I nostri morti - foto

A causa di un disservizio postale, la sorella Stefania, il figlio Gastone, la nuora e i nipoti, annunciano con ritardo la scomparsa di MARIA DUDICH VED. SUZZI - foto avvenuta 3 Trasni il 16 febbraio 1984 Con la gioia dell'attesa Contava i giorni che la separavano dall'incontro di Rimini per centrare un altro avvenimento di quelli che costituivano, nella sua così lunga e stanca esistenza, la gioia di vivere ancora. A 93 anni andare a Roma, incontrare tanti suoi conterranei, visitare con loro San Pietro, vedere il Papa e sentirne le parole, era stata per lei fonte di tanta gioia da far sì che vivesse in funzione del rinnovarsi, nell'arco dell'anno, di un altro giorno bello e memorabile. Voleva a Rimini ringraziare tutti coloro che l'avevano festeggiata a Roma e che le erano stati vicini il giorno del suo compleanno; moralmente era quindi più che preparata. Per esserlo altrettanto anche fisicamente, malgrado fosse in perfetta forma, ritenne opportuno sottoporsi ai soliti controlli clinici annuali. Si fece pertanto ricoverare presso il centro ospedaliero per avere certezza che ce l'avrebbe fatta. Questa struttura pubblica, preposta a salvaguardare la saluce di coloro che si affidano alle sue cure, in tempi passati era un'istituzione modello, anche se carente di tutta la tecnologia moderna; oggi, con la riforma sanitaria, è finita ad un penoso livello; cosicché in analisi una banale broncopolmonite il 16 febbraio scorso, ha spento la cara esistenza della polesana Maria Dudich vedova Sozzi. Si è ricongiunta, dopo 13 anni, al suo caro marito Natale ed accanto a lui riposa nel cimitero di Trani, in esilio dalla sua diletta Pola. Sappiamo che a Rimini sarà presente con la sua anima, perché sicuramente tutti i partecipanti al raduno, che le vollero bene, la ricorderanno con molto affetto. [G. S.] Al figlio Gastone e ai parenti tutti rinnoviamo l'espressione delle nostre più sentite condoglianze. Alba Istriana Dalle elargizioni abbiamo appreso che Etta Cagli é morta. Aveva scritto tante volte per l'Arena, firmando Alba istriana, delicate rievocazioni della propria terra. Ci inviava con discrezione i suoi testi in cui con preziosa scrittura riandava al passato. Con la stessa discrezione si è accomiatata per sempre, lasciando il vuoto d'una collaborazione in cui l'intimo sentire era fedelmente rispecchiato nella sincerità del bisogno di comunicare senza alcuna esibizione personale. La ricordiamo così, con la stessa semplicità, annoverandola fra quanti all'Arena sono stati più fedelmente legati, Si e spento in Sardegna l'esule da Pola Ottone Kubiceck. Silvano MALABOTTI - foto Il 23 marzo si é spento a Monfalcone, Silvano Malabotti, esule da Pola. Egli ci ha lasciato ancor giovane colpito da male crudele. La sua meravigliosa, educata amicizia, piena di vita ed umanità, concittàva tutti i suoi cari e quelli che hanno avuto la fortuna di conoscerlo. Ha rivolto un ultimo pensiero ai vecchi amici della scuola Grion. e della squadra .San Martino. di Pola che lo hanno confortato nella lunga malattia. Il suo spirito, che ora riposa nella pace, ha sempre ricordato, dal giorno del suo esilio, con struggente nostalgia, la sua cara, adorata Pola. Un'ultima lacrima e un ricordo che mai si spegneranno. Nel necrologio di Carlo Sardo nel n. 2334 andava letta la espressione delle condoglianze dell'Arena alla moglie Zita Cosliani, alla figlia Ornella, al genero Marcello De Bartolomeo, alle nipoti Laura Sardo, alle gemelle Francesca e Elisabetta De Bartolomeo e alla sorella Evelina Berdar. • Ricorre il 5 aprile il secondo anniversario della scomparsa di STANISLAO (STANCO)BAXA - foto Lo ricordano con grande rimpianto la moglie Fiorenza, il figlio Antonio, la sorella Elena ved. Stocco, i fratelli Vittorio da Pola e Carlo da Vercelli, le cognate e le nipoti. ALDO LEDVINA - foto Nato a Sebenico l'I giugno 1920, Aldo Ledvina si trasferì a Pola bambino; qui trascorse 20 anni della sua giovinezza con la famiglia Rude. Dopo il secondo conflitto mondiale che lo vide coinvolto attivamente, andò esule a Padova, dove si reinseri bene nel mondo del lavoro; legato agli amici giuliano-dalmati organizzava i Veglioni dell'Adriatico al Caffè Pedrocchi. Mori, ancor giovane, il 16 febbraio 1974. La famiglia, i figli, i parenti e gli amici lo ricordano per il suo carattere buono e gioviale.,

Dal numero 2336

del 07/04/1984

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