PROFILI Le finezze di Berto Milli - foto

Fra gli effettivi del Torino, anno 1939-40, in Serie A, c'è anche lui: Alberto Milli, Rovigno d'Istria 27.7. 1920, celibe: 1,80, 74, 11 — altezza, peso e ruolo abituale all'ala sinistra. A Pola giocò solo nella stagione 1938-39, imponendosi clamorosamente, tanto da venir ingaggiato, alla fine della stagione, dal Torino, in compagnia del centromediano Mario Busidoni. Nel Torino non ebbe molta fortuna, chiuso com'era da un cast di attaccanti (o meglio di ali) a dir poco formidabile: Borsetti, Ferrero, Capri, Mascheroni, Menti II, Ferrarie II, ecc. Nel 1942-43 passò al Bari, in Serie A, dove disputò numerose partite in prima squadra. La formazione abituale era questa: Costagliola; Simontacchi e De Boni; Carlini, Mancini e Giammarco; Menutti, Maestrelli, De Benedetti, Colli e Milli. Nel 1946-47, dopo le vicende belliche, finì alla Triestina, per la quale disputò un campionato disgraziato, al termine del quale la squadra giuliana si trovò all'ultimo posto in classifica e fu salvata solo dall'assemblea di Perugia che riammise la squadra giuliana in Serie A, ritenendo che il suo campionato si era svolto in condizioni del tutto par ticolari. La formazione abituale era questa: Striuli; Antonini e Gratton; Mlacher, Zorzin e Radio; Zanolla, Rossetti, Urbani, Bergamasco e Milli. Berto Milli era un longilineo, molto dotato dal punto di vista tecnico; un giocatore di classe pura. Peccato che non lo sorreggesse il fisico, altrimenti non avrebbe avuto rivali nel suo ruolo che era quello di ala-mezz'ala. Era veloce, aveva un tiro secco e straordinariamente preciso con tutti e due i piedi e un bel gioco di testa. L'ho visto, un'infinità di volte, partir via in palleggio, seminando, come niente fosse, tre o quattro avversari, effettuare finte diaboliche, lasciando in surplace chi lo fronteggiava per andare poi in gol o effettuare il passaggio smarcante al compagno libero in area. Dopo la sfortunata parentesi triestina, nella cui squadra, sia detto per inciso, Milli fu uno dei pochi che giocò ininterrottamente e che si impose all'attenzione dei tecnici, Milli emigrò nel Sud, a Molfetta, dove giocò ancora molti anni e di quella squadra fu il capitano, l'allenatore, il portabandiera. Com'era lesto nel dar via la palla, così era lesto di lingua, mordace e pungente, quando lo stuzzicavano. A Pola, nel 1946, in una delle partite che disputò nella ricostituita U. S. Polese, durante una fase di gioco, una tale gli gridò, da dietro la rete metallica di recintazione del campo: «Milli, una volta ti giogavi meo!». Lui si voltò, lo guardò un attimo e ribattè: «Anche ti una volta ti ieri 'talian!». Vive in Venezuela, dove dirige una fiorente attività industriale. Didascalie: 1946-47 Il gruppo dei nuovi acquisti della Triestina. Da sinistra in piedi: Solazzo, Rubbini, Zergolin, Zorzin, Codnig; accosciati: Urbani e Milli Campionato di Serie A (1946-47). Giornata inaugurale. A Torino: Torino-Triestina 1 1. La formazione della Triestina in campo a Torino. Da sinistra in piedi: l'allenatore Varglien I, Striuli, Blason, Rossetti, Bergamasco, Zanolla e Presca; accosciati: Gratton, Mlacher, Solazzo e Zorzin Si vorrebbe, alla fine delle puntate raccogliere in volume la cronistoria (soltanto però i dati essenziali), i corsivi e le fotografie. Non sappiamo quale potrà essere il costo al momento della stampa. Sarebbe però utile l'invio d'un cenno di adesione da quanti comunque intendessero sin d'ora prenotarsi. Si potranno così, tra l'altro, fare meglio i conti al fine di una valutazione definitiva sull'opportunità dell'iniziativa editoriale.

Dal numero 1935

del 27/04/1976

pagina 132