Organisassion più precision perfession. (In questo senso al'estero i xe tuti perFeti. Poveri noi!). — La storia se la impara meo in casa dei altri. Lori conossi meo le nostre magagne; noi savemo de più sule sue rogne. — Chi che no poi spetar, che se adati. E chi che no poi adatarse, che speti. (Questa ghe la gavevo fata per sti tumbani de qua, ma no i la gaveva capida!). — Ebeti se nassi, profughi se diventa. — «Tuto quel che go, casa, auto, lussi, benessere, me lo ga dà Dio perché mi no go mai fato del mal a nissun e no go mai fato sbagli...

XI Prima di ratificare il trattato di pace con l'Italia al Senato americano si ebbero scontri e dibattiti violenti. Sul New york Timee del 5 giugno '47 si legge come la questione fu vista da molti senatori. Il senatore repubblicano Kenneth Wherrà, chiese al Comitato relazioni estere perché non avesse provveduto a tempo opportuno a rendere pubblica una comunicazione ufficiale del Parlamento italiano ricevuta tre mesi prima, e da lui interpretata come una supplica al governo americano affinché esso ripudiasse l'allora incombente firma del...

Si può operare in un contesto di idee, legato ai problemi del vivere sociale e ai rapporti fra cittadini e potere, o in un contesto di immagini, con tutte le suggestioni dell'apparire allusivo e finemente psicologico. Nell'un caso si è fortemente esposti nell'assunzione di responsabilità; nell'altro si è concentrati sul modo in cui ci si vede e si è visti. Pascal dai Simons

EGIDIO FONDA E' morto Egidio Fonda, esule a Gorizia dalla natia Capodistria; fu assiduo dell'Associazione cattolica locale. Marito e padre affettuoso. Per un mandato fu sindaco di Fogliano-Redipuglia negli anni '60. Due suoi nipoti don Carmelo e Valerio Utel sono sacerdoti salesiani in missione in Brasile. Alla moglie Maria e ai figli le nostre condoglianze. Dedicato a Tolja Massimo Tolja si è stancato. Con un'esotica Lisyak, fors'anche più di un bel nome nostrano, scrollandosi un certo gravame, avranno sbottato: «Ci ha tolto il fastidio!»...

Didascalia: Una delle cartoline colorate della nuova serie con immagini di Gorizia inviata nella primavera del 1916 dall'autore delle lettere al figlio Mario alla Maschinenschule a Pola 55.ma puntata Il 23 aprile 1916 appare nell'epistolario un nuovo interlocutore, Giovanni Budicin, cui viene indirizzata una missiva presso Caterina Pizzul, Vasanska n. 173, Abbazia: «In possesso della di Lei illustrata, godiamo saperLa sano e godere le bellezze di quei luoghi ed il mare; noi pure siamo ancora sani e salvi; lodato il cielo, e siamo qui a...

III Guerra e Redenzione Alla vigilia dello scoppio della prima guerra mondiale, molte posizioni dell'italianità adriatica erano già gravemente compromesse per gli sforzi dello slavismo incalzante e della politica di favore del governo austriaco che doveva ingraziarsi i milioni di Slavi dell'eterogeneo Impero. Lo dimostra anche l'emigrazione politica dei migliori politici e giornalisti dalmati, dalla loro terra verso Trieste o nel Regno. Così, iniziato il conflitto, i nostri giovani transfughi furono molto attivi nei comizi e nei giornali...

Per il rinnovamento che s'era operato nella d. c. alla fine degli anni cinquanta, furibonde furono le reazioni negli ambienti del «perbenismo» cittadino. L'ondata di protesta coinvolse anche la Chiesa il cui vescovo del tempo, il frate cappuccino Ambrosi, rese pubblica una dura lettera contro i «rami secchi» da estirpare dal corpo dei cattolici impegnati in politica. Dopo le elezioni comunali del 1960, la scelta della d. c. fu per un sindaco conservatore dí antica milizia politica (il cauto dott. Luigi Poterzio, funzionario della Camera di...

Su Vita Nuova è apparsa una lettera aperta rivolta ai cattolici dal Movimento Popolare per riaffermare, dopo la manifestazione di Rimini, la volontà di «continuare un lavoro comune non solo sul problema dell'accoglienza alla vita, ma su tutte le altre questioni su cui si giocherà il volto della nostra convivenza», di «rivivere un ideale generatore di moralità, e quindi di energia di impegno», di «condividere questa decisione con tutti gli uomini che sono disposti a costruire una giustizia più vera». Le firme in calce sono raggruppate sotto...

LIBERTA' Disse la molla al cuore: «Poveretto! Se ti fermi sei belle che spacciato! lo, con qualche mandata, mí rimetto». E il cuore: «Forse hai dimenticato che dipendi dall'uomo totalmente. lo muoio sì, ma vivo indipendente!» SAPER ATTENDERE Rispose un ragno alla mosca intrappolata che gli chiedeva un poco dí pietà: «Tu questa sorte te la sei cercata quando ronzavi allegra in libertà! lo faccio la mia trappola ed aspetto: Appena arriva un tonto, io ci banchetto!» L'APPARENZA INGANNA Il mare della costa polesana parlava schiumeggiando alla...

L'Italia fascista con i suoi gagliardetti ed aquile ormai è accettata, l'uomo della provvidenza guarda lontano dall'alto del suo podio, milioni di baionette vigilano, ognuno si sente protagonista. L'impero è proclamato, Roma lo ha rivendicato, tempi eroici, gli Italici ne sono ubriacati. Niente di strano dunque che Bepi e Toni, due portuali triestini (operatori nell'ambito portuale, si direbbe oggi) si sentono euforici e vogliono con la loro presenza testimoniare al duce la loro indefettibile fede al regime, fautore dei destini della patria....