Decima parte .„ Non vi e dubbio che il ricordo delta piacevole gita a Zara del 1936 giocò a favore del progetto di crociera, ma fu soltanto una proposta, peraltro motto anticipata, e come recita il proverbio: tra il dire ed il fare... Difatti a render-la irrealizzabile sorsero nel frattempo un mare di problemi. to in ottobre 1937 iniziai a lavorare essendo stato assunto dal Municipio per il censimento degli sfollandi e vi rimasi, presso la Sezione Demografica, per un anno, allorche, superati favorevolmente gli esami di ammissione per la R....

Più forti nei Giuliani Aldo Clemente, presidente della Federazione delle associazioni degli esuli, ha cosi risposto a Mario Ramani, presidente della delegazione dell'Anvgd in Canada (vedi Arena n. 2628): La ringrazio per le cordiali espressioni. Non le nascondo che i problemi sono tan-ti ( e anche le difficoltà), ma cercherò di fare quanto a possibile. Intanto abbiamo approvato un primo documento politico per rivendicare la validità dell'esodo; abbiamo poi altri grossi problemi come quello del bilinguismo a Trieste e Gorizia (dove vivono 90...

Da Trieste: Non avendo l'indirizzo della gentile signora Lina Alberti Morel, prego cortesemente il nostro giornale di volerle inviare un sentito grazie, con tanta gratitudine per avermi procurato , assieme ai miei parenti, la gioiosa sorpresa di veder pubblicata sull'Arena 26291a foto del nostro amatissimo zio Felice Cuttica, morto a Genova net 1972 ove risiedeva, dopo l'esodo, con la moglie Alma Malaroda, sorella di mia madre Angela. E morto con nel cuore il doloroso rimpianto di non aver più rivisto la .sua. amata Pola. Francesco e Maria...

Un giorno me xe vigni, in case un vigile per ispessionar el rilievo della superficie tassabile per le scovasse. Mi ghe go dito the el mio quartier iera preciso de quel de so-to, ma lir no se ga /idd e gavemo perso a misurar la casa tuto el dopopranso centime: ro per centimetro mi tignindoghe la zima del metro e lit corendo per tuti i cantoni. In fati el gaveva ragion lu perché de sora, a casa mia, i muri i iera un fici piic sotili de quei de solo. Ma roba de centimetri. Peri" i vigili qua xe tetragoni. Go una mia at scolara, adesso...

Felice Bennati, nato nel 1855, di origini piranesi, frequentò il liceo di Capodistria — ben noto come palestra di italianità — e passò poi all'Università di Vienna a studiare filosofia. Sin dalla prima giovinezza, mal sopportando la prepotenza tedesca e slava nei confronti degli italiani dell'Istria e della Dalmazia, si gettò nella lotta politica locale, distinguendosi ben presto per coraggio e fede, tanto da richiamare su di se l'attenzione della polizia absburgica, che fini con l'arrestarlo, assieme a Luigi Quarantotto, e ad imprigionarlo...

Clematide, vitalba, (altro nome no so) fior de i prostimi ariosi, feston de l'ista co la zinestra fa la tega, ti vestivi le graie de abondansa nei giorni del gran suto. Mi te portavo in testa per corona co iero la parona de un mondo pien de sol che nasseva solo i mandoleri, verto del Zaro a Valdebeco. Desso te trovo sui bare de sta cità, fra i muci de material scartà: ti ghe fa festa a quel che nissun vol, ti ghe va incontro sul marciapie a chi ga un fia de posto ancora in cuor per un bon odor salvadigo, un fior. Licia Micovillovich

Imbrattano sulle tabelle della toponomastica stradale le dizioni Sant'Andrea e Piedimonte, per lasciare soltanto quelle Slovene. Un buon preludio per il disegno di legge Maccanico. Ma la citta non reagisce. Anzi, si insiste nel caldeggiare un buon vicinato, ovviamente a senso unico. Del resto, non e essa andata in corpore con tutti i suoi maggiorenti in una visita a Fiume, accompagnata dal coro di Piedimonte (absit iniuria verbis) che ha eseguito soltanto canti Sloveni, nella sede locale della Comunità degli Italiani.