viva Pola italiana». Ciò provoca incidenti, che però non hanno conseguenze. Viene disposto che durante la notte pattuglie di carabinieri e fanteria perlustrino le vie della città, intervenendo qualora sorgessero degli incidenti, e tutelando in ogni caso i nostri connazionali. Viene disposto altresì che i militari dei due battaglioni non si allontanino dalle caserme che per servizio, e circolino per la città sempre armati e in drappello. Vengono assicurate le comunicazioni tra il comando e i vari reparti con soldati ciclisti giacché impossibile farlo per telefono. 7 novembre Alle ore 8 s'innalza il tricolore sul castello di Pola. Nella mattinata i marinai ancora rimasti nella caserma di marina si trasferiscono presso la scuola macchine, che resta a completa disposizione del comando italiano. Si dispone il riassetto dei locali trovati nel massimo disordine, e per preparare gli alloggi agli altri reparti 'di cui è annunziato il prossimo arrivo. Cominciano ad essere segnalati furti presso il magazzino vestiario della marina e pertanto viene disposto un servizio di guardia. 8 novembre Le truppe italiane occupano Dignano. 8 novembre Il vice ammiraglio Umberto Cagni assume il comando in capo della Piazza di Pola. 8 novembre Riprende il servizio ferroviario sulla linea Trieste-Pola. Un reparto occupa la

Dal numero 1996

del 09/08/1977

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