Anche settembre se n'è andato e con lui un'altra estate. Ho girato a malincuore il foglio del calendario e la facciata della chiesa della Madonna del Mare ha lasciato il posto ad uno scorcio di bosco Siana: una radura serena illuminata dalla chioma dorata di un albero. Un brivido di malinconia, un rimpianto, una sottile invidia. La scorsa estate, ripartendo da Pola, mi ero autoconvinta che non avrei più voluto ritornarvi a rincorrere inutili fantasmi di un'infanzia ormai lontana, di un'epoca che non sarebbe mai più rivissuta. Ed ora mi...

Abbiamo sbagliato tutto! Dopo quarant'anni cosa rimane? La nostra completa (giustissima cosa) integrazione nel contesto delle località che ci ospitano; ma, invece, ciò che è brutalmente ingiusto è l'oblio delle nostre terre. Il peggio, poi, è determinato dalla assoluta indifferenza presente nella maggior parte degli esuli. Passata la nostra generazione non ci sarà nessuno che ricorderà quella popolazione che, dopo la fine della guerra, ha sentito la necessità ed ha avuto il coraggio di staccarsi definitivamente dalla proprie terre dì origine...

Enrico Giuseppe Simeone ci invia ciclostilato da Palermo un accorato messaggio rivolto a tutti gli esuli perchè si uniscano al fine di lottare per riottenere le terre che il trattato di pace del 1947 ha strappato all'Italia. In cinque fitte pagine egli depreca la mancanza di una azione irredentistica. «Quale realtà circonda oggi la nostra gente? Che cosa siamo oggi noi esuli? Quale forza siamo e rappresentiamo nella nazione? Non si può certo negare che allo stato di fatto vige un deleterio senso di abbandono, un accentuato quietismo. Se si...

Faceva caldo, guardavo, con invidia, i ragazzi scalzi, seduti sul ciglio della riva (allora Riva Francesco Giuseppe), con le gambe penzolanti sul mare e con le to. gne lanciate in prossimità del tubo di scarico della fogna, là dove i guati sono più grossi e i gaconi più dolci. Li invidiavo, ma non potevo imitarli, in quanto io ero figlio di «signori» (padre impiegato dello stato), e dovevo tenere una linea. Esigenze imprescindibili di quell'epoca. Cosi, come mia madre parlava due lingue, mio padre tre, ma io dovevo parlarne un sola, per...

Sesta parte Anche la Porta della Carta, che dà ingresso al Palazzo Ducale dal lato di S. Marco è costituita per intero di pietra d'Istria. Nella Cà d'Oro, trasparente architettura, la pietra d'Istria costituisce i cosidetti «pergoli» ossia i balconi del palazzo, ma i conci di pietra d'Istria vanno a rivestire soprattutto la zona più bassa dell'edificio. Tale localizzazione non è certo casuale, infatti generalmente il calcare istriano vista la sua resistenza e compattezza, veniva posto nella zona inferiore degli edifici a scopo di sostenere...

Chicarella Mario, La Spezia

Fanucci Editore ha pubblicato i numeri 7, 15 e 16 de «Il meglio di Weird Tales», vere e proprie «gemme» di racconti lunghi e brevi di fantasmi, incubi, orrori e magie, tra cui spiccano «Il cacciatore di spettri» di Wakefield, «Le scarpette dei Medici» di Swet, «Ritorno dalla morte» d Bryan, «La marcia degli zombie» di Mc Cluskà, «I demoni grigi» di Morgan, «L'ombra di Melas» di Vreeland, «La vendetta dei morti» di Verrill, «Il dottor Brock» di Derleth e Schorer e «Il regalo di lesse Brennan» di Grendon. Sono usciti, presso il Mulino,...

Il movimento indipendentista triestino, che da più di 40 anni continua a sostenere la realizzazione del Territorio libero di Trieste, vedi trattato di pace, vede diminuire continuamente il numero dei suoi sostenitori: alle ultime elezioni comunali in città ha ricevuto solo 2216 voti, tanto da non aver potuto piazzare neppure un proprio rappresentante in consiglio. Ciò è colpa, a leggere il loro foglio, del sistema italiano, che richiede ormai ingenti spese propagandistiche per poter ottenere un seguito nei votanti; ed è ancora colpa della...