L'amico Arcangelo Rocco nei sui articoli reciti su questo nostro caro giornal el disi che a Pola iera conossudo de tuti. Xe vero, perché anche mi che no stavo in via Kandler opur nel divo dove che lui stava de casa, lo conossevo perché el iera assai nominato come iera el bel Calura (Rodolfo Valentino polesan). Per el piasser e l'emossion che '1 me dà descrivendo la simpatica via Kandler e la piassa Foro, con la sua gente de quel tempo, va Ja mia riconossensa e ringrassiamento. Devo ringrassiar anche i altri colaboratori che nei sui articoli...

A qualcuno (anche con parvenza di autorevolezza) è parso che noi andassimo calcando pretestuosamente la mano sulle difficoltà in cui si dibattevano gli italiani in Istria e a Fiume. Annotavamo sintomi emergenti d'una volontà liquidatoria praticata dopo Osimo dalle autorità jugoslave, paghe d'aver ottenuto tutto e senza più alcun ritegno anche verso quella residua parte di fedeli al regime, utilizzati strumentalmente finché non fu decretata la fine concordata della vicenda confinaria. Dicevamo che i finanziamenti che l'Università Popolare di...

Nella lieta ricorrenza del secolo di vita (20 gennaio 1988) di Elena Marcovich vedi Vassilli, esule da Pola, la figlia Silva, il figlio Bruno e il nipote Giorgio con i rispettivi familiari elargiscono lire 50.000 pro Arena.

Lo storico Renzo De Felice ha recentemente rilasciata al Corriere della Sera una intervista sulla opportunità di abolire le norme della Costituzione italiana che vietano la ricostituzione del partito fascista. Nella accesa polemica che si è immediatamente sviluppata sono stati portati diversi argomenti pro e contro. ognuno dei quali ha innegabili fondamenti di ragionevolezza. Non sbaglia probabilmente il De -Felice quando ritiene che il divieto della nostra Costituzione dopo 40 anni, sia diventato anacronistico, perché ormai sono venute meno...

foto Rivai in piassa Unità d'Italia, trovemo una gran confusion: la piassa serada con le transene no concedeva spassi» a tuti i partecipanti, cussì che bona parte i ocupava la strada e i ricava fin al lungomar. Qua dovevimo trovarse con la Marisa, la Gloria e la Maria, cussì mi e la Myriam se semo aviade verso el palco mentre i altri restava a spelarne al bordo dela piassa verso el mar per ciapar el fresco. Solo co semo rivade vele vicinanse del palco se semo acorte che qualchedun stava fasce-do un discorso perché so in fondo no se sentiva...

Caro direttore, mi congratulo con il gr. uff. Aldo Clemente per quanto ha voluto precisare nel suo articolo «Il giusto rilievo (Arena n. 2522 del 9 genn. 1988). E' stato un raduno molto importante, che ha impegnato gli organizzatori ed aiutanti vari con fatica e denaro per tanto tempo. Il risultato è stato positivo, di risonanza nazionale perché. per la prima volta, in quarant'anni, tutta la stampa. radio e Tv, anche straniere, hanno commentato il nostro grande raduno unitario. Come giustamente scritto dal gr. uff. Clemente. essi hanno...

Non è certo mancata la vivacità negli interventi all'assemblea ordinaria della Società istriana di archeologia e storia patria. convocata nel pomeriggio del 18 gennaio nella sala dell'Archivio di Stato di Trieste. Erano presenti più di cinquanta soci e un'altra trentina aveva inviato le prescritte deleghe, cosicché ne è risaltata maggiormente la rappresentatività e ia importanza. Breve la relazione del presidente prof. Mario Mirabella Roberti che ha riferito sulla pubblicazione degli .Atti e Memorie, per il 1986 (ed è imminente l'uscita del...

«Un milion. Cossa xe un milion, ogi» diseva el sior Bortolo delle Maldobrie, alla siora Nina, sua interlocutrice, e soggiungeva: «A gavenlo! A non gaverlo xe mal». Sagge parole. Io l'ho avuto, quel milione, ma dissennatamente l'ho gettato al vento, nella stolta speranza di carpire ai mediai e alle loro diaboliche macchine il segreto di lunga vita. Ahimè, non ci sono medici né medicine e neppure macchine diaboliche che siano in grado di rivelartelo. Ho cominciato con la solita visita medica, con le radiografie, esami del sangue, delle urine,...

Saul Bellow in «Quello col piede in bocca» racconta le disavventure di un archeologo dalla lingua troppo schietta, che finisce per essere appunto «quello col piede in bocca». Ad una professoressa acerba che gli dice: «Con quel berretto sembra proprio un archeologo, replica; «E lei sembra proprio qualcosa che ho appena scavato.. Ad un avvocato che considera l'ipocrisia «un pizzico d'insincerità a fior di labbra., controbatte: «E' breve la strada dall'essere insinceri a fior di labbra al leccare i culi. Un racconto spassoso e spregiudicato, ma...