LACRIME D' ESILIO - foto

Ljubo Magas Abbiamo perduto Ljubo Magas, un grande amico. Benvoluto concittadino e molto apprezzato. Popolarissimo da decenni come inconfondibile figura sportiva, atleta e dirigente sportivo. Lo ricordano tutti con ammirazione, calciatore nelle file dell'A. C. Dalmazia, nelle squadre delle Marche, allievo per qualche tempo anche del «Bologna» (Serie A) che aveva messo gli occhi su quella giovane e 'sicura promessa. Sportivo poliedrico, militò con passione nelle file della nota Società canottieri «Diadora» e come apprezzato ginnasta nella mai dimenticata e benemerita «Società Ginnastica», pilastri del mondo sportivo d: Zara. Tutto preso sempre da interessi sportivi, fu anche ottimo allenatore di calcio nel primo dopoguerra e uno dei promotori della rinascita della pallacanestro zaratina, trasfondendo sempre e come atleta e come dirigente, con ardore, pazienza e successo, la sua lunga e ricca esperienza nonché la sua indomita passione nelle leve giovanili. Ljubo Magae era anche conosciuto, amato e rispettato come uomo di nobili ed elevati sentimenti, di assoluta onestà e lealtà, animato da fede profonda, affettuoso marito, padre esemplare ed ottimo lavoratore. Amico sincero di tutti, sempre pronto a dare un buon consiglio, un amichevole colloquio, un aiuto disinteressato. Amò sempre con sentimento cristallino, intenso e immutabile la sua città. Una dimostrazione di affetto e di solidarietà fu il commosso saluto all'ultima dimora da parte dei suoi amici e di una grande moltitudine di persone. Il direttore dell'ufficio dove lavorava esaltò il caro Estinto con parole di sincero rimpianto, ricordando il suo contributo nei lunghi anni di un onesto lavoro e di prestazione assidua. Commosso pure il rito religioso che è stato celebrato subito dopo. Nella triste atmosfera le note della banda musicale riempivano l'aria toccando il cuore dei presenti. Ognuno riviveva la simpatica, gentile, aperta ,figura di un uomo cordiale, dallo sguardo limpido e buono, di una fisionomia che sapeva di pulito e sincero. Il nostro caro Ljubo non è più fra noi. Ma egli vive nei nostri cuori, continua ad essere vicino alla sua amata consorte, alla sua gente vicina e lontana che lo ha amato, stimato e tanto apprezzato. Con questo sincero attaccameno, rivolgiamo ancora una volta il nostro più sentito cordoglio alla sua adorata e inconsolabile consorte, ai suoi carissimi figli che amava tantissimo e per i quali sacrificò un'intera vita. LIBMA Luigi Decleva Anche ,Gigi se n'è andato, domenica 26. novembre, e ora riposa al camposanto di Trieste, in faccia a quel mare Adriatico ch'era stato un po' la sua culla, la sua passione e di certo l'ultima visione apparsa ai suoi occhi, prima che la morte li sigillasse per sempre. Lo ricordo ora nella sua Pola, Gigi Decleva, da bambino, quando noi ragazzi più adulti si aveva in dimestichezza la panetteria paterna coll'annesso forno che divorava carichi di fascine e infornate d'impasti di varie sorte, all'angolo di via Campomarzio e via Cenide. Dire allora Decleva, parlo dei lontani tempi dell'Austria, significava indicare un certo blasone per l'arte della panificazione nobilitata quanto mai dalla tradizione tipicamente viennese. Gigi era nato in quel mondo profumato dal miglior pane e penso che per tutta la vita ne abbia conservato il buon profumo, saturandone il suo spirito e conservandone la dolcezza candida. Non poteva quindi che amare la vita, la natura, il mondo, intesi come doni da godere in pienezza e semplicità: dispensando questa gioia di vivere ai tanti amici che negli anni giovanili gli si erano stretti intorno. La felicità di una canora compagnia sul pittoresco colle di Budin, di fronte alla splendida insenatura di Valovina, era per Gigi altrettanto prorompente quanto quella che gli procurava la filiale amicizia per il suo mare spesso percorso sugli agili canotti della «Pietae Julia», o la sua sollecitata partecipazione a ogni manifestazione all'insegna della fraternizzante ineguagliabile allegrezza polesana: di una gente tutta particolare che sapeva magistralmente lavorare e gaiamente divertirsi, in virtù d'una concezione della vita forgiata dai contatti e dalle esperienze umane tipiche ,d'una terra di frontiera e d'incontro di tante razze diverse. Questo caratteristico mondo polese finì del tutto col dramma dell'esodo e anche Gigi, come altre decine di migliaia di suoi concittadini, se ne portò via il ricordo e il rimpianto. D'allora, il caro Gigi non l'ho più visto. Sapevo che un tempo era stato alla «Esso» a Genova, sempre stimato e benvoluto per il suo raro carattere così semplice e buono, per la sua onesta dedizione al lavoro. Poi se ne andò in pensione e venne a Trieste, attorniato da vecchie e nuove amicizie. Ora, troppo 'presto, la morte lo ha colto, strappandolo alla vita che tanto amava. Addio, caro Gigi, cari lo stesso sentimento di profonda mestizia col quale ci sentiamo vicini ai tuoi cari, la moglie e i fratelli che ti piangono e ai tanti amici che non ti dimenticheranno. R. M. Ersilio Merni - foto Una delle più conosciute e stimate figure della vecchia Pola, il rag. Ersilio Merni, si è spenta a Gorizia, all'età di 89 anni. La sua salute era stata ottima fino a pochi giorni fa; poi è sopravvenuta una rapida e fatale malattia. Nel capoluogo istriano Ersilio Merni aveva svolto numerose attività, sia nel settore sportivo sia nel seno a dei sodalizi ,patriottici. Era stato infatti attivo esponente della Lega Nazionale e della società canottieri «Pietas Julia». Per oltre quarant'anni aveva svolto le mansioni di economo al municipio e, durante la guerra, era stato direttore dell'ufficio annonario; incarico quest'ultimo che mantenne anche a Gorizia, prima del suo collocamento a riposo. A Pola, inoltre, per un trentennio era stato segretario e insegnante presso le scuole serali professionali. La scomparsa del rag. Merni lascia una larga eco di cordoglio. Le nostre sentite condoglianze ai familiari e in particolare ai figli, prof. Ada e cav. uff. Mario, geometra principale all'ufficio tecnico comunale, delegato provinciale della Fidai e presidente dell'Associazione Volontari della Libertà. Maria Gerbini Dopo lunga malattia, sopportata con grande rassegnazione e fede nel Signore, è deceduta il 2 novembre a Trieste, lontana dalla sua natia Fianona, Maria Gerbini figlia del defunto Giovanni; lascia nel più profondo dolore le sorelle Anna e Gisella, i fratelli Mario, Daniele e Piero, le cognate Silvia, Jolanda e Mery, il cognato Italo Dotti e i parenti tutti. Maria nella sua vita si è sempre dedicata al lavoro, facendo del bene alle persone bisognose, sia moralmente che materialmente. Ricca di bontà e carità, affabile con tutti, era benvoluta e stimata da tutti. I funerali si sono svolti con la partecipazione numerosa di fianonesi cd amici residenti a. Trieste ed altre località. La Famiglia Fianonese si associa al dolore dei famiari e porge le più sentite condoglianze.

Dal numero 1810

del 29/11/1972

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