CRONACHE ISTRIANE Difficoltà per il sale e per i "pedotti„ segue a quello già goduto dai vecchi sudditi dc parte dei corsari barbareschi, in rispetti del glorioso Paviglione austriaco. Scriveva in proposito anche Venezia raccomandando ai padroni dei legni, che venissero ad incontrare nel Golfo legni an moti turchi, di rispondere alla loro chia. citata e di non rifiutare di andare al loro bordo onde non esporsi ad ingrate evenienze (18 ottobre). 157 Nella tarda sera del 30 luglio 1801 giungeva nel porto di S. Giorgio di Albona un naviglio...

Anita Forlani ha scritto sulla Voce del popolo questo articolo stilla situazione di Dignano. La cittadina che solo dieci giorni fa appariva superpopolata sta ormai ritornando alla normalità: della marea di turisti, infatti, che aveva invaso la località per ferragosto, rimangono solo poche famiglie, anche quelle in partenza tra giunti. Sembra che mai, come quest'anno, sia stato tanto elevato il numero dei turisti e le numerose automobili hanno additato quale potrebbe essere in futuro, per i dignanesi stessi, il problema dei parcheggi,...

. A seguito delle voci recentemente diffusesi secondo cui sarebbero stati imposti dalle autorità jugoslave nuovi tributi e nuovi termini per il mantenimento delle tombe in 'stria, la Unione degli 'siriani ha preso immediato contatto con le nostre autorità consolari ottenendo i seguenti chiarimenti e assicurazioni: 1) Nessuna nuova tassa è stata imposta per il mantenimento delle tombe in Istria. 2) Taluni Comuni, che non avevano ancora richiesto il pagamento delle tasse imposte dalla nota legge jugoslava sui cimiteri, hanno cominciato a Farlo...

Poeta romantico, di estro melanconico, scrisse un poemetto «Fra Felice» che fu lodato da Nicolò Tommaseo e da Silvio Pellico, e sonetti e canti in cui spesso il sentimento patrio assume un soave accento mistico. ALL'ISTRIA Penisola gentil, che il mar circonda, Segnando alla comun patria la meta, Finché l'ignavia e la discordia abbonda, Il canto sprezzerai del tuo poeta. E se l'udrai sarà nota infeconda; D'incompreso e selvaggio anacoreta. Ma dì verrà che una modesta fronda Abbia il suo sasso e una sincera pietà. O patria, o lembo del divin...

segue Passando per quelle strade bagnate e solitarie, tutto è come una volta, come se il tempo si fosse fermato da anni...: povere case circondate da muriccioli, cortili invasi da fango, sassi, poveri attrezzi agricoli; i contadini con la giacca sulle spalle, sulla porta di casa scrutavano il cielo buio, mentre galline, caprette, buoi e asinelli pascolavano incuranti della pioggia. Le donne sotto vecchi ombrelli, tornavano a casa silenziose e frettolose con le borse della spesa. Unica nota allegra, i apici» tornavano dalla scuola felici,...

Poeta romantico, di estro melanconico, scrisse un poemetto «Fra Felice» che fu lodato da Nicolò Tommaseo e da Silvio Pellico, e sonetti e canti in cui spesso il sentimento patrio assume un soave accento mistico. ALL'ISTRIA Penisola genti], che il mar circonda, Segnando alla comun patria la meta, Finché l'ignavia e la discordia abbonda, Il canto sprezzerai del tuo poeta. E se l'udrai[ sarà nota infeconda; D'incompreso e selvaggio anacoreta. Ma dì verrà che una modesta fronda Abbia il suo sasso e una sincera pieta. O patria, o lembo del divin...

segue gare, che vennero ridotte all'impotenza e rinchiuse nella loro casermetta (oh Dio, casermetta ...!). E il gruppo dei nostri prese la via di Pokov, la più vicina località abitata al di là della frontiera. Qualche contadina li guardava passare senza fare cenno, il cielo era lo stesso di là come di qua, le strade avevano la stessa polvere, la gente parlava l'identico dialetto, il furore popolare degli invasori non accennava a diminuire o a prendere un nuovo colore per il fatto di trovarsi in zona amministrativa diversa e la ricerca della...

segue banco osservando attentamente la scena, rubandone quanto più poteva con gli occhi. Gl'immancabili testimoni convenientemente appostati ai lati dell'altare, messi come strane sentinelle aggraziate di scorta ai giovani sposi, e che l'inguaribile pessimista avrebbe chiamato due cipressi all'ingresso d'un cimitero, davano al ragazzino l'impressione, certo meno grigia, e più semplice di due grossi candelabri. Dopo un prolungato silenzio, l'organo riprese a mormorare con voce graveolen. ta, subito confusa tra altre più leggiadre, fra cui...