POLA E L' ISTRIA ATTRAVERSO LA CRONACA Le terribili giornate a guerra finita a cura di Marcello Bogneri - foto

Didascalie: La cattura d'una donna che fungeva da corriere Per i partigiani durante uno degli ultimi rastrellamenti tedeschi Pola. Il tempio dedicato a Roma e ad Augusto (da (Le rive dell'Adriatico, di C. Yriarte; ed. Treves, Milano 1883. Fotoriproduzione di Eval) 1945 21 gennaio Pola subisce una incursione aerea da parte dei cacciabombardieri americani. 24 gennaio Viene nominato Amatore Degrassi responsabile del Corriere Istriano. 8 febbraio Le MTB anglo-americane 647, 651, 662 attaccano fuori Pola il posamine tedesco «Pluto», da 6.500 tonnellate, intento a creare uno sbarramento con torpedini, danneggiandolo con lancio di siluri senza però affondarlo. 27 febbraio Il podestà di Pola emana ulteriori disposizioni per lo sfollamento della città. 3 marzo Un altro bombardamento di Pola: colpiti il Duomo e il tempio d'Augusto; quest'ultimo è colpito sul lato sinistro della fronte da una bomba che gli scompagina il pronao. 9 marzo Un gruppo dello Special Boat Service attacca la località di Villa Punta, nella zona di Lussingrande, col compito di distruggere il presidio italiano, catturare i difensori e portare via l'equipaggiamento. Viene respinto; perdite in morti e feriti d'ambo le parti. 11 marzo Viene affondato il sommergibile italiano C. R. 22 mentre sta entrando in emersione nel porto di Lussinpiccolo. 14 marzo Il censimento generale della città di Pola: poiché le denunce, relative all'alleggerimento della popolazione, che dovevano pervenire all'ufficio demografico del Comune sono arrivate soltanto in parte o, comunque, incomplete e imprecise, le competenti autorità sono venute alla determinazione di disporre un censimento generale di tutta la popolazione presente nella città di Pola. 30 marzo Un convoglio di sfollati parte per Verteneglio e Cittanova. 31 marzo Parte un altro contingente di sfollati per Umago. 5 aprile Continua lo sfollamento della cittadinanza polese. 7 aprile Il maresciallo delle SE Ottone Niccolini viene ucciso da un partigiano con quattro colpi di pistola mentre si reca all'ufficio anagrafico (Scuola elementare Giuseppe Giusti). 14 aprile La Prefettura comunica: «Sarà inflitta la pena di morte a tutti coloro che, entro domani 15 corrente, non consegneranno tutte le armi da fuoco, contundenti e da taglio in loro possesso». 20 aprile I partigiani di Tito occupano Cherso e Lussino. 21 aprile Appello patriottico da parte del prefetto, del federale e del podestà ai lavoratori affinché concorrano ai lavori di difesa della città contro la minaccia slava. 28 aprile La Prefettura emana severe disposizioni per l'accesso nella città di Pola. 28 aprile I tedeschi abbandonano Albona che viene occupata dagli slavi. 29 aprile Il Corriere Istriano cessa le sue pubblicazioni. 29 aprile I sommergibili italiani C. B. 21 e C. M. 1 partono da Pola diretti a Venezia, ma all'imboccatura del Canale di Fasana il C. B. 21 viene a collisione con una motozattera tedesca e rimane gravemente danneggiato, al punto di consigliare l'autoaffondamento. 29 aprile Nella notte i tedeschi evacuano la città. Immediatamente entra in azione la milizia cittadina, precedentemente organizzata, la quale inizia a presidiare le fabbriche e gli edifici pubblici. 3 maggio Gli slavi ocupano Pola ad eccezione di un triangolo fra la penisola di Stoia, il forte Musil e la Fabbrica Cementi. 6 maggio Le truppe tedesche si arrendono a Pisino. 8 maggio Il battaglione partigiano «Pino Budicin» parte da Pisino alla volta di Pola a bordo di automezzi catturati ai tedeschi ed arriva alla meta quando è già stata firmata la resa della città. 10 maggio Esce a Pola il quotidiano Il nostro giornale organo del comitato dell'Unione Antifascista Italo Slava diretto da Domenico Cernecca. Si costituiscono i Sindacati Unici degli operai e degli impiegati della provincia. Viene ripristinato il servizio ferroviario sulla linea Pola-Pisino. 19 maggio L'illuminazione della città di Pola viene ripristinata. 20 maggio Il comandante della città maggiore Vitomir Sirola ordina: Tutti i cittadini di Pola e tutti gli abitanti di Medolino, Altura, Stignano, Gallesano, Fasana — senza distinzione di appartenenza alle varie organizzazioni, sono mobilitati. Le varie classi devono presentarsi nei giorni stabiliti presso il Presidio di Pola (ex Hotel Riviera). Contro quelli che nei giorni statoiliti non si presenteranno saranno presi severi provvedimenti. La tragedia della «Campanella»: dalle carceri di via dei Martiri circa 350 detenuti (ex militari italiani, civili, una trentina di donne), vengono legati con filo di ferro e con filo elettrico. Riuniti nel cortile, verso l'una di notte, dopo una estenuante marcia attraverso la città, giungono a Fasana alle 4 del mattino. Vengono imbarcati sulla nave cisterna «Lina Campanella» di 3.356 tonnellate con destinazione a Buccari. Verso le ore 1130, quando la nave si trova all'imboccatura del Canale dell'Arsa, salta su una mina e si arena su un banco ghiaioso; numerosi detenuti perdono la vita. 27 maggio E' fatto obbligo di denuncia dei carri e cavalli e la registrazione delle barche. 3 giugno Nella sala maggiore dell'ex Prefettura, 250 delegati di Pola, di Fiume e dell'Istria partecipano alla prima conferenza plenaria dell'Unione degli Italiani dell'Istria e di Fiume. 9 giugno Angloamericani e jugoslavi firmano a Belgrado un accordo in base al quale l'Istria viene divisa da una linea alla quale danno il nome di «Linea Morgan». L'accordo prevede lo sgombero da parte delle truppe jugoslave di Trieste, Gorizia e Pola. Tito s'impegna a rimpatriare gli istriani deportati e a restituire i loro beni confiscati. 12 giugno I primi contingenti di truppe inglesi entrano a Pola. 17 giugno Manifestazioni ostili e favorevoli per l'arrivo del grosso delle forze alleate a Pola. 18 giugno Il Governo Militare Alleato prende possesso dell'amministrazione di Pola. 19 giugno Il corrispondente speciale della «Reuter» a Pola, Desmond Tighe, informa che meno 24 ore dopo l'arrivo a Pola delle truppe britanniche d'occupazione, una piccola flotta di spazzamine ha iniziato lo sgombero delle acque del porto, fortemente minato. L'ufficiale britannico, incaricato dell'accertamento dei danni sofferti dal porto stesso, ha dichiarato che i bombardamenti alleati in questa zona sono stati tra i più accurati che si siano mai visti e che nulla è rimasto che possa essere utilizzato. 23 giugno Con l'avviso n. 2 del governatore militare alleato è stato portato a conoscenza del pubblico che i seguenti Corpi di Polizia in questa zona della Venezia Giulia, nella quale il segue a pag.4

Dal numero 2021

del 14/02/1978

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