NEL NOME DEL PATRONO SAN BIAGIO Il grande raduno a Torino della comunità di Dignano - P. S. - foto

foto Didascalia: La folla strabocchevole esce dalla chiesa dopo la Messa Fabro invita i presenti a costituire la Famiglia Dignanese a Torino Giachin esprime il saluto e ringraziamento del Comitato organizzatore alle autorità e ai partecipanti L'Ing. Alacevich porta il saluto del Libero Comune di Zara in esilio La festa dignanese di San Biagio, svoltasi domenica 5 febbraio, per l'affluenza li persone anche non di Di. (nano, ha i,ssunto le Propor-:ioni di un grande raduno di suli giuliani e dalmati i guai si sono ritrovati, alcuni do. io vent'anni di separazione, n un'atmosfera prettamente 'amiliare,.calda ed affettuosa. Gli intervenuti, Impossibile :ontarli. Alla funzione nella :hitsa del. Patrocinio di San Iuseppe si calcola abbiano rssistito millecinquecento perone; al pranzo — riservai,' li massima agli (soli venuti la fuori Torino — hanno tarimipato oltre quattrocento :ommensali. Naturalmente e. 7a presente al completo il ..,oro che in chiesa diretto la, maestro Ferro, all'organo maestro Dono., aveva ma tistralmente cantato la Messa I tre voci del Porosi, e che >or tutto il giorno e stato nesauribile nel far risuonare togli ampi saloni del risto-ante, i numerosi canti del olklore istriano. Il comitato organizzatore ;rimpasto dai dignanesi Fio--etto Biasiol, Marino Giachin, Danni Ferro, Pietro Defran;pochi, Luigi Donorà, Giusepte e Paolo Salta si i prodigato per la buona riti-:cita della festa, grazie alla ,alente collaborazione di Bruto Delcaro, Gino Darbe, Ronano Moscarda, Renato Deianctschi, Luciano Zanghilla e Guorrino Manzin. L'infaticabile organizzatore l'appassionato animatore del raduno, il dignantse Fioretto Biasiol al pomeriggio sembrava distrutto dall'ansia e dalla fatica di giorni e giorni di preparazione; solo nei suoi occhi brillava continua la fiamma di un entusiasmo non represso e di soddisfazione nel vedere l'avvenimento, tanto meticolosamente preparato, divenire nel giro di poche ore, un vero trionfo di grande amore per la terra natia in un clima caldo di stretta e affettuosa familiarità che rapidamente avvolse tutti i presenti accorsi numerosi. , Torino, si sa, conta una colonia dignanese di circa tre migliaia di persone e per la festa del Santo Patrono avo va chiamato a raccolta con,cittadini da tutta Italia. E , questi si erano mossi numerosi dalle varie città di resi, denza, principalmente da Trio ste, Genova, Venezia, Gorizia, Milano, Roma, Novara, Udine. Numerosi i sacerdoti fra cui dobbiamo ricordare: monsignor Fabro, don Delton da Trieste, don Tonetti da Udii ne, don Tarticchio e don Conte da Leonessa (Rieti), don C.irribaletta, don Chiaraviglio don Bercan. Molto festeggiato, fra gli :crvenuti, il doti. Renato sansa, che soffri le galere fitine, ora residente a Roma. Il pranzo, che si è svolto in mozzo alla più allegra confusione sia per numero di persone superiore al previsto ed alle prenotazioni — tanto che fu...necessario come:nelle vetture ristorante dei treni, fare due turni per accontentare tutti — sia per l'irrequietezza dei commensali i quali se scorgevano a un altro tavolo una faccia amica, si alzavano e... abbracci, baci, ciacole a profusione, molti ricordi e molti occhi umidi, mentre i saloni del ristorante dove si stipava una simile folla sempre in movimento assumevano più l'aspetto di una piazza di mercato invasa da allegri e chiassosi buontemponi che non di un locale dedicato a serene riunioni conviviali. Complici anche le innumerevoli bottiglie di barbera e di dolcetto implacabilmente vuotate come a una qualsiasi adunata nazionale di Alpini... Al tavolo d'onore seclevano oltre ai sacerdoti già indicati, l'avv. Ludovico Artusi, già prefetto di Pola, rag. Costamagna, assessore al Comune di Torino, il prof. Gigi Vidris, dott. Angelini, il prof. Brazzani e ring. Alacevich di Zara, favo'. Pozzi e la signorina Lucia Foretich di Fiume, Beno Rossi con la vivacissima figlia Nidia, la famiglia Biasiol al completo, Satta, Zuanetto e Braghero per.l' Associazione Italia In redenta, Bambaletta. Ed ancora le famiglie Toffetti, Gropuzzo, Zuccheri, Birattari, Apostoli, Vicini, Bacin, Fabbro, Marchesi, Negri, Sorgarello, Pecorari, Giorgini, Bulessich, Delzotto, Iust, Giacometti, Geissa, Bonaparte, Dalton, Malusà, Delcaro, Manzin e molti altri ancora da diverse città d'Italia, ed al completo la comunità dignanese residente in Torino. Al termine del pranzo, fat. tosi un relativo silenzio, il giovane Roberto Biasiol avvicinatosi al microfono ha porto il saluto a tutti i presenti, ricordando con brevi ed accorateo parole che quest'anno ricorre il ventesimo anniversario della firma di quel no fasto Diktat imposto all'Italia che volle dire, fra l'altro, il sacrificio delle genti giuliane e dalmate e dicendosi Lo di vedere come ancora doli si riaccendeva sempre al ricordo del natio focolare lasciato. Ha letto le numerose adesioni pervenute, fra cui quelle del dott. Matitti, presidente del Comitato provinciale dell' ANVGD, della Prof. Lina Remorino Blau, consigliere del Libero Comune di Fiume in esilio, del doti. M. rano, presidente della sezione di Torino della Associazione Nazionale Italia Irredenta, della Legione del Vittoriale e altre numerosissime. Ha int fine espresso, rivolgendosi all'assemblea l'invito a restare sempre unita ed a operare al fine di realizzare una effica'ce presenza (particolarmente simpatica è in questo senso la presentazione del nuovo disco di canti giuliano-dalma, di cui, come scriviamo avanti, raccomandiamo ,-questo). Dopo rag. Biasiol ha pro sv la parola Marino Giachin che ha espresso, rivolgendosi "':assessore del Comune di ,:ino rag .Costamagna, il desiderio dei dignanesi che Torino, città che accolse tanti profughi inserendoli rapidamente nella sua vita produttiva e laboriosa, ricordi Dignano d' Istria intitolando a,la città lontana ma sempre :na nel cuore di tutti, una cittadina. Inoltre ha dato lettura dei telegrammi pervenuti, fra questi quello di monsignor Gaspard ultimo parroco di Dignano, del dott. Ennio Manzin e delle lettere ricevute da parte di Romano Pastrovicchio, di mons. Delton, del nostro direttore e della signora Silvia Smareglie figlia dell'illustre maestro. Ha ancora ricordato la prima esecuzione della lauda a S. Biagio composta da Lino Baci», musicata dal maestro Luigi Donorà ed interpretata dalla signora Liliana Benti voglio. Ha preso quindi la parola l'assessore Costamagna che ha messo in evidenza come fra le grandi correnti di immigrazione verificatesi a Torino dopo la guerra, quella dei profughi adriatici ha subito spiccato per alto 'senso civico, per probità di costumi, per laboriosità. Un intermezzo commovente tra i discorsi: alcuni dignanesi avevano pensato di dare al concittadino Piero De Fran. ceselli un riconoscimento per l'instancabile attività volta alla formazione del Coro, attività iniziata nei primi anni dell'esilio, quando tutti vivo vano in piena amarezza e indigenza alle Casermette», continuata per anni e anni fino a giungere all'odierno risaltato di ottenere un validissimo complesso polifonico ed avevano, con grande riservateli., preparato una sorpresa:una rnedaglio d'oro con l'erigrate Sin Biagio — Digna. no — Torino. A Piero De Franceschi nei ventennio» ed una pergamena artisticamente miniata. Su invito di Roberto Biasiol fu l'assessore Costamagna a consegnare il riconoscimento al De Franceschi, oltremodo sorpreso e commosso. L'Ing. Ausonio Alacevich, consigliere del Libero Comune di Zara in esilio ha Portato il solidale saluto del prof. Calbiani, sindaco del Libero Comune, non intervenuto perchè indisposto, sottolineando che una festa di dignanesi non può non risultare anche una festa per tutti gli esuli adriatici, uniti sempre da un comune dolore e da una comune passione. Infine Don Fabro, di Digna.no, che attualmente svolge il suo ministero presso gli Ospe dati Riuniti di Trieste, ha ringraziato gli organizzatori della bella festa che è stato un incontro, ha detto, che in tutti ha destato una profonda commozione e una gioia infinitaE poichè, ha continuato, la città di Torino ospita il più numeroso gruppo di esuli da Dignano, propone che in Torino si formi subito la Famiglia Dignantse, Applausi scroscianti in segno di incondizionata approvazione, i hanno salutato la proposta. Già al mattino dopo la Mas, sa, durante il breve trai., mento per il vermut d'onore (offerto con la consueta squi. sita signorilità dalla ditta Carpano di Torino) era incominciata la vendita dei di schi. Questa iniziativa della Associazione Italia Irredenta ha immediatamente incontrato il più lusinghiero succeso. Il disco[...] (33 giri, lire 1000) porta nelle due facciate l' Inno ' a11' Istria, Son polesan sicuro, Il canto dell'esule, Da Trieste fino a Zara, E' stato inciso dalla Corale Istriana diretta dai maestri Gianni Ferro e Gigi Dono. i quali, anche 1 per questo, sono stati riva mente complimentati da tut ti i presenti alla festa. (I dischi possono essere richiesti anche al nostro giornale. N. d. r.). Al termine tutti si domandavano: a quando una seco»da festa come questa? Marino Giachin, che fu tra i più attivi organizzatori, flemmaticamente rispondeva salutando tutti: arrivederci per San Biagio l968! E' una promessa P. S.

Dal numero 1560

del 21/02/1967

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