Cordoglio per la morte di Giuseppe Duca - foto

Da tutto il Veneto gli esuli sono intervenuti a valicata alle solenni eseelie dei cuciva. otoseppe Duca erk: si sonosvulte venerai a i...io ma. cappella dell' Ospedale vile. 11 concorso cosi nuna. roso di tanti prolughi auo stava di per se quali.lasse sentita la grave perdita. Giuseppe Duca a stato per più lustri, venendo sempre rico. fermato da un voto plebiscitario, presidente dei Coniatato di Venezia dell' ANVGD, al quale ha saputo imprimere una attività veramente int.sa. Manifestazioni di particolare rilievo, come la consta gna dei cimeli di Nazario Sauro al Comune di Venezia perct. «li serbasse per il di dei ritorno, come la inaugurazione di una lapide agli eroici fratelli Visentin inaugurata sulla Tacciata della scuola di Marghera che porta il loro noni>, ed infinite altre! manifestazioni segnano le tappe di varie realizzazioni raggiunte mentre egli ero alla guida del Comitato di Venezia Giuseppe Duca stava per vialere coronata un'altra sua nobile fatica : la costruzione del terzo lotto delle case per i profughi che l'Opera assistenza ha da tempo divisa. di costruire a ridosso dell' Arsenale. Era ammirevole la sua costanza nel bussare di porta in porta nell'insistere nel cercare di superare difficoltà, nello stendere memoriali su memoriali per vincere l'incomprensione e l'inerzia della burocrazia e gita, gare allo scopo. Lo si vedeva negli ultimi tempi reggiti. gare affaticato attici distanti l'uno dall'altro, salire rampe di scale ,sempre paziente, sempre cortese anche se l'esistere riusciva difficile e penoso. Le forze così nobilmente spese sono venute a mancargli e la pur forte fibra ha ceduto. Era nei suoi intendimenti, cessato il rigore del freddo, di celebrare ancora una Befana, di vedere ancora riuniti intorno a lui i figli ed i nipoti dei profughi, ai quali gli era caro, nell'offrire un modesto dono ripetere la parola della sua profonda fede e della sua certezza più che speranza: non disperare nel nostro ritorno, nei ritorno d' Italia nelle terre sacrificate. Tutte le principali autorità cittadine civili e militari e numerose rappresentanze sono intervenute al rito funebre; alcune centinaia di esuli giuliani e dalmati hanno voluto salutare per l'ultima volta il loro amato e benemerito presidente. Presenti il sindaco di Venezia ing. Giovanni Favaretto Fis., il presidente dell'amministrazione provinciale Alberto Bagagiolo, il dott. Bruno De Gregorio in rappresentanza del prefetto dott. Nicosia, l'ammiraglio comandante Giovanni Ciccolo con l'aiutaste di bandiera tenente di vascello Scaramella, l'ammiraglio Giuseppe Oriana direttore del collegio navale F. Morosini», il col. Neri delle forze lagunari, il cap. di vascello Oscar Ciani ed il com.. Sanassi, il magg. Vajtha, gli assessori Chiama li e Franchini, i presidi Antonio Schiavon e Luigi Tiscari, l'ispettore scolastico doti. Carlo Scarante, il dott. Piero Piva, una rappresentanza dell'impresa Rossi. Largamente rappresentata la ANVGD e le altre organizzazioni giuliane e dalmate: dott. Raimondo Raimondi, presidente della Consulta regionale in rappresentanza l'on. Paolo Barbi, presidente nazionale dell' ANVGD, il cavalier Pietro Marsan per la OAPGD ed il presidente Manuelli, l'avv. Ruggero Gherbaz, per il Libero Comune di Fiume, l'avv. Giovanni Salghetti Drioli ed il prof. Arrigo Zink per la Scuola Dalmata, il consigliere nazionale Tullio Vallery per il dott. Guido Calbiani del Libero Comune di Zara, il cav. uff. Giuseppe Krekich presidente del Comitato di Padova,il prof. Luigi Miller presidiane del Circolo Canottieri «Diadora, il prof. Ugo Bassi, il cav. Luigi Marzari e Dom. vico Sidari dell'Esecutivo privinciale di Venezia, Corich Deblanovich del collegio sindacale, il cav. Armando Sardi per la sezione di Fiume del CM, il dott. Aldo Tuchtan per la Lega Fiumana di Padova, il cav. Mario Albano della delegazione di Portogruaro, il preside Ildebrando Tacconi con la consorte signora Lidia ed il figlio prof. Vanni, Maria Antonietta Pohar de Karstenegg, Giuliana Zernita e Roberta Cerco, per il Gruppo Giovanile Adriatico di Venezia, Giulio Robba per il Gruppo Giovanile. Adriatico di Treviso, le famiglie Sauro e Minotto, il doti.' Carlo Cattalini, segretario del Libero Comune di Fiume, l'ins. Pietro Antoniutti per il direttore della scuola -M. e L. Visintin dote Salvaglio, l'ing. Raimondo Sbona per il direttore didattico dott. Tiziano Donadi, lo scrittore dalmata Raffaele Cecconi, don Giovanni Budinich, dott. Pietro Testa e signora, famiglia Enea Barone, Mario Del.,FFerruccio Mestrovi., famiglia Manzoni, Cristoforo KerIstich, Roberto Cecconi, Piero Marussich, Maria de Zohar, Maria Urschutz, Adelina Gi, pani, Antonio Drizzi, Corrado Vecchi, Inee Marchese, Uliari Nella, Funcis Antonio, De , Franceschi, Flaibani, Giuseppe Pagalo, Giacomo Bedini, Giordano Detoni, Bruno De Carina, Mattea Ciavich, Antonio Kerstich, Antonio Radolovich, Iolanda Carbonini, Angelo Pergoli, Bruno Petris, Angelucci Duca, Ammirati, Giuseppe Gorlato, cav. Biagio Cigliano, Giuseppe Scavano, Luigi Ive, Maria Mitton, famiglia Perovich, Nerina e Tullio Franchi, Vittorio Piasentier, Bruno Zohar, Domani. Leonarduazi, Baria Perbeni, Rudi Blagdanich, Gino Oselladore, prof. Orfeo MeteI razzi, Clagna, Veggiztai, Khalil, rag. Quinidio vich, Maria Buble, Lori SagVitaliani, cav. Giuseppe Abralich, Giovanni Misson, dott.! mi, Aldo Ballassi, Mario Guer. ra, Ada Pagan, Gina Piste, Giuseppe Persi Paoli, famiglia Leone Pagan, Vuchich, D., ralba Tuchtan Bassi, e numerosi altri. Ha officiato la S. Messa il nipote mons. Simeone Duca, il quale ha rivolto dall'altare : parole di conforto e di escei [azione a credere negli ideali !ai quali aveva obbedito il compianto presidente Giuseppe Duca: Dìo e la Patria. Dinanzi al feretro il labaro dell' ANVGD alla quale egli aveva dedicato con appassir). nato fervore gli ultimi 15 anni della sua laboriosa vita. Intorno le corone di fiori dell'associazione, della Scuola Dalmata dei SS. Giorgio e Trifone del cui Consiglio di cancelleria lo scomparso faceva parte e dell' OAPGD di Roma. Inoltre una rappresentanza di allievi in divisa del collegio navale F. Morosini». Al termine della cerimonia religiosa, dopo l'assoluzione al feretro e prima che si for'nassa il corteo, nell'atrio della chiesa antistante le fondamenta l'ara. Gherbaz ha porto l'estremo saluto alla salma. Hanno telegrafato: a san. Eugenio Gatto, sottosegretario al Tesoro, l'on. Barbi e l'on. Gagliardi, l'assessore prof. De Bassi, il dott. Enzo Sacchetto, segretario generale della provincia di Venezia, il prof. Ernesto Mannelli, pie-e sidente dell'Opera e il gr. uff. Aldo Clemente, segretario generale, l'av, Lino Drabeni, vice presidente dell' ANVGD, il dott. VincenzoBrazzoduro, il doti. Carlo Stupar, segretario generale dell' ANVGD, il dott. Giuseppe Krekich, presidente del Comitato di Padova, il presidente di Ballano doti. Zanetti, il presiden,te di Vicenza rag. Maraspin, Albano della delegazione di Portogruaro e Cherubini della delegazione di Chioggia, l'avv. Giovanni Salghetti Drioli Guardian Grande della Scuola Dalmata, le famiglie Minotto Sauro, Antonio Nucci per la Lega Navale, il generale Filipponi, presidente dell'Associazione Combattenti e Reduci, il commendatore Landa Ambrosini, direttore della Alberto Toniolo, provveditore al Porto di Venezia, gli amici Antonio Carbonetti e Renato Balia, la famiglia Lenirli, l' Associazione Nazionale Dalmata. Giuseppe Duca sortì i natali a Borgo Erizzo presso Zara il 7 marzo 1891. Si distinse negli studi ginnasiali e per la viva parte presa gite vanissimo alle attività che andavano svolgendo le società irredentiste di Zara, quali lanv Lega Nazionale, la Juventus , l'Edera ed altre. Il dott. Natale Krekich divenuto poi se(l'une del Regno notò volonteroso, intelligente, aman Conoscite degli studi. Conoscitore profondo dell'ambiente di Zara comprese dite il vane Giuseppe Duca appartenente a quelle forti genti di Borgo Erizzo che avevano dato alla Dalmazia ed ali' .1,-1 zia valorosi combattenti, alti! prelati, uomini insigni, poteva essere una promessa. E lo prese sotto la sua prolezinne, agevolandolo quando si trattò di farlo raggiungereCapodistria e qui frequentare r Istituto magistrale. Di qtte-' sta benevolenza Giuseppe D., ca serbò vivo il ricordo, ne parlò sempre con commozione. A Capodistria conobbe il grande Martire Nazario Sauro. Giovane pieno di cintisi. ami, di slanci e di impeti Nazario Sauro si metteva ',tolte volte con la gendarmeria austriaca in troppo stri,dente contrasto. Giuseppe Da. ca ne ebbe le confidenze, seppe essergli fraternamente vicino. E fu un legame che a Venezia continuò con la famiglia del Martire. Nei momenti difficili Giuseppe Duca fu vicino ai figli dell'Eroe. Di Nazario Sauro curò che i cimeli raccolti venissero presi in consegna dal Comune di Venezia. Più volte sosta. do nell'atrio amava indicare, agli amici la scritta che accennava al perchè' dovevano essere gelosamente custoditi e serbati: il dì del ritorno. Non meno affettuosi furono i legami con la famiglia Visentin. Si recava solo al Lido a trovare la mamma dei due eroici Caduti lieto di poterle portare una parola di conforto e di sentir, raccontare con semplicità della fanciullezza, degli studi delle eroiche imprese dei figli. Ma di Giuseppe Duca va in particolare ricordata l'opera di insegnante. La fiducia nei superiori lo chiama: più volte a Zara, ad Abbazia, da ultimo anche a Siissak a fare opera di educatore e di dif« fissare della cultura italiana anche in gruppi linguisticamente eterogenei. 1.0 attività che egli svolse fu notata dalla «Dante Alighieri., associai zinne che aveva nel 5140 programma quale scopo essenziale la diffusione della lingua e della cultura italiana. Venne insignito della M.O. Ne minore fu il suo, imPegno nella scuola, alla quale dedicò le migliori energie, assecondato nell'arduo compito di educare e di istruire dall'esempio che gli dava la consorte signora Albinw, donna di non comuni doti e di alto intelletto. Vennero entrambi insigniti della M.O. della Pubblica Istruzione. Sabato 25 febbraio alle ore 17.30 nella Scuola Dalmata dei SS. Giorgio e Tritone a Venezia verrà celebrata una , S. Messa di suffragio per il ,comm. Giuseppe Duca, nel trigesimo della scomparsa.

Dal numero 1559

del 14/02/1967

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