La Comunità degli Istriani, Fiumani eDalmati di Verona organizza il giorno 30 aprile, presso l’Hotel Eurocongressi di Cavaion Veronese una serata conviviale con cena e accompagnamento musicale con la band di Umberto Smaila.

In relazione alle difficoltà inerenti al dialogo con il “cervellone” dell’I.N.D.A.P. (causa assenza nella relativa memoria dei nominativi delle ex province istriane e dalmate) informiamo i lettori che, a seguito dell’intervento del nostro abbonato Giorgio Gaspar (reiterato da altri, anche su nostra segnalazione) è pervenuta la seguente comunicazione: Da I.N.P.D.A.P. - Direzione Centrale Comunicazione. Ufficio del Dirigente Generale Oggetto: Mancato accesso ai servizi per iscritti e pensionati. Mancata applicazione della Legge...

Co’ iero picio mi stavo in Via Medolin a Pola. La strada la partiva dal mercato ma quela che mi me ricordo de più la scominziava dopo el bivio con Via Ariosto. Passà ‘sto bivio, la strada la fazeva una curva e dopo la filava drita fina a Medolin. Lungo la strada iera dele casete basse, a uno o due piani massimo e sui marciapiedi cresseva dei pici albereti. Tra le case, ogni tanto ghe iera un orto o una campagneta, dove che noi muleti andavimo a zogar. La prima costruzion sula destra iera una fabricheta, la fonderia del sior Fonda. In origine...

I giardini incantadi- Edda Grimberti Gente mia, gavè pensà a l’inportansa che ga el giardin per ognidun de’ noi? Se se insogna sempre ‘na casa co’l giardin, magari picio, anca se po’ per gran parte de noi resta solo el sogno e xe grasso che cola gaver almeno ‘na terassa o un pergolo con qualche piter o, se propio no xe altro, el basilico sul balcon. Probabilmente ne xe rimasta drento la nostalgia, inconsia per el giardin de l’Eden, dato che i nostri progenitori Adamo e Eva i gaveva scominsià la vita da siori, con tanto de piante e alberi de...

Didascalia:disegno di Gigi Vidris Dubito che, fra noi, ci sia qualcuno che non abbia mai letto o sentito recitare la terzina dantesca in cui figura la nostra amatissima città: “Si come a Pola presso del Carnaro // ch’Italia chiude e i suoi termini bagna // facevano i sepolcri il loco varo.” Fatto presente che “varo” sta per” vario”( chiedo scusa per questo rigurgito di saccenza liceale!) in quanto l’altissimo poeta, se c’era necessità di rima saltava a piedi pari la “i”, scrivendo “ contraro” invece di “contrario” o “matera” invece di “...

Un’amica di Gallesano ci scrive Cari Amici Polesani, sono l’autrice dell’articolo “Quel dolce e forte richiamo...” (pubblicato a pag. 8). In realtà mi chiamo Marcella Orio, ma ho avviato le pratiche per cambiare cognome e prendere quello della mamma (è questione di pochi mesi!). Vorrei, pertanto, che mi conosceste già con il cognome che userò in futuro: Matticchio. Autorizzo il Direttore a pubblicare il mio indirizzo così chi mi volesse contattare - cosa che mi farebbe infinitamente piacere - potrà farlo: MARCELLA MATTICCHIO / Via Padre...

Per onorare la memoria dei cari genitori CATERINA e GIOVANNI STRUCCHELLI, il figlio GILBERTO elargisce € 100 pro Arena Il Consiglio Direttivo della FAMIGLIA POLESANA di TRIESTE porge sentite condoglianze a Galdino Nichelini per la dipartita della moglie, la signora AMELIA BRUNO. Per onorarne la memoria devolve € 55 pro Arena Per ricordare il loro indimenticabile papà GIUSEPPE RUDE nel 13° anniversario della scomparsa, i figli MARIO, GRAZIA e LAURA devolvono € 50 pro Arena La cara cugina ANNAMARIAMASSAROTTO ved. FRATTON, nata a Rovigno...

Gentile e caro Gen.Mazzaroli, Le invio, come promesso, le foto della lapide di Nazario Sauro, dame scattate nell’estate del 2002, che testimoniano una realtà ben diversa da quella mostrataci dal documentario, peraltro pregevole, di Canale 5. Mentre mi conforta il vedere tanto meglio onorato il nostro Martire, non posso esimermi da pensare a quante e quali ragioni ed opportunità meramente politiche stanno dietro a questo mutamento. Voglio, comunque, credere che le parole dell’amico dott. Elio Sparano abbiano avuto effetto ed abbiano toccato...

POLA (1903) IL CAFFE MIRAMAR Aprendosi sulla riva, tra il tempio di Augusto e il Comando dell'Arsenale, questo caffè, che era anche albergo dotato di oltre quaranta camere, ci riporta ai fasti formali della belle époque, cui i tavolini di marmo e le sedie Thonet con la paglia di Vienna conferiscono suggestioni prettamente mitteleuropee. Cartolina inviataci da don Claudio Privileggi