INSENATURE DELLA COSTA POLESE Toponimi da rispettare nella dizione originaria - S. Z. - foto

Chiamiamo le nostre valli marine con i nomi con cui furono battezzate in antico secondo l'insegnamento dei testi migliori - foto Didascalia: Tuffo dalla Grotta dei Colombi Punta Suflon e penisola di Signole Abbiamo letto, non senza nostalgia, quel bell'articolo del concittadino Bruno Raffael, che ci riporta, con i suoi ricordi giovanili, su una delle più belle e frequentate spiagge di Pala. Abbiamo però constatato anche in questo caso, con sincero rincrescimento, il perdurare di certi toponimi nostrani innovati o corrotti ed i cui veri nomi originari andrebbero una buona volta ripristinati. Dice Tomasa Luciani nel suo articolo scritto nell'anno 1869 per il «Dizionario corografico dell'Italia ... Girato il Capo Compare, e oltrepassato il Capo Brancorso, due punte d'un medesimo promontorio, si presentano altre insenature dette Val-lovina, Val di fuora, Val-saline.... Dunque, doppiato il Capo Brancorso, s'incontra la vallena-della Grotta -(che il Luciani, nel suo articolo «.., sotto il Forte Musil, nella quale si entra in barchette-...) e subito dopo, protesa nel mare, la scogliera avanzata di Punta Sufion. Tra Punta Sufion e Punta del Lovo (toponimo originale riportato dalla Carta nautica veneziana di Nicolò Rigo del 1723 e da quella della marina a. u. del 1838) s'apre ampia e luminosa la Val Lovina (ioponimo originale c.n.v. 1723 e c. m. a. u. 1838 innovato dai topografi della carta marina a. u. del 1900 con il toponimo Val Ovina, e dai topografi dell'I.M.G. del 1924 con il toponimo Val dell'Ovina. — Toponimo corretto nella forata originale Val Lovina dalla Commissione Ufficiale per l'. sante della toponomastica delle terre Redente; dal prof. Camino De Franceschi nella «Toponomastica dell'antico agro palese desunta dai documenti. e dal Comune di Pala in data 3 agosto 1938). Nota agli antichi pescatori polesani per la limpidezza cristallina delle sue acque pescose, per il suo fondale bianco e per le sue grotte subacquee (gr. «dei Mussati» e gr. «Sufíon.), ricca di molluschi e di crostacei (nelle sue acque si pescavano le più belle asturic le cui valve istoriai., erano vendute e rice, cate dai forestieri) fu sempre felice pascolo .i «lavi», i voraci pesci lupo dai denti aguzzi. Se la grotta dei «Mossati» è nota a tutti coloro che vollero sfidare le miriadi di epa patasi» che tappezzavano le viscide pareti dell'antro, quella del «Sufion..(toponimo e. m. a. u. 1838) offriva uno spettacolo superbo solo dopo una mareggiata «de garbinazzo». Il fenomeni si manifestava sul -tetto della perita dove uno stretto camino naturale, comunicante con la grotta sottostante, emetteva a intermittenze poderosi soffioni di acqua marina polverizzata dall'enorme pressione impressale dall'onda incalzante. La .malaria. di allora si divertiva un mondo dello spettacolo dei mille arcobaleni iridescenti che s'incrociavano nel cielo saturo di pulviscolo salato, e durante la risacca si affannava a otturare il foro zampillante. Si contava fino a sette, e poi via, che subito il cavallone rombante e minaccioso si rompeva in un mare di spume e lo «stropon. saltava come una cannonata, il pulviscolo acque» schizzava alto e poi il vento lo disperdeva verso la vecchia batteria. Val Lovina è chiusa a me...giorno da una sponda bassa e piatta che si prolunga fino alle scogliere della Punta del ).ovo. Nei documenti antichi edili e inediti confermano quanto nella carta nautica del 1843 si conserva ancora: Punta del Lovo è l'estrema propaggi dell'amena penisoletta di «Signole, toponimo originale lo -troviamo scritto fin 'dal 1150 (Siniole) e poi ripetuto nei documenti del 1420 (Signole) e in quelli del 1512 (Signol). Il moderno toponimo slavo di Stola le è stato affibbiato appena nel 1870-80 dai pescatori di Bagnale, di Pomer e di Promontore, riconoscendo in quella nostra penisola un buon ricovero per le loro basche durante i temporali: Stoia, in creato, vuoi dire api punto ricovero, fermata, rifugia. Già nel 1921 i cultori e gli studiosi di toponomastica polesena avevano fatto opera persuasiva verso quelle autorità che potevano eliminare un toponimo cosi corrotto, purtroppo a nulla valsero gli scritti del De Francesehi, del Gorlato, del Mirabella: paggini burocratiche annullarono tutti gli sforzi. Consci e grati delle -loro fatiche, dei loro lunghi studi, delle loro opere cerchiamo almeno noi, adesso più che mai, di chiamare le nostre contrade, i nostri colli, i nostri boschi e le nostre indimenticabili valli marine con quei nomi con cui «i nostri voci palesarti» anticamente le battezzarono. S. Z.

Dal numero 1223

del 10/05/1960

pagina 3