ENRICO VALDINI: Destinazione frantoio. con gli auguri cordiali di pace e di serenità che il Santo Natale suggerisce, a tutti collaboratori e lettori dell'Arena di Pola, alla gente albonese ed istriana-fiumano-dalmata calpestata nei suoi diritti ed offesa alle sue inestinguibili radici

La conoscete questa sigla: A.E.I.O.U.? Ritengo che pochi o punto italiani o pochi cittadini italiani ex sudditi austro ungarici, come il sottoscritto, conoscono significato di questa vecchia sigla. Eccolo: «Austria est imperare orbi universo» che tradotto in tedesco vuol significare: «Alles Erdreich ist Oesterreich untertan» e in italiano: «Spetta all'Austria di regnare sull'universo». comprensibile che questo motto, pur simbolico, che rifletteva gli ardori bellicosi e imperialisti di Vienna, non andava a genio e non era affatto gradito a...

In memoria del papa Francesco, della mamma e dei fratelli defunti, Don Oliviero Bullesi elargisce lire 64.000 pro Arena. Ricordando il Maestro Guido Patuzzi nel 13° anniversario della morte, Sergio Patuzzi invia lire 100.000 perché l'Arena viva. Per ricordare ed onorare la memoria di tutti i suoi cari defunti e di tutti gli amici che, uno alla volta, ci stanno precedendo nel grande passo, Melita Urbanaz offre pro Arena lire 100.000. Da Brescia i cugini Nerina, Berti, Nidia e Alide nel sempre vivo ed orgoglioso ricordo dei loro cari...

Seconda parte Siamo nel marzo del 1939 e, dopo due mie puntate a Valle, una nel primo giorno del mese con Alfredo Penco e la seconda il 3 da solo tanto per fare un po' di allenamento, il giorno 5, domenica, usciamo in un gruppetto per recarci a Rovigno: oltre a me, Arialdo Sigant, Gigi Benussi, Bottegaro (mi manca il nome) e Rudi Gabbi. Corriamo a perdifiato con continui strappi veloci; c'impegniamo anche in una mezza volata sulla cosiddetta « salita del custode., regolati da Sigant; questa salita si trova su un bel rettilineo, allora già...

Gli ex del Tommaseo di Brindisi si riuniscono ogni anno con tan-to piacere per rievocare il tempo trascorso, negli anni di miseria e di disperazione del dopo-esodo, in un luogo accogliente e confortevole. Non sanno pert. che per il .Quotidiano di Brindisi» dello scorso 10 novembre, a firma di Pietro Gigante, hanno fatto parte di quel .collegio navale "Tommaseo", che in passato, per la presenza di un folto gruppo di profughi istriano-dalmati, era diventato un ricettacolo di fermenti irredentisti ».

Desso che in sto mondo fato a scale el feminismo ga ciapado ale xe onesto dir de un povero mas'ceto, un cussasenere mortificado nel scuro canton del fogoler o soto la napa de l'ultimo spacher. Mal visto de bronse e parone el ciapava snegride e scorloni; perché no 'I gaveva un cul de padela ghe tocava dormir in carbonela. Ma qualche volta 'I fasseva desio: mandando in fumo la roba piu fina el cruziava serva e parona. Gnente fate per lui ne magie; el xe rests sempre nero, col muso, un tipo 'sal chiuso. Gnanca un pupolo in giornalin no ga fato...

Rileggo dei vecchi numeri dell'Arena e mi imbatto in un articolo un po' pedante di dieci anni fa relativo al numero di quanti sono rimasti ancora in vita, dopo l'esodo. Quell'articolo partiva da alcune premesse e cioe: 1) Dava per accertato che il nostro esodo ha coinvolto circa 350.000 persone. 2) Ipotizzava che la composizione per eta della popolazione interessata fosse nel 1947, anno centrale della nostra fuga ad occidente, più o meno la stessa che l'ISTAT ci fornisce per il complesso della popolazione italiana, con una eta media di 31,9...

Ligio Zanini firma a Rovigno la scorsa estate il fascicolo della Battana con le 220 pagine della sua autobiografia intitolata «Martin Muma.; un capitolo della rievocazione dedicata all'incontro con il professore di lettere Giuseppe Callegarini che svolse attività antifascista a Pola al di fuori dell'organizzazione comunista filo iugoslava, diffondendo volantini senza la stella rossa e contestando come «atto ingiusto e violento» la decisione del settembre 1943 di considerare l'Istria già annessa alla Iugoslavia; scoperto e arrestato dal...

Se non sono indiscreto, gradirei sapere cosa intendeva dire l'on. Gustavo Selva nel suo intervento a conclusione della rassegna del-la Venezia Giulia a Venezia lo scorso 28 ottobre quando ha detto: «Chi non sa da dove viene, non sa dove va, perche non sa dove è.. Se non e una di quelle cosiddette frasi fatte ed e invece riferita —come e probabile visto il luogo dell'intervento — ai profughi giuliani e dalmati, allora gradirei rassicurarlo sulla nostra sicurezza delle voci dei verbi intransitivi andare e venire ed anche essere cosicché credo...