Rammento che quando arrivava l'autunno io mi sentivo particolarmente felice. Mi piaceva ammirare come le piante dell'orto, prima di spogliarsi, subivano una meravigliosa trasformazione di colori e mi piaceva ascoltare il leggero fruscio della prima pioggia battente sulle foglie rosse e lucenti, adoravo l'odore delle castagne «brusade nela padela sbusada» e perfino mi entusiasmavano i libri, i quaderni, l'astuccio di legno per le penne, nuovi e pronti per un altro anno scolastico, ma sopra ogni cosa mi piaceva la ritrovata intimità familiare...

Benedete man de Mama Tute intente a preparar del Presepio el panorama tanto bel de rimirar. Le montagne, do' casata, tanto mus'cio, un bel sentier, pegorine e galinete, e lontan un camelier. La Madona inzenociada, la graffiata col Bambin, e in distansa, sula strada, i pastori zà in camin. Regi un Angelo la scrita: alpase in tera, gloria al Ciel» e la Stela vien zò drita a far lume al Bambine!. Tuto un mondo de dolcessa, pien de pase e de candor, tanta gioia e teneressa che me fa dioler el cuor. ,Digo: «Silva, fatte forca! Prega el Bambine!...

Il vicepresidente della Consulta delle Comunità degli Italiani, Silvano Sau, ha detto a Capodistria che «i problemi inerenti la posizione del gruppo nazionale italiano dovranno essere affrontati concretamente nel contesto socio-politico e territoriale in cui si manifestano, proseguendo quindi ed approfondendo il discorso di un'ulteriore democratizzazione dei nostri rapporti in merito alle nazionalità. E di argomenti da trattare e problemi da risolvere ce ne sono: l'evoluzione del bilinguismo nel territorio nazionalmente misto, lo sviluppo...

"L'«Informatore turistico» edito dall'Unione turistica Comune Parenzo era trilingue: croato-tedesco-inglese. Di italiano: zero! E sì che di turisti italiani ce ne sono in Istria in base alle statistiche. Va bene «stranieri», ma !'italiano in !stria è la lingua di casa nostra, del binomio croato-italiano! E' sempre la stessa musica, la cocciutaggine di elementi allergici all'italiano, anche se lo statuto lo definisce il bilinguismo e quale lingua di pubblicità economica". Così ha protestato un lettore sulla «Voce del Popolo» di Fiume. Non è...

Per la prima volta Gorizia ha visto stampata una guida poliedrica, con notizie storiche e attuali per favorire un approccio complessivo. Che guaio però aver scritto (anche se lo dice il Coronini) che così la città si chiama per derivazione da Borica (collina), e non aver accolto (orribile dictu!) la firma dei prezzemolati che presentano tutto, dalla celebrazione storica alla mostra delle cartoline, dalla commemorazione alla difesa degli animali, dagli omaggi alle forze armate alla passerella dei cori. C'è stato anche chi ha proposto di...

Una volta i te domandava: lascia o raddoppia? Se ti te se sentivi in forze te radoPiavi, se no, andava ben anche cussì. Adesso invesse i triplica o i quadruplica d'ufficio, e, no solo ogni tanto, ma squasi una volta al mese, e ti, se no te son d'acordo, se te tergiversi, i te sbati in cheba. Te ga un bel dir che te son pentì, ma, se no te son sta brigatista, el pentimento no servi, proprio a gnente. Forsi no tuti o nissun gavarà capì che parlo de tasse, ma si, parlavo proprio de questo. Parlavo de questo perché oramai xe diventada...

L'articolo di Maurizio Chierici «L'altra Italia che vive oltre Trieste» apparso sul «Corriere della Sera» del 10 novembre merita chiarimenti, altrimenti va a finire che il lettore si faccia un'idea alquanto falsata su quanto concerne l'esodo di massa avvenuto in !stria nel 1947. Secondo il deputato della Lega comunista alla Camera slovena, Silvano Sau, in Istria sarebbero rimasti coloro che non avevano niente da perdere; intellettuali, professionisti, commercianti, in somma chi aveva potere o denaro è scappato in Italia. A noi che siamo i...

Ho ricevuto il volume «Disevimo e cantavimo cussì» a cura di Enrico Cattonaro e l'ho letto subito con interesse per quel bisogno, vivo in tutti noi, di un ritorno alle origini. Che cosa potrei dire io meglio e più di guanto ebbe già a dire Sergio Cella e di quanto non dica De Simone nel presentare questa piacevole raccolta? E' un piccolo scrigno di memorie caro al ricordo di chi ha sofferto perdendole; è la documentazione di un linguaggio caratteristico per quella facoltà espressiva spesso più convincente delle parole. E' lo specchio della...

«Padre part-time» di E. Atkin e E. Rubin, pp. 217, lire 6.500, Mazzotta Editore. Il «destino» di un padre separato è necessariamente quello di un genitore «fallito»? A questo interrogativo di fondo, che nasconde molti problemi e drammi di un rapporto interrotto, rispondono due psicoterapeute in un libro che, ricomponendo l'itinerario complesso della separazione e fornendo una serie di indicazioni e proposte di riflessione, suggerisce di dare un senso ad una relazione che in molti casi non è mai esistita. E' inoltre uscito «Sesso e Stato» di...