ACCADDE IN GENNAIO Pace tra Venezia e Pola – foto

Didascalia: La «piccola. Pola come appare in un disegno a penna di Giovanni Degli Oddi, eseeguito nel '500; la veduta prospettica a volo d'uccello falsa le distanze e schiaccia le dimensioni trasversali 932 II 14 gennaio, agendo da libero Comune. Capodistria stringe un patio di mutua assistenza con Venezia, che costituisce il primo rapportp ufficiale Ira i due Comuni. II relativo protocollo viene sottoscritto a Capodistria (allora Giustinopoli) alla presenza del doge Pietro II Candiano. In esso sono previsti reciproci impegni militari ed economici. A lato dell'accordo, i capi capodistriani fanno promessa al doge che sempre dum in hoc seculo vixeritis, nos omnes suprascripti insimul cum populo, honoris causa donare vinum bonum amphoras centum per tempos di vindemiae, sive de nostro, sive de populo parte.. E poiché Pietro II Candiano In doge dal 932 al 939 di quel vino ne bevveparecchio! 1149 Nel mese di gennaio 'Imperatore di Germania Corrado III, di ritorno dalla seconda Crociata, quella promossa dalla predicazione di Bernardo di Chiaravalle e conclusasi con la disfatta dei Crociati, dopo aver risalito l'Adriatico, costeggiando la Dalmazia, sbarca a Pola, assieme al cancelliere Arnoldo, al vescovo di Basilea ed al fratello, duca Enrico. Proseguirà il viaggio a cavallo passando per Aquileia. Alla sua morte, avvenuta nel 1152, gli succedera il nipote, detto il Barbarossa. 1243 L' 11 gennaio, viene firmata, in una sala del Palazzo ducale di Rialto, la pace tra Venezia e Pola. La pace conclude, pin che una guerra, il dissidio scoppiato tra le due citta quando Pola, mai aiutata dai patriarchi di Aquileia, legittimi governanti di tutta nella difesa dagli assalti nemici, si era messa sotto la protezione di Genova. 1 Veneziani guidati da Giacomo Tiepolo e Leonardo Quirini l'avevano subito conquistata, sottoponendola alla consueta. cura.: saccheggio, devastazione e abbattimento delle mura di cinta verso il mare. Le condizioni di pace sono, praticamente, le seguenti: tutti gli abitanti di Pola e del suo distretto devono giurare fedelta al doge ed ai suoi successori: la citta a obbligata a mantenere, a sue spese, a decorrere dall'anno seguente. un podesta veneto; tutti i beni dei Veneziani, occupati o sequestrati dal Comune di Pola, dovranno essere restituiti o indennizzati; non dovranno essere ricostruite le mura ne eseguite opere di difesa ver. so il mare senza un preventivo permesso del doge; Venezia restituirà a Pola quanto rubato od asportato in occasione del saccheggio dell'anno precedente, ad eccezione del naviglio. L'atto di pace contempla anche altre clausole di minore importanza. E tutto ciò nella pin smaccata inosservanza di tutu i divieti imposti da Federico II nei vari .diplomi. rilasciati al patriarca di Aquileia. 1364 Nel mese di gennaio, il Senato di Venezia nomina Vettor Pisani solenne provveditore. e lo invia, prima, a Pola, poi, nelle altre cittadine costiere dell'Istria (omnes alias terras et loca nostrae Istriae.) ad ispezionare le opere di difesa. II suo compito a di conferire con i rettori e far eseguire, a spese dei singoli Comuni, tutte le opere di difesa che riterra necessarie. Se ci sara qualche Comune non in grado di sopportare la spesa stimata, il Pisani dovra riferire al Senato, nel più breve tempo possibile, per i provvedimenti del caso. Claudio Fontanive

Dal numero 2622

del 06/01/1990

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