LACRIME D'ESILIO - foto

Dino Grego La esigua famiglia dei profughi n3sidenti a Perugia subito domenica 7 gennaio un'altra dolorosa perdita. Dillo Giogo, 'notissima e simpatica figura del vecchio inondo istriano, è venuto improvvisamente a mancare, , colto da malore mentre si trovava nella camorra da bagno della ropria abitazione di viale Pelli. 4, a nulla essendo valso il pronto aiuto di sanitari e di amici, accorsi alle invocazioni della moglie. Aveva 71 anni. Parentino, fratello di Cado Giogo che nel settembre 1943 durante il noto eccidio dei maggiorenti ali Parenzo venne infoibato dagli slavi, e nipose di quel Gregorio Draghicchio che, quale istruttore di società sportive irredente, strinse a Monza por ultimo la mano a Re Umberto, qualche attimo prima che questi venisse assassinato, Dino Grego coltivò i suoi studi a Pisino, in quel Ginnasio che preparò alla Patria e alla vita i 'migliori giovani istriani. A Pisino conobbe poi da diletta compagna della sua vita, Loro. Mizzan, imparentata con le più illusili famiglie della Pisino del primo decennio del secolo. Assunto, nel 1910, quale archivista presso la Deputazione provinciale di Parenzo, trasferitosi, dopo la redenzione, a Pola presso la stessa Amministrazione provinciale, Dino Grego, fervente mazzi-diano, fu, sino all'avvento del fascismo, dirigente della sezione del Partito Repubblicano, e, per molti anni, segretario dell'Italia Redenta. Dopo 'le infauste vicende della seconda guerra mondiale, nel febbraio 1947, venne destinato a Perugia presso quella Amministrazione provinciale, in qualità di capo archivista, e tale impiego egli mantenne sino al 1956, epoca in cui, concludendo i suoi quarantasette anni di ininterrotto servizio, venne collocato in pensione. Dapochi anni, quindi, si stava godendo il suo meritato iposo. Negli ultimi dieci anni di ser-1 vizio attivo, egli non aveva, nè chiesto nè voluto un periodo di ferie, tale era stato l'attaccamento al suo ufficio. E trascorreva ora le sue giornate serene con la adorata nipotina Giuliana, figliola del figlio prof. Marcello, alla quale dedicava ogni suo pensiero. La sua scomparsa improvvisa ha destato enorme commozione nella famiglia dei profughi e nei molti amici che da anni ormai contava a Perugia. I funerali, svoltisi lunedì 8 corr., hanno attestato la vasta considerazione di stima in cui era tenuto questo nostro istriano, buono, generoso, gioviale. Vi hanno .partecipato, oltre ai profughi, numerosi funzionari e irnpie-1 gati della Provincia, il Sindaco e vari assessori del Co-1 mune, insegnanti e allievi del Liceo classico e della 11 Università per Stranieri, do-1 ve il prof. Marcello Grego è titolare delle cattedre di storia e filosofia, e tanti altri amici e conoscenti. L'estremo addio allo Scomparso è stato dato, per gli istriani, dall'avv. Bacicchi. Alla consorte signora Lorena Mizzan, al figlio prof. Marcano, nostro carissimo amico, alla nuora signora Alda Carlini ed alla piccola Giuliana, la direzione e redazione de L'Arena esprimono le più vive, affettuose condoglianze. Francesco Dambrosi Dopo circa sei anni di degenza all'Ospedale Maggiore di Trieste il giorno 4 gennaio spirava all'età di 93 anni il profugo da Buie d'Istria Francesco Dambrosi. Al figlio Scivolo ed a tutti i congiunti il Circolo Buiese Donato Ragosa invia sentite condoglianze, cui si unisce la famiglia del giornale. Ermelinda ved. Zaccai Il 13 dicembre scorso è1 mancata la signora Erme1Mda Draghicchio ved. Dicesti di anni 76, esule da Pala. Nè i 'nipoti. Il Comitato di Todanno l'annuncio la figlia ed rivo esprime le più sentite condoglianze; cui si unisce' il nostro giornale. Renato Delise Minato da luttgo tempo da un grave, impetdonabile morbo, si è spento 1.8 gennaio a Gorizia all'Ospedale di Villa San Giusto il direttore di seconda classe dell'Ufficio delle imposte Dirotte di Gorizia Renato Delise. Nato 58 anni fa a Fiume, egli visse e prese patte attiva quale legionario, alle ore storiche che portarono, nell'altro dopoguerra al ricongiungimento alla Madrepatria della città capitale del Carnaro Entrato in quel periodo nell'Amministrazione Finanziaria dello Stato, prestò servizio oltre,. a Fiume, ,anche a Monfalcone, idussina, Albona Vergato, in provincia di Bologna. Nel 1940 fu trasferito infine a Gorizia, dove si stabili con la famiglia. In questo dopoguerra che vide l'esodo dalle torre natie della sua gente, egli diede collaborazione falliva ed assidua alle iniziative degli esuli e fu per lungo tempo dirigente della Lega Fiumana di Gorizia. Attualmente ricopriva pure l'incarico di consigliere del Comitato Provinciale Isontino dell'Associazione Naz. Venezia Giulia e Dalmazia. Le esequie hanno avuto luogo la mattina del IO gennaio nella Chiesa di San Giusto; la tumulazione si è svolta subito dopo nella tomba di famiglia di Monfalcone. Alla moglie, alla ,mamma ed ai figli affranti dal dolore i sensi del nostro cordoglio. Rodolfo Schopper - foto Il 10 dicembre per attacco cardiaco, a Rovereto improvvisamente spegneva 'la vita operosa <1 Rodolfo (Rudi ) Schopper nato a Rovigno d'Istria nel 1912. Costernati, i familiari, i, parenti, gli amici e la folta schiera di estimatori ne danno il triste annuncio a quanti lo conobbero e amarono. Lo Schopper nel febbraio 1946, per i suoi nobili sentimenti italiani, collaborò attivamente contro Io oppressore nano; per questo fu condannato dal Tribunale di Fiume a cinque anni di carcere. Giacomo Scracin All'età di 66 anni è deceduto il giorno dell'Epifania i a Trieste Giacomo Sei-acni. i Era noto a Pota, dove ebbe i natali, specie in quegli anil bienti e circoli cittadini che I alternavano il lavoro e le I occupazioni consuete ai divemivi propri della provincia, ' cioè caccia e raduni conviviali nei quali egli portava il suo temperamento di buon-tempone incline alla facezia e all'allegria. Il che gli cm stato consentito dalla consisterne situazione economica lasciala dal padre con le sue iniziative e attività industriali e commerciali. Con l'ultima guerra aveva vissuto diverse traversie connesse alla situazione militare e politica esistente allora anche a Po-la per la presenza dell'occupatone tedesco, comunque a guerra finita ne em uscito senza altre conseguenze. Con l'esodo andò a stabilirsi a Trieste. Alla consorte od agli altri congiunti e panarti inviamo . le nostre condoglianze, Ernesta Braida ved. Sardos Albertini Alla bella età di 92 anni è deceduta a Trieste la signora Ernia Braida vod. Sani. Albertini che, triestina di .nascita, è vissuta a Capodistria con la sua famiglia, costituita dal marito rag. Bertelo Sardos Albertini., da parecchi anni deceduto, e dall'unico figlio avv. Paolo. Id rag. Bartok, fu Podestà di Capodistria per parecchi anni prima del 1915 e fu l'ideatore della Prima Esposizione provinciale istriana del 1910, affermazione solenne di italianità forse come poche altre, penda, fu la tangibile dimostrazione che tutto ciò che l'Istria possedeva e qualunque iniziativa di qualsiasi carattere recava un solo marchio: quello italiano. Nè slavi nè tedeschi (e s'ora in periodo di dominazione austriaca) poterono mai far nulla contro questa grande 'manifestazione di cui i più anziani ne ricordano i fasti e le affermazioni in tutti i campi: da quello artistico, storico e patriottico a quello industriale, a quello commerciale ed agricolo. Questa fu la grande benemerenza del rag. Bortolo Sardoe Albertini che merita in questa triste circostanza esser lui pure ricordato. La signora Ernesta fu una fedele compagna del rag. Boa kilo e l'assecondò in tutto, Al figlio avv. Paolo od ai nipoti, avv. Lino, con la moglie Bianca Marin, Tina col marito Ezio Longo, Mario Paolo, maggiore dell'Esercito; con la moglie Nora Marin, le nostre condoglianze. Il 6 gennaio 1962 mancò all'affetto dei suoi cari GIACOMO SCRACIN di anni 66 piangono la desolata moglie Ljuba, le sorelle Amelia, Gisella voti. Martinelli, Milla ved Scopinich, Maria, Alice v.. Borsatti, i nipoti, il cognato Aloja ed i parenti tutti. Gli addolorati congiunti ad esequie avvenute parseci pano la triste notizia. Trieste, gennaio 1962 Nel XVII anniversario della scomparsa nel fior degli anni di RAOUL FRALEONI i desolati genitori e parenti Lo ricordano a tutti quelli che gli vollero bene e lo stimarono. UNA PRECE Mestre, 20 gennaio 1962 Nel quarto anniversario della scomparsa di GIUSEPPE GIOVANNONE i familiari Lo .ricordano con immutato affetto.

Dal numero 1307

del 16/01/1962

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