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Una scelta plebiscitaria L' esodo della povera gente - foto 05/06/1982
Mentre le persone se ne andavano sul «Toscana» e sulle corse trisettimanali del «Pala», le masserizie degli esuli furono trasportate 35 anni fa dai bragozzi noleggiati per questa incombenza cui si aggiunsero successivamente i vagoni messi a disposizione dalle ferrovie. Mobilio, suppellettili e ciò che formava in biancheria e indumenti il modesto patrimonio messo insieme in anni di lavoro da centinaia di famiglie, fu trasferito così nelle condizioni più disagevoli, con danni enormi per chi fu costretto a sostare nei campi profughi. Qualcuno...
SCARTIZIE Artifici - Pascal dai Simons. 05/06/1982
Il gusto per i fuochi d'artificio, trasferito nella sfera pubblica, provoca il guasto di confondere la forma con la sostanza. Cosicché quando si tirano le somme, non resta tra le mani che una manciata dì retorica. Consumare un impegno a sbruffate di filino negli occhi costituisce però un esercizio che sembra gradito all'opinione pubblica, diseducata malamente con il costume dell'imbonimento Pascal dai Simons.
L'Arena Goriziana N. 166 05/06/1982
Per l'inserimento di notizia in questa rubrica, si prega di 'dare tempestivamente le intoi',azioni alla nostra redazione. Il Fondo di rotazione ha concesso finanziamenti per 210 milioni alla ditta Carelli, via San Michele 326, Gorizia, e per 250 milioni alla società Novati e Bio, via Colombo 13, Monfalcone.
Notizie così 05/06/1982
Leggiamo su un periodico questo appunto: «Nel censimento jugoslavo del 1981 risultano presenti circa 6.000 italiani in meno del precedente. Circa 500 sono emigrati, gli altri "assimilati" alla maggioranza». Non si fa cenno all'eventuale saldo del movimento naturale che nell'arco di dieci anni può aver inciso negativamente così come accade tra gli esuli. Con malta supponenza si lanciano strali al di qua del confine (dove il censimento non ci ha consentito di contarci) per la diminuzione degli Italiani dichiaratisi tali al di là del confine...
Lettere in controluce 05/06/1982
La nave Nel mio vagabondare per le banchine veneziane della «Marittima», tempo fa, con un comprensibile batticuore, mi sono imbattuto su una bella nave mercantile dal familiare nome: «Cres». Non ho potuto esimermi dal tentare di salirvi ed ho inforcato la passerella mobile varcando la soglia della nave moderna, ben tenuta ed efficiente. Appartiene alla Società di Navigazione Lussignana con sede a Lussinpiccolo. E' servita da personale di mare del tipo «barba» e «nostromo» dei tempi andati, cioè da gente pratica del mestiere ed attiva, che sa...
POLA DELL' ALTRO IERI Mio zio Toni, el caligher - Mario Ive - foto 05/06/1982
foto «Ciabattino express» xe scrito sui vetri de le do vetrine de un'altra botega che i ga verto a Cremona in sti giorni: una de quele che in pochi minuti te servi de siole e de tachi, de puntalini e de riboto, dove che se poi magari anche gaver un bieco o un tacon SLI la tomera de le scarpe, dato e non concesso che ogi ghe sia ancora qualchedun che se fa biecar le scarpe! Insoma, gente mia, xe gnente altro che un caligher de ogi, un caligher del 2000 o squasi: un caligher che no sta sentado sul suo scagneto col sedi) de corame, davanti al...
I nostri morti - foto 05/06/1982
IGNAZIO (SEVERINO) VILLINI (WILFLING) Si è spento a 80 anni a Gorizia, dove era approdato per giocare al calcio con la squadra locale nel 1928, dopo alcuni anni di militanza nelle file del Grion assieme al fratello Mario. Mutato il cognome per esigenze dell'epoca, Villini divenne il centroavanti titolare della Pro Gorizia con la quale percorse tutto il resto della propria carriera calcistica. Nell'aprile scorso il numero pasquale di Borgo San Rocco, che accoglie il vecchio stadio Baiamonti teatro storico di tanti confronti, ha dedicato una...
I GIORNI DEGLI ESULI Ultimi, ma uniti - Guglielmo Belli 05/06/1982
Ho !etto con vivo interesse l'articolo di Sira Leghissa Venditti «Necessario incontrarsi -Chi viene» (n. 2239) e salto subito alla conclusione: «in noi purtroppo ora sta maturando il timore di essere gli ultimi istriani italiani». Senza alcun dubbio, Sira carissima, è così; siamo gli ultimi istriani italiani, sparsi sfortunatamente su tutto l'orbe terracqueo. La nostra eredità, fatta di amor patrio, d'italianità, magari con un pizzico di sentimentalismo, sarà raccolta dai nostri figli? E' inutile farsi illusioni; i nostri ragazzi, per la...
LUNARIO SIGARETTA - Carlo Milossi 05/06/1982
Tubicino che contiene tabacco, si accende da una parte e si succhia dall'altra, inghiottendo del fumo che provoca tosse, voltastomaco e capogiri agli inesperti. Gli esperti invece giurano che è ottimo e non riescono quasi mai a smettere di succhiare il tubicino. E' bene sapere che è indifferente l'estremità da accendere, salvo che si tratti di sigaretta con il filtro. Carlo Milossi
LA GRANDE GUERRA GIORNO PER GIORNO Come si sta a Capodistria - foto 05/06/1982
Didascalia: Cartolina inviata il 29 ottobre 1916 da Capodistria al figlio Mario, K.u.K. Maschinengast, Karolinenwassenverke, Marinenfeldpostamt in Pola 81.ma puntata Il 7 novembre 1916 al fratello Beppi e al compare Peter Bertoe a Lichtenvald viene ripetuta l'informazione che a Capodistria «si riceve carne ogni 15 giorni, ma una piccolezza; e di altro quel tanto che forse basterebbe per un uccello; questa settimana avremo anche castagne». L'8 al fratello Michele a Graz: «Oui ce la passiamo meno male con i deca di viveri che riceviamo....

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