PER UN FILM Visinada distrutta - FRATE FELICE - foto

foto Didascalia: La banca che e al centro della vicenda, ricostruita due volte dal nulla segue zetti originali di 25 anni fa. Tutte le tracce della civiltà slava e italiana (Visinada è stata italiana per 'lungo tempo, sotto Venezia prima e tra le due guerre poi) sono state accuratamente cancellate». In quest'ultimo periodo, il giornalista sbaglia e, probabilmente, senza volerlo. Nessuna traccia di civiltà slava fu cancellata o poteva essere cancellata, perché questa, semplicemente, a Visinada non è mai esistita. Dell'italiana sì, e di quella veneta, in particolare, lasciando andar in rovina, anche senza l'intervento della Metro, lo storico palazzo Grimani, la grande cisterna comunale, la casa del poeta Michele Fachinetti, rasa al suolo non dalle cannonate cinematografiche americane, ma dal frantoio di anni fa che ne fece ghiaia, e così via. Ora, corre il pericolo di sparire pure 'lui, ultimo testimone di un dominio forte e felice, il leone del fontego, poiché, annota il Sandri «anche lui, però, prima o poi, dovrà cedere il passo a un altro leone, quello della Metro». Noi speriamo, che almeno questo sia riposto in salvo da un competente ufficio di protezione delle opere storicoar tistiche. «Per mezz'ora di film, un paese distrutto a cani-iena-te», questa è l'amara, triste, ultima sorte di Visinada d'Istria, della quale, salvo la chiesa, la scuola, la parrocchia, e qualche rara casa, nan resterà nulla, altro che un cimitero di pietre. FRATE FELICE

Dal numero 1689

del 20/01/1970

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