Hanno avuto inizio a Ragusa i lavori per i risanamento del palazzo dei Rettori, del Comune, della scuola di musica, della cattedrale e della fortezza di San Giovanni, tutti danneggiati dal terremoto del 15 aprile 1979. Sono stati stanziati sinora 2,2 miliardi di dinari.

Invio queste righe per ricordare e per ritrovare, se possibile, una persona la cui memoria si è rifatta viva nella mia mente. Non si tratta d'un profugo, bensì d'un giornalista veneto, che ebbi occasione di conoscere nel Pcrdenonese, nel 1959-60, quando era studente universitario. Sto parlando di Arrigo Bongiorno: un carattere amabilissimo, spontaneo, intelligentissimo, sincero. Un idealista buono e altruista che divenne amico di gente giuliana, prodigandosi per la loro causa. lo ebbi il privilegio di avere con lui un rapporto di sincera e...

La d. c. aveva cercato di tenersi fuori dal meccanismo delle correnti, restando nello schema del confronto tra il gruppo dei progressisti e quello dei conservatori; una distinzione più tra virgolette che reale, frutto cioè più di stati d'animo che di modi di essere sostanziali, poiché ogni decisione importante veniva assunta all'unanimità, nel rispetto di un moderatismo derivante dalla composizione sociale prevalente della popolazione e dalla sua formazione culturale d'impronta cattolica. Neppure dalla zona fortemente operaistica del...

foto Didascalia: Don Paolo Marini, Carlo De Carli, Silva Bilucaglia, Dina Tomiani, Mianette Frattoni, Livia Fonda e dietro a lei Danilo Colombo, Ada Merni, Ermanna Rocco, Augusto Grubissa, il prof. Dino Muggia in una foto ricordo davanti all'Arena negli ultimi anni di attività del Liceo Carducci a Pola prima della grande bufera dell'occupazione e dell'esodo (continua dalla I pagina) Rivedo ora i volti dei nostri valenti professori e quelli di tanti altri cari compagni, sempre vivi nella memoria. Mi ritrovo in classe con don Paolo Marini,...

A Udine una visita alla biblioteca antiquaria e moderna «La Serenissima» in via Aquileia 113 (accanto alla storica porta) consentirà l'accostamento a preziose occasioni di reperimento di testi altrimenti introvabili con l'ausilio del consiglio del polesano Marini.

Non è mia intenzione salire in cattedra a pontificare, non ne ho la veste né le capacità, desidero solo fare una chiacchierata alla buona tra amici ma siccome verba volant sed scripta manent (sempreché il mio latino sia ancora esatto) non vorrei che qualche mia parola venisse fraintesa dando esca a nuove polemiche. Ho l'impressione a volte leggendo certi articoli o certe lettere che vi sia una punta di acredine o di risentimento. E' ben vero che non tutti dobbiamo o possiamo avere la stessa idea questo però non dovrebbe comportare...

In Slovenia in base al censimento sono soltanto 2187 coloro i quali si sono dichiarati italiani nell'ex zona B dell'Istria. Gli ebrei sono ridotti a 9.

foto Sono lieta di privarmi del fascicolo del 19 marzo 1925 di «Picturesque Europe» editore Hutchinson di Londra, per inviarlo all'Arena. In esso sono riprodotte alcune suggestive vedute di Pola. Ho fatto una traduzione approssimativa del testo che riguarda la nostra città (pag. 177-181). Silvia Lutterodt Sizzi Assieme a Trieste, il possesso di Pola era una delle maggiori mire dell'Italia nella recente guerra, per la semplice ragione che, in un senso navale, Pola è la chiave dell'Adriatico. Venti secoli fa Roma scopri la sua importanza...

Andrina Rovis, mula polesana, figlia di Bruno, è una discobola di valore in Australia. E' stata a Roma per i campionati del mondo. In Nuova Zelanda ha superato i 52 metri, Abita a Perth. I maturandi del Liceo italiano dí Fiume hanno organizzato un ballo, presente 'il preside Corrado Iliassich e la capoclasse prof. Nigra Budicin. Il 15 febbraio si sono uniti in matrimonio a Milano la dottoressa Daniela Torre (figlia di Alessandro e della polesana Lidia Sbona) e l'ingegnere Andrea Schiatti. Genitori, parenti e amici formulano agli sposi gli...

Un giovane di Pola, che lavorava alla fabbrica cementi, rimase vedovo dopo pochi anni di matrimonio. Fu tanto grande il suo dolore che, al termine del lavoro, ogni giorno si recava al cimitero di Monte Ghiro vestito di nero. Gli accadde una volta, d'estate, di assopirsi seduto accanto alla tomba della moglie. Svegliatosi a ombre della sera già calate, si incamminò verso l'uscita. Il guardiano Xivitz (quello che precedette il popolare Palin) era però ancora in circolazione e lo fermò dicendo: «Omo mio indove el va a sta ora? El me fassi el...