Si è spento a Gorizia Mons. Antonio Cibin - ARUPINUM - foto

NON avremmo voluto credere alla notizia, nel aro mento in evi lunedì é luglio nel primo pomeriggio si propagò a Gorizia, della morte di Mons. Antonio Cibin. Abituati a vederne frequentamente la sua aitante figura piena di vita negli incontri , personali, ci era apparso improbabile che la morte lo avrebbe colto così prematuramente e fulmineamente. Ma purtroppo dovemmo rassegnami alla triste realtà. Il sabato precedente, cioè due giorni prima, Mons. Cibin, nella propria abitazione di piazza S. Antonio 2, era stato colto da grave malore, mentre era M procinto di uscire da casa. Era caduto ed :O, va battuto il capo sui gradini riportando conseguentemente uno stato di choc ed una ferita lacero contusa alla regione occipitale. Soccorso e trasportato subito all'ospedale, i sanitari hanno subito diagnosticato Urta emorragia interna che aveva prova caro il malore e la con, guarite caduta sulle scale e che nel giro di quarantotto ore stroncava la sua forte fibra e lo portava prematuramente a morte. Nato il 13 giugno 1904 a Parenzo, mons. Cibin aveva assolto gli studi presso il Seminario teologico di Gorizia ed era stato ordinato sacerdote nel marzo 1927. Aveva indi esaminato la sua intensa attività di apostolato nelle Diocesi riunite di Parenzo e Palo ed era stato successivamente per lunghi anni cappellano prima e parroco poi di Rovigno d'Istria, dove aveva anche ricoperto l'incarico di proposito capitolare. Per i suoi meriti era stato nominato canonico onorario del Capitolo di Parenzo. Alcuni anni dopo il passaggio dell'Istria alla Jugoslavia, , mons. Cibin lasciava con dolore la terra natia e giungeva profugo nell'Italia libera stabilendosi a Gorizia alla quale era legato da tanti ricordi della giovinezza avendo qui trascorso gli ultimi armi eh preparazione al sacerdozio. Veniva nominato cappellano dell'Ospedale civile della Casa Rossa, incarico che ha tenuto fino al trasferimento di questo nella non va sode di via Vittorio Veneto. Nel 1955 entrava a far parte del Capitolo metropolitano filano in qualità di canonico effettivo. Contemporaneamente ha svolto la sua apprezzata attività di insegnante di religione presso la Scuola di avviamento commerciale “G. Favetti” di via Roma. Da alcuni anni prestava la sua collaborazione preziosa nella chiesa parrocchiale di San Rocco. Analoga attività svolgeva da alcuni mesi a questa parte presso la neo costituita parrocchia di Maria Santissima Regina, nel rione di Montesantu, dove .tutte le feste celebrava la Messa delle 11, offrendo la sua collaborazione sia per le confessioni che per altre opere di apostatala. Di elevati sentimenti patriottici, recentemente era stato eletto a membro del Comitato provinciale dell'Associazione nazionale Venezia Giulia e Dalmazia. Amava ritrovarsi frequentemente tra le comunità istriane nella Penisola e in particolati, con i suoi ex parrocchiani di Rovigno nei loro annuali con funerali sono riusciti una commovente manifestazione di cordoglio e di compianto, con larghissima partecipazione di clero, di rapi presentano, di amici, conoscenti od estimatori dello scomparso, nonché di numerosi fedeli. In mattinata la salma, rivestita degli abiti prelatizi, era stata traslata dall'Ospedale civile alla chic. Metropolitana, dove ha ricevuto l'omaggio dei fedeli fino all'ora fissata per i funerali. Alle 17 il preposito del Capitolato metropolitano mons. Sorazano, espressamente delegato dell'Arcivescovo assente da Gorizia per impegni del suo ministero (mons. Pangrazio aveva visitato due volte il prelato durante la breve degenza all'ospedale), ha dato inizio alla celebrazione della Messa di Requiem. Le varie fasi dell'Ufficio divino erano commentate dal parroco di Campagnuzza, il conterraneo don Manzin. Tra il numeroso clero presene, notati, oltre ai canonici effetti, ed onorari del Capitolo metropolitano, il vicario generale della Diocesi di Trieste mons. Fortunato Fornasaro, che rappresentava l'Arcivescovo mons. Santin, parecchi prelati e sacerdoti, già appartenenti alla Diocesi di Pala, tra cui mons. Fabbro e mons. Delton, giunti da Trieste, mons. Giuricin, canonico onorario di Rovigno giunto da Brescia, e mons. Bressan, ex canonico di Montona; erano inoltre i parroci urbani, l'arciprete decano di Grado mons. Fain e altri. Alle ghirlande dei familiari vanno aggiunte quelle della A.N.V.G:D., della Famia Ruvignisa, del C.L.N., della Parrocchia di Campagnuzza e dei colleghi della scuola dove lo estinto era insegnante. Delle autorità e rappresentanze vi erano l'assessore comunale rag. Moise con il segretario generale del Comune don. Palin, dirigenti e etnia punenti della Famia Ruvignisa, di Trieste con il vicepresidente Segretario e bandiera, dirigenti della .Famia Parentina, del Comitato provinciale di Gorizia dell'ANVGD con bandiera, il direttore della locale Sezione dell'Opera per l'assistenza ai profughi giuliani e dalmati, etc. Lenoni, con altri dirigenti dell'Open, il gonfalone della città di Parenzo e ancona rappresentanze delle comunità degli insili istriani del Goriziano, dell'Isontino, di Trieste e di altri centri, e poi Rosolin per l' A.N.V.G.D. di Gorizia, il sig. Tovazzi per il C.L.N., il sig. Mengaziol per la «Famiglia Parentina. La Famiglia Rovignese era rapi presentata dal vice presidente cap. Vianelli, che era accompagnato dal segretario rag. Fragiacomo, dal doti. Segariol e signora, dal doti. Signori e dal sig. Chiurco. L'ing. Paliaga era presente a nome della Famiglia Orserese, Le , associazioni istriane erano presenti con le loro bandiere. Verso le 15,30 il segretario della Famia Ruvignisa ha messo il labaro del Comune di Rovigno accanto alla salma, per desiderio espresso dal defunto. In gran numero le cotone di fiori. Dopo la Messa mons. Soranzo ha celebrato le solenni esequie e infine il retro, seguito dai familiari e da rappresentanze, è stato avviato al Cimitero centrale per essere tumulato nella terra, come da desiderio dell'Estinto. In mattinata l’ing. Gianni Bartoli presidente della Farnia Ruvignisa e il dott. Domenica Rocco, assessore del comune di Trieste hanno reso omaggio alla salma. Mons. Cibin lascia un vuoto nelle comunità istriane ed in speciale modo in quella rovignese. Era un sacerdote ed un patriota, ma il suo cuore era in Istria. Quest'anno ave va combinato di fare una Neve gita a Rovigno per vedere la sua ex parrocchia e quei pochi parrocchiani che vi sono rimasti ma soprattutto per visitare il cimitero ove sono sepolti i suoi genitori. Egli era sempre presente; i rovignesi lo ricorderanno da vivo ogni anno nei loro .raduni annuali per la festa di Santa Eufemia. Nel tempo libero visitava le numerose città italiane ovunque vi fosse un rovignese, da Fertilia a Roma, da Genova a Trieste, si può dire che in ogni luogo ove andava, egli portava la parola di fede, di amore e di speranza. Gli istriani ed in particolare i rovignesi pregheranno per lui, ma lo ricorderanno con affetto. Ai fratelli, alle sorelle ed agli altri congiunti del compianto prelato, giungano in questa dolorosa circostanza le nostre condoglianze.

Dal numero 1431

del 14/07/1964

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