Renzo. L'attività della pubblica amministrazione presenta quote di partecipazione assai diverse da una provincia all'altra: si va, da percentuali bassissime del 4,6 % a Varese, del 4,9 % a Milano e del 5,5 % a Como, a percentuali molto alte nelle province di La Spezia (21,8 %), di Nuoro (23,2 %) dove si registra il valore massimo tra tutte le province.

PORTACARTE Milano anni trenta Fino al secondo dopoguerra, nelle città della Penisola le persone che, per motivi di famiglia o di lavoro, erano originarie dalle terre redente si potevano contare a poche decine. Me ne resi conto giungendo da Pola a Milano nel lontano 1932. Nella metropoli lombarda si trovavano però moltissimi veneti (intesi dire 30.000) nonché un certo numero di triestini, mentre gli istriani risultavano piuttosto rari. Nei miei contatti con la gente mi resi pure conto che, se di Trieste si aveva un'idea abbastanza chiara,...

segue teo Chersi, ora medico condotto in quel di Folgaria, raccoglieva gli oboli per fondare la base amministrativa. Forse anch'io devo aver contribuito con qualche cinque lire del tempo. L'Arena comunque prese piede con tutto un apparato di legittimità a differenza di El Spin che era una barzelletta sotto tutti i punti di vista. Anche noi predisponemmo i blocchetti per la raccolta di oboli ma tali blocchetti rimasero vergini salvo uno per pochi foglietti. Mi dispiace non ricordare i nominativi dei «contribuenti»; vorrei tanto, perché con...

segue incalcolabili, danni spesso irreparabili che una lettera non giunta può causare. Poiché lo sciopero non risparmia certo né gli espressi né le raccomandate, e ne parliamo per diretta conoscenza. RICORDARE CON RABBIA. Aprile, dunque: primavera, scioperi, rievocazioni. Puntuale ritorna il processo di Norimberga, la storia del fascismo, la resistenza, i partigiani ecc. Il telespettatore smaliziato non si ìascia prendere in contropiede e corre a fare piani strategici col Radio-corriere alla mano per salvare il salvabile: cioè per...

Spesso mi viene spontanea alle labbra questa domanda: «Ci voleva proprio la linea etnica, che strappasse l'Istria all'Italia, per apprezzare, ammirare, le bellezze di quel lembo di terra, coronato dal mare?» Talvolta le risposte a questo mio interrogativo, dato da parecchie persone, sono sempre le stesse: in quegli anni non esisteva una motorizzazione così diffusa! Tuttavia c'erano altri mezzi di comunicazione: treni «popolari», autopullman, piroscafi e per le vicine località i motoscafi. Ed allora? Era proprio necessaria l'occupazione...

IV Morale : il povero ragazzo si trovò tanto imbarazzato, tanto perplesso, tanto «spostato» che finì col prendere l'unica decisione una persona sana, alla sua età, non avrebbe mai dovuto prendere, e la decisione fu di fuggire. Detto fatto, tornò a casa, fece il suo fagotto, pagò la camera, e scappò verso Milano, ed ora eccolo davanti a me, per chiedere lumi. Io lo guardavo senza parlare, lo guardavo, e di quando in quando portavo alle labbra un bicchier d'acqua minerale fresca, cercavo di pensare, di capire, di rendermi conto, ma il mio...

segue ticolare per prevedere ciò che da una tale situazione, sarebbe derivato per l'Istria. Tanto più che immediatamente dopo il 25 luglio, non appena decisi ugualmente di assicurare e difendere l'esistenza dell'unico giornale italiano dell'Istria orientato democraticamente, la redazione divenne meta di antifascisti di varie tendenze e colorazioni politiche. Dai contatti e dagli scambi di idee con gli stessi, riuscii alla fine a capire abbastanza chiaramente una cosa : che in campo slavo si lavorava e si agiva come se l'Italia fosse stata...

Napoli, maggio 1971 Ottima affluenza quest'anno a Napoli per la Messa dell'esule. Indubbiamente la sensibilizzazione dell'opinione pubblica in occasione della deprecata visita di Tito ha dato i suoi frutti, consistenti in una maggiore partecipazione all'attività sociale dei nostri esuli sia da parte dei giovani che dei meno giovani, tutti interessati in modo encomiabile allo scottante problema della Zona B. La S. Messa, celebrata domenica della Palme come ogni anno nella chiesa dell'incoronata Madre del Buon Consiglio al Tondo di...

A Pontebba il treno si sfollò e Stefano ebbe alla fine uno scomparto di quattro posti tutto per sé. Si sdraiò di traverso, coi piedi fin sotto il sedile di fronte e tentò di prender sonno. Aveva la testa piena d'immagini che andavano e venivano come onde sulla spiaggia. Ma al ritmico rotano del treno finì con lo sprofondare nell'incoscienza che, se non il riposo, gli diede un senso di pace. Senonché ad ogni fermata, col cessare dello sferragliamento del treno, il movimentato agitarsi dei viaggiatori che salivano e scendevano, lo ripiombava...