In questo periodo ricorre il cinquantesimo anniversario dell'attacco sferrato dall'Italia all'Abissinia (o Etiopia); non sta a me dire se fu una cosa buona o cattiva: i tempi sono cambiati e il colonialismo, anche se sussiste ancora qua e là e soprattutto all'Est pur sotto mentite spoglie, è passato di moda; ma allora la democraticissima Inghilterra dominava col suo impero un quarto del globo e non erano molto da meno Francia, Belgio, Olanda, Portogallo e via dicendo. Cosicchè, quando ci fu lo storico discorso del Duce («Abbiamo pazientato...

1 Abitavo in Via Fabio Filzi; ma prima che questa via venisse intestata a questo martire della Grande Guerra, si chiamava Via Petz. Era una strada di terra battuta, piuttosto breve, limitata d'ambo i lati da un marciapiede d'asfalto che ricordo molto rovinato, con tre case da un lato, due dall'altro. Erano case popolari, a due piani, chiamate «barache. da cui derivò il nome di «baracheri » ai loro abitanti compresa me, s'intende. Tra la prima e la seconda delle case vi era un piccolo spazio, con due grossi pini a ombrello, dove noi bimbi...

C'è un mito che ancora oggi percorre i sogni e i ricordi di molti: è quello che si lega alla figura di un poeta avventuriero, un dandà insomma, che in vita ha affascinato stuoli di donne, che è morto di febbri in una terra straniera ove si era recato per combattere con impeto e idealismo per l'anelito di libertà del popolo greco. Mori pronunciando le parole «che bella scena», vedendo gli amici che l'attorniavano affranti. Stiamo parlando di Lord Byron, al quale nel secondo centenario della nascita, è stata dedicata una mostra nella...

La fabbrica di dadi per brodo e altri prodotti alimentari operante a Isola, con circa 200 operai, non ha il denaro per passare dall'uso del carbone dell'Arsia, altamente inquinante (dieci volte di più del consentito) ai derivati del petrolio. Sarà perciò costretta a chiudere, anche perchè provoca cosi grave intralcio al turismo.

Con «Il cinese del dolore» (Garzanti editore, 1988) il quaranta. seienne scrittore carinziano Peter Handke continua nella serie dei racconti dedicati alla minuziosa descrizione di ciò che viene filtrato dai suoi occhi, stavolta tanto affilati da parere quelli di un cinese. Un libro da centellinare tanta gonfia di riferimenti è ogni pagina. L'unica concessione al romanzo la si ritrova nella descrizione che fa il narratore in prima persona di come lapida, in una collina presso Salisburgo, un neonazista intento a tracciare croci uncinate e ne...

foto Non mi sarei mai aspettato di sentire, dopo un sessantennio, la non certo piacevole avventura toccata al vecchio leone di San Marco che ancora oggi, dalla sua antica nicchia, lo sguardo severo e bonario, sembra meditare le glorie lontane del veneto dominio contro la non certamente esaltante dominazione attuale. Ma ancora una premessa d'obbligo prima di dare il via al racconto vero e proprio: un passo-già riportato nell'edizione di «Una Pagina per Albona» comparsa alla vigilia del raduno di Padova del maggio '66-e tratto da «L'Arena di...

Terza parte Dentro di me mi rimproveravo di aver fatto quell'ultimo confronto, ma mi era venuto più che naturale pensare alla ripida salita di monte Ghiro da appaiare a quella del «porto» del fiume Adda; ciò per la somiglianza quasi perfetta, anche nelle curve dolci, nel fondo bianco, nei paracarri, nei bordi erbosi... Io avevo procurato quel momento di tristezza e di dolorosi ricordi, io dovevo rimediare senza indugio, prima che anche la signora Ersilia, accorgendosi della mestizia di mia zia, andasse anche lei col pensiero al suo defunto...