L'Amministrazione provinciale di Gorizia ha organizzato un convegno sull'ente intermedio; un tema di viva attualità nella fase di progettazione della rifonma delle autonomie locali. E' questo un tema che insiere a molto interesse solleva non pochi interrogativi ed inquietudini nella popolazione della città e della provincia per le incertezze che prospetta sul futuro della unità provinciale. Ma è già emersa in termini di volontà la riaffermazione dell'unità e dell'intoccabilità della dimensione geografica dell'Isontino, una provincia già...

La Regione Piemonte e la Provincia di Torino patrocineranno una mostra di Gigi Vidris, il pittore che dopo l'esodo da Pola fece di Torino la sua seconda Patria cittadina, in cui si è spento il 2 marzo 1976. Il prestigioso riconoscimento è stato ottenuto dal Circolo Adriatico torinese. La mostra sarà allestita nella seconda metà di aprile dal Centro di cultura giuliano-dalmata nei nuovi locali della sede delle esposizioni della Regione in piazza Castello. I privati che vorranno arricchire la mostra con le opere in loro possesso, ampliando...

II Stavo parlando di una proposta di metodo circa il modo in cui la nostra comunità in esilio dovrebbe porsi davanti ai cambiamenti degli anni 80 ed ai problemi della sua sopravvivenza. Alle considerazioni già fatte aggiungerei che la strada deve passare attraverso l'individuazione dei nostri punti di debolezza e di quelli di forza, allo scopo di vedere quali siano le pietre al collo e su quali riserve possiamo far conto. Così a caldo, tanto per fare degli esempi, me ne passano per la testa alcuni, ma probabilmente se ne potranno aggiungere...

Sempre per gli «Incontri musicali» all'Auditorium, il contrabbasso-virtuoso di Mario Ricciuti ha tenuto uno «show» eccezionale, interamente dedicato a musiche di Giovanni Bottesini, il più celebre contrabbassista dell'Ottocento e valente direttore d'orchestra molto stimato da Verdi, del quale diresse la storica «prima» di Aida. La singolarità di questo recital è stata data dalla presenza insolita dello strumento, sia dal tema prescelto: la fantasia d'opera. Mario Ricciuti ha eseguito una suggestiva antologia di parafrasi di Bottesini su...

— Ma no dovaria esser el contrario? — Cussì iera una volta, quando i proverbi iera sapiensa del Popolo!

Didascalie: Villa Cesare a Salvore Una antica immagine di Isola Quella che un tempo era piazza Mazzini a Isola d'Istria Dalla collezione di cartoline di Marcello Bogneri

Su «Repubblica» del 21 feb braio George Kennan, diploma tico e storico americano, ha co sì risposto a due domande sul dopo-Tito. Se l'Urse si è comportata in maniera «goffa» a Kabul, non potrebbe ripetere l'esperimento a Belgrado? «Sicuramente dopo la morte di Tito vi sarà un lungo periodo di instabilità. Nessuno è veramente in grado di svolgere il ruolo unificatore del Maresciallo. E la struttura messa in piedi da Tito, per garantire una successione indolore, è troppo mastodontica. Quello che escludo, tuttavia, è che Mosca possa —o voglia —...

Non è questo il solito necro logio in cui il parlare bene del morto è doveroso, in cui occorre dire che era bello, bravo e buo no. Però non avrei mai pensata in quel lontano 1945 di poter provare apprensioni e timori per la sua salute. Non avrei pensato non dico certo di poter contrarre motivi di affezione, ma neppure che mi sarei trovato a pesare quali ripercussioni negative avrebbe potuto avere per noi la sua scomparsa: quasi gli dovessimo riconoscenza. Parole tipo affezione, riconoscenza e gratitudine sono certamente fuori posto, anche se...

Caro Pasquale. un mio amico nato a iParenzo, che adesso sta là «drio el canton», a Vancouver, me scrivi pregandome de procurarghe, co vado a Trieste, un libro che conti tuta la storia de l'Istria, dal tempo dei Romani fina a ogi. Mi, a parte che né ogi né domani no credo de poder andar a Trieste, penso che sarà radighe trovar un libro fato cussì: xe tanti i libri che conta la storia de ieri, anche de prima che rivassi i Romani, ma credo che xe pochi quei che conta la storia de ogi, che po' no xe ancora storia, ma solo cronaca! Mi ghe ne go...

Realizzare una rivista che non fosse corrivamente legata soltanto alle evidenze locali non fu facile. Dapprima per quelle angustie di prospettiva che ritenevano sufficienti un notiziario ciclostilato; poi per quelle ansie di perfezionismo, propendenti verso i numeri unici piuttosto che all'impegno d'una periodicità. Ostacoli superati in seno ad un Centro Rizzatti aperto ai grandi temi: quelli dell'Europa, quelli d'un rapporto nuovo verso l'Est, cercando agganci culturali fuori dall'insidia provincialistica e dal narcisismo dei prestigi da...