Pietro Matticchio - foto
La presidenza della Fameia Gallesana, a nome anche dei congiunti, annuncia la morte di Pietro Matticchio, avvenuta a La Spezia il giorno 14 aprile 1970. Nato a Gallesano il 30 settembre del 1898, dopo l'esodo si statoilì nella cittadina ligure ove per il suo carattere riuscì a farsi una larga schiera di amici. Piangono la sua scomparsa la moglie Duilia Tarticchio, il figlio Mario con la moglie Alberta Lorenzani, la figlia Annamaria con il marito ing. Gianfranco Bresciani, il fratello Attilio, le sorelle: Anna, Maria, Giustina, Concetta, Giulia e Ida, le nipoti che tanto adorava: Francesca, Silvia e Paolo, le cognate e cognati tutti.
Caro Piero, con il cuore gonfio dal do-Ore per la tua scomparsa, non è cosa facile descrivere in poche parole il rammarico per il vuoto prodotto in ognuno di coloro che ti hanno conosciuto e soprattutto in me che ti ho rivisto d'anno scorso, per la prima volta a Gallesano dopo l'esodo. Come presago del tuo addio a quella terra, hai voluto che ti accompagnassi lungo tutte le strade e i verdi campi del natio paese perché il ricordo fosse immortalato nel tuo animo per portarlo 'll'eternità della 'pace di Dio. Commossi
darti questo ultimo addio, ti ringraziamo per l'esempio che la tua vita è riuscita ad essere per noi tutti.
La presidenza della Fameia Gallesanesa a nome di tutta la comunità formula le più sentite condoglianze alla moglie, ai figli e ai parenti tutti. Valentino Moscarda
Francesco Tagliapietra
Il 23 aprile 1970, all'Ospedale Maggiori di Trieste, all'età di 83 anni, è deceduto i: profugo da Buie d'Istria Francesco Taglia pietra, lasciando nel 'dolore 'le figlie Fran casca, Lisetta, Maria e Antonietta alle qua li il Circolo Buiese «Donato Ragosa» e 12 Comunità Buiese in esilio esprimono i suo si del loro profondo cordoglio per la scom parsa dell'estinto.
Carlo Moroni Descovich
E' deceduto a Milano, improvvisamente il cav. Carlo Moroni Descovich, patriot fiumara, valoroso combattente, decorat al valor militare, volontario nella guerra d Redenzione 1915-18 e legionario fiumano. A Fiume, seno all'Azienda dei Magazzini Generali, che gestiva tutti gli in
pianti portuali, il compianto cav. Moroni dirigeva por molti anni l'importante Ufficio studi e tariffe. Recentemente era stato nominato vice presidente del Comitato provinciale di Milano. Alla desolata consorte ed ai figli hanno fatto pervenire l'espressione del loro più profondo corde,gl io: l'avv. Drabeni, presidente della Consulta regionale lombarda, 'insieme con il dott. Palci, presidente dal locale Comitato provinciale, nonché tutti i componenti dell'Esecutivo provinciale; l'on. Barbi a nome dell'ANVGD e coram. Stupar a nome degli ex colleghi che conservano del caro Estinto un ricordo incancellabile. Il nostro giornale prende viva parte al grave lutto della famiglia.
Poco ,prima della guerra 1914 -18 si sottrasse al servizio militare austriaco varcando clandestinamente il confine dell'Isonzo e rifugiandosi nella Penisola, ove s; unì a tanti altri giovani patrioti irredenti per rivendicare alla Patria le terre italiane del Trentino, della Venezia Giulia, di Fiume e della Dalmazia. Dopo la dichiarazione di guerra dell'Italia all'Austria-Ungheria si arruolò volontario nell'esercito partecipando alla guerra sul Carso nei reparti .di ,bersagliori ciclisti, conseguendo il grado di tenente e meritandosi la croce di guerra al valore. Finita la guerra ritornò nella sua Fiume, ave al fianco di Antonio Grossich e di altri valorosi concittadini difese strenuamente la minacciata italianità della città natale. Dopo la marcia di Ronchi si arruolò nei legionari dannunziani e durante le tristi giornate del «Natale di Sangue» del 1920 tenne il comando del XII reparto arditi sul ponte di Sussak. Annessa Fiume alla Patria e •i-tornata la normalità assunse un incarico direttivo ai Magazzini Generali distinguendosi per solerzia e particolare competenza nell'esplicare il compito affidatogli.
Nel 1920 si unì in matrimonio con la concittadina signora Irene Susany, la fedele compagna della sua vita: il 20 aprile corrente avrebbero dovuto festeggiare le nozze d'oro. Nel periodo fra le due guerre si dedicò, nel tempo lasciatogli libero dall'attività professionale, allo sport calcistico dirigendo con passione la società «Gloria», della quale era stato eletto presidente. Alla fine del 1945, dopo l'occupazione titina di Fiume, fu esule per la seconda volta nella Penisola, stabilendosi a Cernobbio, ove lo raggiunse la consorte con i figli Eneo e Dino. Nel 1947 si trasferì definitivamente a Milano riprendendo la sua attività professionale fondando e dirigendo la società «La Tariffaria».
compianto Moroni, par giunto ad età avanzata e dopo le dolorose traversie comuni a tutti noi esuli, aveva conservato un animo giovanile e un aspetto gioviale che attraevano la simpatia e la stima di quanti l'avvicinavano. Gli esuli, quelli fiumani in particolare, lo stimavano per le non comuni doti di patriota e di gentiluomo. Interveniva assiduamente alle ma, niresta.zioni della nostra collettività distinguendosi per la signorilità e la generosità con le quali promoveva e sosteneva le nostre .iniziative intese a mantenere vivo il ricordo della nostra terra e l'unità ,delle nostre genti. Dopo l'assemblea del 28 febbraio scorso, fu eletto vice presidente del Comitato, incarico che accettò ben volai, fieri dando ancora una volta prova dell'attaccamento alla causa comune ed alla nostra associazione nazionale, legittima
rappresentante di tutti gli esuli.
Ai funerali del 20 aprile il feretro era seguito dai figli prof. Eneo e Dino, dalla nuora signora Anna e dall'adorato nipote
Euro, e da un folto numero di esuli fra i quali si trovavano l'avv. Lino Drabeni, anche in rappresentanza dell'on. Paolo Barbi, il dott. Virgilio Palci, l'avv. Franco Valla e il rag. Augusto Berani, amico e concittadino dello Scomparso, che portava personalmente il labaro del nostro Comitato.
Giovanni Faragona
E' improvvisamente deceduto a Cantò il l8 aprile il profugo ,da Pala Giovanni Faragona di anni 63. Il 'defunto che aveva gestito a Pala un panificio, stava godendo il meritato riposo a Mi:rabolla di Cantù assieme alla moglie signora Adalgisa Villatora, attorniato dall'affetto dei figli Giuseppe, !residente a Novara, Laura in Guerra, residente a Milano, e dei nipotini Enrico e Patrizia, e nulla faceva presagire una così immatura scomparsa. Il fratello dott. Guglielmo Faragona, residente a Milano, nel dare la triste notizia ai parenti, amici e conoscenti, anche a nome dei fratelli Gina, Elsa e dott. Carlo, ringrazia tutti coloro che hanno valuto essergli vicini 'in questa !triste circostanza.
Aleramo Cravosio
Si è spento il 3 marzo scorso a Torino
prof. ,dott. mons. Aleramo Gravosio, già primo cappellano capo della marina italiana. Era nato il 24 gennaio 1878 a Torino. Nominato cappellano volontario, fu assegnato al 9!. Reggimento mobilitato il 18 maggio 1915 che 'raggiunse in zona di guerra. Fu nominato capitano rappellane capo della Regia Marina il 26 ottobre 1917 Infine nominato cappellano capo in ser vizio attivo permanente il 7 'novembre 1923.
Fu destinato a reggere il Santuario Fa medio .della Marina di Pala con dispaccic ministeriale dell'agosto 1920. Confermate rettore su proposta dell'ordinario militari (26 giugno 1923), gli fu affidata la siate marziane e la direzione dell'Istituto «Giar dino d'infanzia, scuola di lavoro e ricrea boria della Marina».
Delegato dall'ordinario militare presso il Ministero della Marina e presso la Sant, Sede per trattare della permanenza de cappellani nella Marina in tempo di paci e della loro costituzione in corpo di ruolo, nonché del riconoscimento, da parti della Santa Sede, del Patronato della Ma rima Italiana sulla chiesa, trofeo di guerra Madonna del mare a Pala (20 dicembr' !922 16 dicembre 1923), la sua mission riuscì felicemente.
Fu incaricato dal Ministero della Mari na di conferenze di propaganda nazional nell'America del Sud e, per tramite de comando della Divisione speciale, di un ispezione a tutti gli istituti di educazion di origine italiana di 'Buenos Aires e prc viaria, Montevideo e Bahia (luglio-agost 1924). Venne collocato in congedo a !cl< manda nell'ottobre del 1936.
11 27 settembre del 1959 alcuni ex sa del Circolo giovanile sportivo del «Giglio di Pola si riunirono a Torino intorno loro venerato direttore e maestro di vita mons. Aleramo Gravosio. La fondazion del circolo, al quale aderirono numera giovani, risale al lontano 1920, e fu open di mons. Cravosio che stabilì la sede de la società nei signorili ambienti del Giardino 'd'infanzia della Regia Marina, e l dotò di biblioteca, di attrezzature sport ve, di giochi. Sotto l'illuminata ed alla buona guida del loro maestro, i soci giovanetti trascorrevano le ore libere dagli impegni scolastici in un'atmosfera di elevazione spirituale, culturale e patriottica, preparandosi afilla vita, 'temprando 10 spirito ed il corpo e sviluppando il loro spirito di iniziativa. Ben presto impararono ad amministrarsi da sé stessi, elessero nel proprio seno le cariche sociali ed organizzarono 'squadre sportive, filodrammatiche, arche,strine ed i cori ch'ebbero l'onore di cantare 'durante le funzioni nella bella chiesa della Madonna del mare. La vita del circolo fu soprattutto scuola di carattere e di rettitudine, e dopo le durissime prove della vita, alcuni di quei giovani si ritrovarono, con i capelli grigi, convenuti a Torino ,per rendere devoto ed amorevole omaggio all'educatore che con tanta paterna cura vigilò sulla doro acIdlescenza. In quell'occasione mons. Cravosio, senza poter nascondere la commozione, rivolse vibranti 'parole di saluto e gratitudine ai suoi vecchi ragazzi che non lo avevano mai dimenticato e che ancora una volta, da varie e lontane residenze, erano venuti a testimoniargli il loro affetto. E rievocò eventi e protagonisti della vita del Circolo del Giglio nel sereno clima della indimenticabile Pala. Con questo ricordo, eleviamo un pensiero di sincero compianto per la scomparsa di mons. Cravosio porgendo ai nipoti e parenti tutti le più sentite condoglianze.