POLA DELL' ALTRO IERI Tre pretendenti al dopo Grion

II Sul problema dell'eredità del Grion, da conservare sul piano calcistico, tornò ad intrattenersi il commissario provinciale del CONI di Pola, dott. Orlando Inwinkl con una lettera del 20 novembre 1945, indirizzata al rag. Gino Nadali, commissario provvisorio del Comitato provinciale del CONI di Trieste. Desidero, anzitutto, ringraziarla sentitamente per le cordiali parole di augurio inviatemi recentemente per la mia nomina a Commissario Provinciale. Farò del mio meglio, malgrado le notevoli difficoltà attuali, per normalizzare ed incrementare vieppiù lo sport di questa disputata Provincia. Mi riservo di farle recapitare tra breve, per' l'inoltro a Milano, la richiesta relazione. Mi permetto, ora, di chiedere il suo consiglio per la risoluzione di un problema della massima importanza per la regolarizzazione e l'ulteriore sviluppo dello sport locale, specie per quanto riguarda l'attività calcistica. Come ebbi già nel passato a riferirle, il F. G. Grion, la massima società calcistica di Po-la, di fatto non esiste più per la fuga di gran parte dei suoi dirigenti, compromessisi col cessato regime; mi consta che detta Società ha dei notevoli debiti specie verso la FIGC, la quale, forse per recuperare detti debiti ed. in ogni caso, come ritengo, per la mancanza sino ad oggi di un provvedimento qualsiasi relativo allo scioglimento del F. G. Grion, tiene vincolati alla società i giocatori che ebbero a tesserarsi per la medesima ancora nell'annata sportiva 1942-43. Considerato che le due maggiori società sportive locali (Unione Sportiva Operaia e Associazione Sportiva Pola), sorte dopo il crollo nazi-fascista, hanno fatto richiesta a questo Comitato, come da lettere che qui sotto riportiamo integralmente (sono state pubblicate nel numero 2006. N. R.), di assorbire il predetto F. G. Grion, è giocoforza pensare di provvedere alla messa in liquidazione dello stesso. Gradirei, quindi, di conoscere da lei le modalità ed i termini per procedere a quanto sopra, precisandomi, pure, se è possibile far concorrere al richiesto assorbimento ambedue le società o, in caso contrario, indicalni l'atteggiamento e conseguente decisione al riguardo che dovrebbe prendere il locale Comitato. Tenga presente che mi sarà forse possibile rintracciare almeno parte dei libri contabili della società in questione. Ed ecco la risposta inviata da Trieste il 5 dicembre 1945 dal rag. Umberto Petarinj, presidente della Lega regionale della Federazione italiana gioco calcio. Il Commissario del CONI di Trieste ha trasmesso a questa Lega la Sua lettera del 20 novembre 1945 con l'incarico di rispondere. La FIGC per tramite della Lega Nazionale A. I. (Comunicato n. 30) ha reso noto che il Grion di Pola è sempre iscritto nei ruoli federali, che la sua attuale assenza dall'attività calcistica nazionale deve essere considerata per cause di forza maggiore e che di conseguenza manterrà inalterati i suoi diritti sportivi alla Serie e unificata del prossimo anno 1946-47 e che i suoi giocatori pur essendo liberi d'autorità per la stagione in corso, debbono ritenersi vincolati ed a disposizione del Grion medesimo a partire del 1o agosto 1946. Con ciò la FIGC Alta Italia non ha voluto fare una cosa particolare per il Grion, che per i dirigenti avuti durante il passato regime potrebbe essere considerata completamente sciolta, bensì a favore della stessa società qualora risorgesse con criteri di libertà e con altri dirigenti scelti democraticamente fra persone ineccepibili, oppure della società che intendesse assumere i diritti e gli obblighi del Grion. Il concetto della FIGC è quello di conservare alla città di Pola un posto nelle future competizioni nazionali calcistiche. La società che dovrà essere chiamata ad ottenere tale posto non spetta alla FIGC designarla, ma bensì agli sportivi di Pola che nell'assegnare tale importante incarico sportivo devono tener conto non di particolari ed attuali situazioni che possono trovare un temperamento nel futuro, ma di corrispondere alle esigenze e necessità della sportivissima città capoluogo dell'Istria. La questione non è urgente, ma certamente dovrà essere definita almeno per il

Dal numero 2008

del 12/11/1977

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