LA STORIA DI ALBONA SCRITTA DA SERGIO CELLA FRANCO FABRO - foto

Didascalia: IL DUOMO DI ALBONA (Foto Valdini) Per la Collana di monografie illustranti la storia delle singole città istriane (edita dalla Cappelli .di Trieste), Sergio Cella. noto studioso di storia del Risorgimento nella Venezia Giulia, ha scritto le vicende d Albona dalle origini ai no otri giorni. L'opera che si presenta in una lussuosa vo aste tipografica, con il corroda di interessanti fotografie, ha il pregio di trattare la storia in una visione sintetica ed unitaria, cogliendo i motivi essenziali del processo per inserirli nel contesto di un d'scorso, ricco di -riferimenti alle vicende italiane ed europee. Per questo motivo, pur essendo frutto di approfonditi studi e di lunghe e laboriose ricerche in una vasta area della storia. il lavoro ha tutti i requisiti dell'opera di divulgazione, potendo soddisfare tanto lo specialista quanto il non specialista. La problematica, infatti, che Io Autore svolge in pagine di facile e piacevole lettura, trova una impostazione chiara e lineare, attestante un'analisi mimi-Arsa ed intelligente del documento; un'impostazione che si articola in una felice sintesi storica. Nella premessa il Cella non si nascondo le difficoltà dell'impresa, trattandosi di isolate dei fatti legati alla vita di un modesto municipio, per sistemarli in una cornice di più largo respiro; e di dare a questi fatti un contenuto storico, riferendosi essi ad una cittadina che, tuttavia, «ha avuto — dice l'Autore stesso — una vita propria amministrativa, culturale e sociale che può considerarsi sua e che «ha espresso pure personalità illustri di cittadini, rimasti sempre legati da affetto al luogo natio.. Ma se le intenzioni erano quelle manifestate dall'Autore nella introduzione, dobbiamo, senz'altro, riconoscere che egli non è venuto meno all'assunto, in quanto la sua interpretazione e sistemazione degli avvenimenti rivelano l'attento studioso che riesce a cogliere i nessi tra storia nazionale e storia municipale. in una vasta prospettiva che abbraccia le varie componili-ti del fenomeno, in tutta la sua complessità, con una rappresentazione fondata essenzialmente sull'obiettività del giudizio, non velato dai motivi sentimentali dell'opera. La prima parte del libro verte sull'ambiente geografico, economico ed umano: in essa vengono descritte la posizione geografica, le risorse del suolo e del sottosuolo, le caratteristiche etniche della popolazione, i costumi, le tradizioni ed il dialetto. Segue un capitolo, dedicato ai primi insediamenti umani nella zona, 'ai castellieri gli Illiri o, forse, di una popolazione autoctona affine ai Liguri; ai contatti di quelle genti col mondo ellenico, di cui seno testimonianze. certi fregi di stile geometrico, rinvenuti nella località, e culti religiosi di origine greca, diffusi nella Liturgia. Dalla leggenda si passa, quindi, alla storia che vede gli Istriani in guerra contro Roma; e la conquista romana di questa terra che aveva assunto una importanza capitale nel quadro dell'espansione e della difesa del mondo romano (fino alla caduta dell'impero, l'Istria visse nell'orbita io coana). Nei seguenti capitoli si descrivono le vicende di Albona dall'occupazione .longobarda alla dominazione franca, all'età feudale; e da quest'ultima fino ai primi rapporti con Venezia, e al suo gradua le inserimento nell'ambito dell'espansione veneziana, In questa parte del libro vengo no sottolineate la simpatia e l'inclinazione di Albona perla Serenissima, ai cui successori, in quel scuote, diede valido contributo la cittadina istriana. L'insediamento di un podestà, inviato da Venezia, nel luglio del 1420, pone fine all'influenza del Patriarcato aquileiense, che aveva imposto una lunga ed ibrida signoria feudale; e segna l'affermarsi di una maggior autonomia col rispetto degli antichi Statuti albonesi, le cui norme avranno vigore fino alla caduta della Repubblica veneziana. Nel settimo capitolo, con un'ampia trattazione, l'Autore ci fornisce interessanti no tizie, anime da documenti dell'epoca, circa l'amministrazione della giustizia, l'organizzazione politica e sociale del Comune; e pone l'accento sulla importanza strategica di questo centro posto ai confini dell'Istria Vene., e sulla sua capacità di vita propria, specialmente, noi i tuoi riti di crisi e di carenza di autorità. Dopo aver riconosciuto l'influsso dell'ara veneziana nell'edilizia e ne campo delle opere figurati, locali, e dopo aver esaminato in un capitolo a parte, gli effetti della Riforma e della Controriforma in Istria, Sergio Cella espone le cause della crisi della Repubblica di San Marco, e riflessi di questa nella vie:Albana. Col trattato d Campoformio ha inizio la dominazione austriaca anche per Albona, che risente le conseguenze delle vicende rapo:: delle campagne napoleoniche e della restaurazione , prima; dei rivolgimenti del 1848, più tardi; che, attraverso l'azione dei suoi figli migliori, Tomaso Luciani, Ludovico Lazzarini, Antonio Scampicchio, e molti altri, manifesta, esprime gli aneliti di irredentismo le speranze del. vigilia del '59, le amare delusioni del '66, i fermenti mazziniani passione dei lunghi esili; le ansie e la gioia, infine, della liberazione. I fatti di questo lungo e travagliato periodo della storia albonese costituiscono lo materia di diversi capitoli, in cui essi si svolgono nella scia di una equilibrata ed , appassionata esegesi. Ma neppure gli avvenimenti più recenti vengono trascurati; lo Autore dedica, infatti, gli timi tre capitoli alle miniere dell'Arsa, al centennio fascista .1 atta seconda guerra mondiale. Anche qui l'interpretazione dello studioso rivela la validità di un metodo storiografico, perfezionato luce di lunghi studi e di serie ricerche; come il particolare e vivo interesse per le vicende giuliane attesta il profondo idiote per la terra natia. Questo sentimento che è, come ho già detto sopra, il movente dell'opera, tende più vivo e palpitante il racconto, senza, però, incidere sull'obiettività del giudizio che attentamente vaglia e sistema, che indaga le cacico trae le conseguenze, che .prospetta i problemi, che interpreta documento; ed proprio per questo lodevole impegno e per questa serena obiettività che il lavoro si raccomanda all'attenzione del lettole, sia egli uno studioso o, semplicemente, uno desideroso di conoscere e di rivivere la storia di Albona.

Dal numero 1449

del 24/11/1964

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