Non ci si può sempre nascondere dietro ad un dito ne, tanto meno, vegetare in un angolo del proprio mondo in dissolvimento se attorno a te i nipoti crescono ed attendono un cenno per intavolare quei discorsi che non hanno mai fine e che ti fanno apprezzare le piccole gioie della vita anche se, talvolta. aprono delle ferite... che con tanta facilità si rimarginano con quelle medicine gelosamente custodite nei cuori di chi ti vuole veramente bene; hanno un solo nome: Amore! Nonno, sono a posto con la mia coscienza ed a tua completa...

Bene Ernesto Centurelli ha sintetizzato la sua poetica nel titolo della raccolta di poesie "La terra e la roccia» (Ed. del Como d'Oro Reggiolo 1994 pagg. 64). La terra e quel la bergamasca, di cui la roccia e una emblematica significazione di forza e di onesta secondo il motto "carater de la rassa bergamasca / fiama de rar; / solo la sender brasca». Giustamente il volume a dedicato "a mio fratello Antonio», in guano in realtà si tratta di un'opera a quattro mani. nella quale. in perfetto fraterno accordo umano e artistico, ogni testo poetico...

Gente mia. ve prego. no steme dir che son invadente ma no posso far a meno de tacanne a sto' .filo diretto» con voi. Xe rota colpa de quela malattia inguarihile che se portemo drento e rho se ciama nostalgia. A darme primo sburton xe stada la Nidia. con quela foto de la nostra classe elementare, in Siana. Con eta, 'desso. go una corrispondensa postale e telefonica e xe come se andassi a sentarme vissin a eta, nel suo banco de scola a scambiarse confidence. Con voi tun invese xe 'stogiornal benedeto a meteme in contato e spero sempre che...

A tutti i parenti dei cari Estinti, porgiamo le nostre più sentite condoglianze. ANTONIO DEMARIN - foto II primo maggio 1995 ricorreva il cinquantenario della morte di mio suocero Antonio Demarin (paricusso). Era nato il 14 settembre 1901. Un beffardo destino lo voile mono tragicamente proprio nel ultimo giorno di guerra. Una pallottola vagante lo colpiva a morte mentre si recava. nella sua campagna di Dignano d'Istria a ritirare i muli al pascolo. Le figlie Etta e Giordana lo ricordano con immutato affetto. Mi unisco a loro con un...

Gli uomini vorrebbero essere sempre il primo amore di una donna. Questa e la loro sciocca vanità. Le donne hanno un istinto più sottile per le cose: a loro piace essere l'ultimo amore di un uomo. (Oscar Wilde) In questo mondo, il solo cui ci é dato di accedere, tutto è più strano di quanto l'abitudine ci faccia credere. (Marguerite Yourcenar)

Da Cagliari: Dall'Apocalisse una settimana dopo, in tre sole ma bone, con tanta nostalgia de Pola. Nerina, Carmen. Corinna.

Didascalie: Mario Tagliapietra, Loris Tanzella, Gaetano La Perna, Rino Tagliapietra e Berti Durin al momento del commiato dall'Apocalisse a Fiumicello A Fiumicello l'ultimo saluto canoro all'Apocalisse: in piedi Armida Brezza, Guglielmo Belli, Giordano Piccoli, Berti Durin; seduti Giuseppe e Piera Benedetti Pilla, e Carlo Giosio segue da pag.3 curiosissimo prima e felicissimo poi per il mitra-multiplo, regalatogli dallo zio Carletto, col nastro rosso. da Rambo, da legarsi sulla fronte. Strano: non ha chiesto automobiline. La macchina da...

Didascalia: Mario Martinoli ci fa conoscere la sua discendenza a Shalvey in Australia; qui il figlio Paul con la moglie Tina e la figliolanza: da sinistra Karla, il neonato Peter, Amanda e Daniel Qui Mauro Martinoli con il figlio Alexander (la moglie Veronica è impegnata a scattare la foto)

Sull'Arena del 25 marzo scorso sotto il titolo 4 fusi istriani» viene descritto come si fanno i fusi, che noi a Valle chiamiamo «macaroi» ed e il nostro piatto preferito, nostra specialità. Il prof. Padre Giuliano Palaziol (il nostro «frato Score»), molti anni ante esodo. ha dedicato una lunga e bellissima poesia ai macaroi. Penso che il metodo di farli descritto sia una variante dell'originale. Si fa tutto come descritto sull'Arena: soltanto che, dopo aver fatto le strisce di lasagne, queste si tagliano a romboidi, si prende il «fuso» (ecco...

La frenesia con cui la Slovenia punta verso l'Europa dovrebbe indurre a qualche riflessione, con riferimento anche alla recente sortita del capo della diplomazia di quel Paese a proposito delle rivendicazioni territoriali nei riguardi dell'Italia rimaste inappagate. I venti di federalismo che soffiano fra di noi sono un incentivo al disegno sloveno di ottenere per via di aggregrazione sotto l'usbergo europeo quello che si rivela non conseguibile per tracciato confinario. Sono note le propensioni delle varie Lighe venete ad un separatismo...