SQUALLORE E ABBANDONO dove un tempo fioriva operosa e laboriosa la vita cittadina 12/02/1948
Chi non ricorda queste strade, questi edifici, questi negozi?
Racchiudevano il nostro mondo d'allora, erano le visioni abituali della nostra vita d'ogni giorno.
Fatalmente anche su di essi si è abbattuta la morte, la desolazione: spogli i negozi, disadorne le vetrine. vuote le case per lasciare il meno possibile nelle mani del barbaro conquistatore.
Lugubremente, con i funerei rintocchi dei colpi di martello, la vita si è spenta, lasciando ai nostri passi l'ossessionante ripetersi dell'eco nel vuoto squallore d'una città abbandonata.
Quanto...
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MARIA PASQUINELLI T' INVIAMO UN FIORE - Idur 12/02/1948
Sono due anni da quel dieci febbraio che vide Maria Pasquínelli gettare la propria anima oltre i limiti della cita, per accomunare nel sudario della sua morte interiore quella fisica del generale inglese De Winton.
Fu un gesto disperato, che nel .secco rintronare dell'arma riassumeva la disperazione di tutto un popolo. La vittima innocente raccolse la pietà cristiana dei polesi, chè l'uomo e il sofdato erano estranei alle colpe dell'immane sventura nostra.
Maria Pasquinelli lo sapeva indubbiamente, ma non seppe, non potè arginare, nel suo...
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Grandezza nostra e miseria altrui - Rodolfo Manzin 12/02/1948
L'ho vivo negli occhi, come fosse d'oggi, il ricordo di Pola mia nel triste inverno dell'esodo. La natura s'era alleata con gli spiriti del mare che avevano generato la iniqua decisione. Neve, gelo, pioggia eran compagni agli esuli nel loro torturante distacco. Eppure da quella massa che il « Toscana » inghiottiva in ogni suo viaggio ne' suoi accoglienti scompartimenti, non usciva una parola, un'espressione, un gesto che non fosse consapevole accettazione, di composta meditata rassegnazione, In semplicità, in umiltà quasi, tutto un popolo,...
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Visioni dell'abbandono. Il volto dell'ultimo febbraio. Pola 1947 - Corrado Belci 12/02/1948
A guardarsi dattorno un anno fa a Pola, s'era colti dalla sensazione del disastro. Tutto stava crollando e sembrava che la terra ci lasciasse il vuoto sotto ai piedi, ritirandosi bruscamente per timore delle minacciose precipitazioni che il cielo non ci risparmiava. Inverno insolitamente crudo, neve e pioggia senza risparmio.
L'atmosfera della città stava trasformandosi paurosamente in' quella d'uva tempesta che travolge tutto.
La partenza era quasi per tutti ormai questione di ore, di giorni. Anime .smarrite si chiedevano se fosse vero o se...
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