SQUALLORE E ABBANDONO
dove un tempo fioriva operosa e laboriosa la vita cittadina
Chi non ricorda queste strade, questi edifici, questi negozi?
Racchiudevano il nostro mondo d'allora, erano le visioni abituali della nostra vita d'ogni giorno.
Fatalmente anche su di essi si è abbattuta la morte, la desolazione: spogli i negozi, disadorne le vetrine. vuote le case per lasciare il meno possibile nelle mani del barbaro conquistatore.
Lugubremente, con i funerei rintocchi dei colpi di martello, la vita si è spenta, lasciando ai nostri passi l'ossessionante ripetersi dell'eco nel vuoto squallore d'una città abbandonata.
Quanto dolore in quelle giornate; ci guardavano intorno attoniti, percossi da una angoscia più forte di noi, con il cuore che pareva dovesse scoppiare. E quel silenzio, quel silenzio, che ci attorniava. Avremmo voluto romperlo con un grido qualsiasi, niente, niente veniva più a turbare la tranquilla e silenziosa fissità della morte
Dal numero 597
del 12/02/1948
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