Assenteismo stigmatizzato Gallesano in raduno - foto

Didascalie: Gallesanesi alla celebrazione della messa al raduno di Peschiera del 3 giugno scorso Armida. Silvia Bacin e Liliana Pianella Graziella, Nevia, Maria e Mario Mostarda Al ventottesimo raduno dei Gallesanesi, il presidente della Fameia, Aldo Debrevi, ha avuto parole molto dure contro l'assenteismo. Dopo aver giustificato gli anziani, gli ammalati, gli impediti per impegni familiari, gli esacerbati per motivi storici, gli emigrati all'estero, ha detto: «Non giustifichiamo affatto, ne scusiamo le assenze di quanti per antipatie o rancori personali, incomprensioni e banali ripicche, presunti tor-ti subiti o immaginati, ecc. disertano sistematicamente i raduni, malgrado siano preceduti da numerosi e calorosi inviti, fino ad interrompere i rapporti con la Fameia. E non giustifichiamo neppure chi all'incontro paesano preferisce dedicarsi, chissa poi perché in quello stesso giorno, ad altri incontri di piacere con amici e conoscenti, snobbando magari quello tra compaesani, quasi fosse questo di serie inferiore. L'amore radicato verso il nostro paese e la nostra martoriata Istria l'abbiamo dimostrato ieri al mondo intero quando abbiamo fatto «fagotto» pur di vivere liberi in Italia (perché, vivaddio, siamo italiani!) o raminghi per il mondo, ma ci teniamo a manifestare oggi e sempre quello stesso amore, proprio attraverso la partecipazione in quell'unica dimostrazione pubblica che il raduno rappresenta». Ma più avanti ha detto tutto, fuori dai denti: «E che dire dei nostri sacerdoti paesani che, forte, se non come uomini, avrebbero una ragione in più per intervenire tra la loro gente? Indubbiamente anche per loro ci saranno impedimenti vuoi per l'eta, vuoi per I'indisponibilita e impegni, tali da non consentirne la partecipazione, ma siamo anche convinti che per quanto grandi possano essere i loro impegni, non lo saranno mai tanto fino a farli ignorare completamente chi li apprezza, li stima e li desidera in mezzo a loro. Sono pur sempre la voce di un mondo superiore e, a volte, e sufficiente un semplice loro scritto! Osserviamo invece che uno dei nostri preti, figura carismatica tra la nostra comunita, un tempo assiduo ai raduni, non solo non ci da pica ii piacere di rivederlo e salutarlo, ma da una decina di anni ormai non ci riserva pia neppure la soddisfazione di ricevere una sua lettera in risposta alle innumerevoli nostre! Vada per gli impegni, ma non col....silenzio stampa»! Un secondo, altrettanta figura di primissimo piano, che di punto in bianco se ne va sbattendoti la porta in faccia, fino a toglierti ii saluto, come se Fameia, giornale e raduno significassero un qualsiasi rapporto d'affari tra due o tre persone e non invece l'essenza di una comunità viva e rispettosa che all'amien prete non sa e non vuole rinunciare, proprio per quello che egli stesso rappresenta, al di la delle banali divergenze o insignificanti incomprensioni che, volenti o no, sono sempre esistite tra uomini che si impegnano e che lavorano. Non si puô, amico carissimo, solo per questo chiudere un rapporto di amicizia che dura da una vita!» Dopo la dura reprimenda, Aldo Debrevi ha cosi concluso: «Chiedo venia per queste mie affermazioni che comunque per una ragione di onesta verso me stesso, ritenevo di dovervi riferire, cosi come si usa parlare chiaro all'interno di una qualsiasi famiglia che si rispetti quando anche l'autorevole suo componente merita di essere redarguito». Non si sa poi se per casualità, o per riferimento specifico, nello stesso numero del Notiziario dedicato al raduno c'e questa nota dedicata a «L'ira di Achille» che esordisce cosi: «Cantami, o Diva del Pelide Achille / l'ira funesta, che infiniti addusse / lutti agli Achei... (Iliade 1-3). Ieri, oggi, domani! Un Achille sdegnato ci sara sempre! Anche nella nostra «Fameia». Purtroppo! Quello di turno mi ha fatto risvegliare nella mente questi versi immortali con i quali ha inizio il piu grande carme eroico della storia: l'Iliade.» Hanno partecipato al raduno gallesanese: Giancarlo Bianchini, Amedeo Balabio, Mirco Bassan, Nora Bozicevich Durin, Silvia Bacin Casalino, Elisabetta Breznich Moscarda, Attilio Carlin, Guido Carlin, Andrea Carlin, Erminia Carraro, Aurelio Cesarello, Renato Cerlon, Paolo Caruso, Gianna Capolicchio Bilucaglia, Corrado Casalino, Paola Casalino Facchin, Cristina Casalino, Silvio Corbatto, Arianna Corbatto, Adelma Capolicchio, Giulio Consolini, Veneranda Carlovich, Valentino Cocozza, Mario Cantarella, Marco Cantarella, Giulia Cantarella, Alberto Durin, Renato Demori e consorte, Maria Deghenghi Bianchini, Bruna Depetre Consolini, Rinaldo Uccio Delcaro, Sonia Deghenghi Caruso, Anna Deflora, Mauro Deflora, Fabio Deflora, Aldo Debrevi, Giovanna Delcaro, Luciano Dividi, Laudonia Deflora Dividi, Elvino Durin, Gianfranco Durin, Elena Durin, Alessandro Durin, Biagia Detoffi, Etta Demori Manzin, Maria Demori, Maria Demori Moscarda, Igea Facchini, Domenica Fabbri Santalessa, Virgilio Franolli, Concetta Foti Franolli, Fortunata Giorgi Tarticchio, Viviana Gavioli, Nereo Godina, Fiorangela Leonardelli, Andrea Leone, Lucilio Leonardelli, Nevia Leonardelli Nacini, Pierina Lucchetto, Liliana Leonardelli Balabio, Alessandra Mirimin, Maria Moscarda Massà, Elena Meli Delcaro, Benita Moscarda Cerlon, Guglielmo Manzin, Beniamino Moscarda, Alessandro Moscarda, Wilma Matticchio Turco, Giovanna Medelin Capolicchio, Mario Moscarda, Graziella Moscarda, Fabrizia Moscarda Bassan, Elvira Moscarda, Iginio Moscarda, Bruno Matticchio, Marcella Matticchio, halo Moscarda, Giampietro Meden con la moglie e la madre, Renato Matticchio, Silvano Nacini, Michele Orlando, Antonio Passetto, Roberto Pianella, Gina Pianella, Liliana Pasquina Pianella, Maria Novella Russotti, Armida Simonelli, Anna Santalessa, Ercole Simonelli, Pietro Santalessa, Gloria Simonelli, Dino Simonelli, Rina Simonelli, Mario Spicacci, Marino Simonelli, Nerina Stocco Zanetti, Giacinta Tarticchio, Suor Orlanda Tarticchio, Gabriella Tarticchio, Barbara Tarticchio, Armando Tarticchio, Tarcisio Tarticchio, Felice Tarticchio, Bortola Turcovich, Mauro Turco, Renato Turco, Angela Tarticchio, Demetrio Tzenu, Giovanni Ulrich, Pierina Valente Moscarda, Alide Valente Moscarda, Elvira Valente, Antonia Valente, Teresina Venturella Matticchio, Gaudenzia Zanetti Spicacci, Renata Zanetti Tzenu, Pietro Zanetti. Da Torino hanno partecipato in 26, da Trieste in 10, da Firenze in 8, da Mira in 7, da Padova pure in 7. Altri luoghi di provenienza: Ronchi dei Legionari, Monfalcone, Pordenone, Cologna Veneta, Schio, Roncadelle, Boario Terme, Peschiera, Treviso, Verona, Como, Milano, Mantova, Valeggio sul Mincio, Lentate sul Seveso, Sagliano Micca, Bologna, Genova, La Spezia, Massa Carrara, Lucca e Altopascio. Dall'estero a arrivata Giacinta Tarticchio (Monaco di Baviera). Nel Consiglio direttivo della Famiglia per il prossimo quadriennio sono stati eletti: Aggeo Biasi, Antonio Capolicchio, Aldo Debrevi, Tarcisio Debrevi, Claudio Delmoro, Bruno Detoffi, Fulvio Giuri, Antonio Leonardelli, Erman-no Leonardelli, Livio Leonardelli, Bruno Matticchio, Renato Matticchio, Giovanni Moscarda, Mario Moscarda, Tullio Moscarda, Antonio Passetto, Ercole Simonelli, Armando Tarticchio, Renato Turco, Bruno Tesser, Gaudenzia Zanetti. Dell'esecutivo fanno parte A. Debrevi, Delmoro, Giuri, L. Leonardelli, Simonelli, Tarticchio e Tesser. Revisori dei conti Armando Andreani, Bruno Matticchio e Roberto Pianella.

Dal numero 2659

del 13/10/1990

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