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Didascalie:
Sul piazzale di San Giusto riunito tutto 11 gruppo dei partecipanti al convegno
Il presidente della Famiglia, doti Aldo Cogliatti, porge il saluto al partecipanti al convegno; al suo fianco Maria Coverlizza, Gigia Mattiassi e Libera Antonini (sedute) e il dott Bruno Stefani con la consorte
Il dott. Giovanni Derni, meglio conosciuto col nome dl Ninl dell'Istria con le figlie dl Iolanda Derni e Mino Nuvolari
Dopo la Messa a
San Giusto il gruppo del nati In esilio Intorno alla bandiera tanto cara al loro padri
SAN Giusto e San Nicola due patroni di due e in: unità residenti nella
medesima terra. Il primo ha la ventura di veder affollare la cattedrale vetusta dalla sua gente che discende da coloro Ira i quali visse fanciullo e giovinetto, e che accolsero il suo corpo restituito dal mare. S. Nicola invece ha la sua chiesa deserta e la sua gente gli riserva un culto nel tempio del cuore. Ma per un giorno all'anno S. Giusto gli cede il suo posto affinché i Pisinesi possano rendere pubblica testimonianza di fede e di devozione.
La cattedrale di S. Giusto posta sul Colle lontana dai traffici, dai caffè, dalla folla è una chiesa che si frequenta
solo per devozione o per COMpiere un rito. Permette a chi vi accede per la salita di lasciare in basso le preoccupazioni, gli affanni, gli interessi materiali, le beghe, le competizioni. Per questo l'abbiamo scelto per celebrare il nostro annuale raduno. Saliamo il colle in fretta, e quando arriviamo sul piazzale l'animo nostro ha dimenticato il presente e si è rituffato nel passato. Siamo solo noi, col nostro ricordo e la nostra nostalgia, e anche le campane del torrione che hanno suonato per le altre funzioni rispettosamente fanno silenzio per permetterci di ascoltare il suono delle nostre, che ima volta effondevano il loro richiamo, la cui eco si ripete ancora nel nostro cuore.
Quante adesioni scritte. Nomi umili e nomi illustri. Uno particolarmente ci onora ed è quello del Luigi Dalla Piccola che nella gloria della fama raggiunta continua a considerarci «i suoi cari pi-I sinoti» e a scusarsi di non poter partecipare ai nostri incontri. Gli siamo infinitamente riconoscenti per la sua sollecitudine nel rispondere ai nostri inviti, e per il segno di amicizia che ci offre spesso, ma soprattutto per il ricordo affettuoso che ci riserva. Se sapesse quanto siamo orgogliosi di sentir dire, quando parlano di Lui, che è nato a Pisino. A nome di tutti lo ringraziamo au gurandogli i migliori successi che ci onorano, sperando di averlo presto fra noi. Il nostro Parroco ha voluto essere presente. Ci ha scritto una breve lettera raccomandandoci di essere buoni e di conservargli la nostra benevolenza. La bontà è una virtù che si addice a tutti, non conosce nè confini,, nè età, è un bagaglio che si porta con se, che non pesa, che non ha bisogno di permessi per essere esportata. Forma le maglie di una catena che è difficile infrangere, è più forte della sventura e della morte. Soltanto ispirandoci ad essa abbiano potuto dimenticare i nostri dolori, ed accettare con serenità la nuova vita.
San Nicola ci ha fatto un regalo particolare. Ha riportato tra di noi un caro scorsi-parso, sempre presente nel nostro ricordo. La M. O. Mario Granbassi. E' ritornato col suo fare spigliato ed allegro, giovane studente pieno di speranze e di ideali, partecipe delle feste della sua città della quale era l'espressione più genuina. Era quasi un simbolo per noi, rappresentava l'animo nostro che tendeva ad evadere dalla chiusa vita di provincia per arricchirsi di nuove esperienze, mna che ritornava sempre ad alimentarsi alla pura fonte dalla quale era scaturito. Anche Mario aveva fatto cosi. Aveva preso da noi quantoquantodi meglio potevamo dargli,
l'aveva potenziato. L'amore per l'ideale lo portava a morire in terra di Spagna per combattere, quasi presago, quella dottrina, che ci ha costretti ad abbandonate le 110. sire case.
Ci siamo riuniti. Quasi ogni famiglia aveva il suo rappresenhuUe. 65 i venuti da
o tante idee diverse che in una altra situazione sarebbero balzate fuori con evidente intenzione di sopraffarsi. Invece accordo perfetto. Per-chi? L'unico motivo che ci riuniva era il bisogno di ricostruire per un giorno la piccola Patria perduta. Nel sin, nome ci sentivamo strettatuante affiatati, passando sopra a divergenze a difetti a posizioni sociali. E questo è un insegnamento. E' la vera fratellanza tanto predicata
e così poco vissuta, perchè manca di solito questa idea forza, che ci acconnina. La tradizione canora di Pisino continua. Gli appassionati di cori hanno potuto sfogare il loro bisogno di esprimere con le note i sentimenti del loro animo. E abbiano sentito in repertorio completo, canti popolari, musica d'opera e cori patriottici. La nostra città ha manifestato il suo volto. Attaccata alle tradizioni è capace di godere di una musica classica, come di un canto spontaneo clic ha celebrato gli avveninienti più salienti della nostra vita cittadina. E i cori sono stati cantati con impegno e diretti con passione. Naturalmente riuscivano bene perchèrititi-diroWibitcr tavolo, sul quale troneggiavano diversi fiaschi di vino. Arrivederci amici. Questo è il saluto col quale ci siamo lasciati. A questo incontro ne succederà un altro la prossima primavera. Ritortzeremo all'appuntamento perchè abbiano bisogno di questa parentesi, per dirci tante cose, per aprire l'animo nostro. E allora arrivederci nella stagione più bella, sempre più numerosi e sempre in gamba.
NERINA