Non «caralcuore» autostradale L'omissione sulla rete - foto

Didascalia: Nella cartina della società autostradale dell'IRI Gorizia e Nova Gorica sembrano unificate, con una predisposizione avveniristica non si sa se più ottimistica o inquietante; anche perché manca l'indicazione del raccordo autostradale che collega Gorizia al casello di Villesse con le due autostrade facilitando i transiti con la Slovenia dal Veneto Il 26 luglio è stato inaugurato e aperto al traffico il tratto Udine-Stazione della Carnia dell'autostrada del gruppo IRI per Tarvisio. I lavori furono iniziati alla fine del 1973 e sconvolti dal terremoto nel 1976. Il tratto di 43 km è costato circa cento miliardi. La nuova autostrada inizia in Comune di Tavagnacco, ed ha termine a Amaro, con un allacciamento provvisorio tra la strada Carsica e la Pontebbana. L'arteria è splendidamente panoramica, con due suggestivi attraversamenti, su lunghi ponti, del Tagliamento. Eleganti anche i viadotti sul torrente Cormor a Colloredo e sul lago di Cavazzo. Sul pieghevole illustrativo dell'autostrada (restano da realizzare 57 km, i più difficili, entro i prossimi cinque anni), la cartina della rete autostradale italiana dimentica Gorizia, pur collegata con un raccordo (come Trieste) alle arterie per Venezia e per Udine-Tarvisio; tenuto conto dell'altra cartina, abbinante senza segmenti Gorizia e Nova Gorica, pare proprio che ora l'Italia non finisca più a Mestre, come si diceva un tempo ironicamente, ma sulla Udine-Trieste. E' indubbiamente un passo in avanti, cosicché si può sperare che in futuro ci si ricordi anche di Gorizia, definita sempre nei discorsi d'obbligo «cara al cuore di tutti gli italiani», ma poi dimenticata financo nelle indicazioni cartografiche, che danno dell'Italia una descrizione monca d'una città di cui, ahimé, tanti italiani non sanno dire dove si trovi <è l'amara esperienza che spesso fanno i nostri gruppi sportivi che si muovono per l'Italia conseguendo titoli nazionali che non sembrano giovare ad una migliore conoscenza storico-geografica); ma se l'esempio viene dall'IRI autostrade, si deve essere indulgenti verso i singoli cittadini, così male informati. Il ministro ai lavori pubblici Compagna ha pronunciato alla inaugurazione del tratto autostradale un discorso non convenzionale, assai apprezzabile per lo spunto inteso a considerare i contini nulla più che degli spartiacque ed a riabilitare il latino per elogiare gli austriaci che al Brennero in quella lingua hanno civilmente affermato i valori dei flussi che legano le genti (erano presenti il vice presidente della Carinzia e il sindaco di Villaco). I riferimenti culturali del ministro ci hanno aperto il cuore, ma non guasterebbe se anche le braccia esecutive dello Stato si ricordassero dei valori che sembrano trascurare allorché di una regione dimenticano la città «stradalmente» assai carente (basta percorrere la micidiale statale che collega Gorizia a Udine per rendersene conto) ma tuttavia legata ancora all'Italia per un enorme patrimonio di dolori e di sacrifici. Ma chi potrà mai intenerire gli aridi cuori autostradali? All'inaugurazione l'incolonnamento è stato graduato con diversi tipi di contrassegni: nel primo gruppo gli invitati con il tricolore, nel secondo — molto distanziati — quelli col segno di colore bluastro. I sindaci sono stati messi nel secondo; anche se hanno il privilegio di portare la fascia tricolore, autostradalmente ciò è apparso poco significativo. autostrada in esercizio autostrada in costruzione

Dal numero 2097

del 04/08/1979

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